Quando si parla di bici da corsa, il termine più ricorrente è “efficienza”. Ciò significa che la maggior parte della potenza generata dal ciclista sui pedali viene trasmessa alla ruota posteriore, minimizzando le dispersioni. Questo si ottiene con telai rigidi e leggeri, dai foderi corti e con un gruppo studiato per lavorare al meglio, limitando attriti e garantendo fluidità. L’innalzamento del livello di efficienza è stato l’obiettivo dei tecnici Shimano, che hanno lavorato per migliorare ulteriormente il gruppo corsa top di gamma della casa giapponese, per creare il Dura Ace R9100.
Power meter integrato
L’uso del powermeter è ormai sempre più diffuso nel mondo del ciclismo, poiché consente di effettuare una rilevazione della potenza espressa sui pedali nel corso di una gara, un’uscita o di un allenamento e di confrontare questi dati con quelli registrati dal cardiofrequenzimetro. L’analisi continua e incrociata delle rilevazioni offre ampi margini di miglioramento al ciclista e consente di allenarsi senza incappare nel sovrallenamento.
Da un sondaggio su Twitter che avevamo lanciato qualche mese fa, ci siamo accorti come anche i lettori di Bikeitalia sarebbero interessati a usare questa tecnologia, solo se fosse più accessibile. I tecnici Shimano sono riusciti a integrare un powermeter all’interno della guarnitura. Il “cervello” del misuratore di potenza è integrato nella guarnitura, mentre gli estensometri (cioè i sistemi che effettivamente registrano la potenza) sono collocati sia sulla pedivella sinistra che su quella destra. In questo modo è possibile effettuare un’analisi completa dei watt espressi in ogni momento della pedalata. Grazie all’integrazione con il Bluetooth è possibile far comunicare il powermeter integrato con lo smartphone, per avere una visione in tempo reale della potenza e così potersi “gestire” nel modo più opportuno.
Le ruote
Efficienza significa anche aerodinamicità e resistenza alle vibrazioni, poiché l’attrito con l’aria e i sobbalzi sono tra le prime cause di dispersione dell’energia. I tecnici giapponesi hanno studiato un nuovo profilo dei cerchi, che diminuisce la resistenza aerodinamica e allo stesso tempo, grazie all’uso di una fibra di carbonio ultraleggera, aumenta la rigidità per un miglior trasferimento dell’energia, arrivando a portare un risparmio di 16W rispetto alle precedenti ruote Dura Ace.
Efficienza vuol dire anche possibilità di scelta e infatti le ruote del gruppo Dura Ace R9100 sono disponibili in più versioni: copertoncino, tubeless o tubolare e nell’opzione con perno passante E-Thru per freni a disco (12mm).
Nuova tecnologia di cambiata
Shimano ha trasferito su strada l’esperienza acquisita nell’ambito mtb, adattando il sistema di cambiata Syncronized Shift. Grazie alla gestione elettronica e al dialogo con il powermeter, il sistema è in grado di definire lo sviluppo metrico più idoneo in qualunque situazione, aiutando il corridore nella scelta del rapporto migliore. Si può scegliere se gestire in maniera contemporanea entrambi i deragliatori oppure no. Nel primo caso (che Shimano definisce Full Synchronized Shift), il deragliatore anteriore agisce in base alla cambiata del comando cambio posteriore e ciò fa sì che con un solo comando cambio si gestiscano due deragliatori. Nel secondo invece è il deragliatore posteriore ad adattarsi allo spostamento del deragliatore anteriore, che viene comandato in modo “tradizionale” con un comando cambio dedicato.
Di derivazione mtb anche il sistema Shadow RD, che riduce l’attrito in cambiata ed evita i classici “sbacchettamenti” della catena sui foderi nei tratti più sconnessi. Anche qui è possibile scegliere se installare un gruppo con cambiata meccanica oppure con sistema elettromeccanico Di2.
Freni a pattino e freni a disco
L’avevamo già detto: i freni a disco non soppianteranno i freni a pattino su strada, bensì le due tecnologie vivranno in contemporanea. Infatti il nuovo Dura ace R9100 viene proposto sia nella classica versione con freni a pattino, sia in quella con freni a disco idraulici. Se da un lato i freni a disco rappresentano una continua innovazione, come il sistema di raffreddamento Ice Tech che abbatte il calore generato in frenata, anche per i freni a pattino il miglioramento dell’efficienza non è mai terminato. Infatti i progettisti del Sol levante hanno ridisegnato il profilo del corpo freno, delineando un design slanciato, portando il limite dei copertoncini alloggiabili a 28C e una riduzione della flessibilità del 43% rispetto ai freni DURA-ACE precedenti.
Concludendo
Diminuzione dei pesi, aumento della rigidità, integrazione con sistemi elettronici, bluetooth e powermeter, riduzione delle torsioni e delle flessioni, potremmo sintetizzare il tutto in un solo concetto: innalzamento dell’efficienza. Questo è stato l’obiettivo dei tecnici Shimano, che hanno rivisto completamente il gruppo Dura Ace per offrire un prodotto che migliori le prestazioni dei corridori su strada. Che il Dura Ace R9100 diventi il gruppo strada più efficiente sul mercato? Questo non lo sappiamo ancora (serve un test di lunga durata per spendere qualche parola in più), però le premesse sembrano esserci tutte. La supremazia di sistema si ottiene con il duro lavoro. I progettisti giapponesi hanno fatto il loro e per il resto tocca, come sempre, pedalare bene.