CosmoBike Show 2016: tra assenze, conferme e novità
Si è svolta nei giorni scorsi CosmoBike Show, la fiera dedicata al mondo delle biciclette. La grande novità di quest’anno è stato l’evento CosmoBike Mobility organizzato da noi di Bikenomist / Bikeitalia; se non lo conoscete vi invitiamo a leggere gli articoli su Bikeitalia. Qui ci concentriamo naturalmente su ciò che concerne le bici elettriche, o ebike che dir si voglia.
Assenze
La cosa che si è più notata fra gli addetti ai lavori sono state, paradossalmente, le assenze di grandi marchi. Uno per tutti: Haibike, che negli anni scorsi aveva “occupato” la fiera con uno stand enorme. Ma anche altri marchi non legati alle bici elettriche (ad esempio Bianchi) sono risultati assenti. Un fenomeno simile lo si è osservato a Eurobike a fine agosto.
Il formato fiera interessa sempre meno ai grandi marchi, che devono spendere decine di migliaia di euro per far vedere i propri prodotti a persone che… già li conoscono, grazie alle anteprime online. Le aziende preferiscono casomai organizzare eventi in proprio, per vedersi riconosciuta al 100% l’attenzione di chi partecipa. E in effetti ciò che si è visto in fiera sono state soprattutto conferme.
Conferme
Mentre l’anno scorso era stato possibile individuare parecchi nuovi trend nel settore delle bici elettriche, quest’anno si è assistito soprattutto ad alcune conferme. Le bici elettriche presenti ricadevano quasi esclusivamente in due categorie: quelle da città e le mtb elettriche, presenti con una grande varietà di motorizzazioni (anche se è sempre il Bosch Performance CX a farla da padrone, almeno a livello quantitativo).
È confermato in generale il trend che vuole il passaggio al motore centrale sui modelli di fascia medio-alta, riservando i motori al mozzo all’entry level. Persino la Frisbee, così legata storicamente ai motori al mozzo, si è mossa in questa direzione con un motore custom su loro progetto. Chi ci legge da tempo sa che noi in generale siamo più portati a preferire i motori centrali, ma è giusto che ci siano proposte di fascia alta anche per chi preferisce il motore al mozzo: beh, se ne vedono veramente poche.
Novità
L’assenza dei grandi produttori ha lasciato sicuramente spazio e tempo (dei visitatori) agli attori più piccoli. Fra questi è risultato molto interessante il progetto Zeroundici, nato dal Politecnico di Torino. Si tratta di una classica bici elettrica con motore al mozzo Bafang, che si distingue però per due particolarità: la batteria nascosta perfettamente nel telaio (e per nasconderla non è stato necessario rimpicciolirla, visto che la capacità è di 412Wh); e il peso di soli 15 kg. Si pedala molto bene anche a motore spento. I quasi 3mila euro di prezzo di listino potrebbero però scoraggiare molti.
È stato interessante anche vedere da vicino il sistema a doppia batteria di Bosch, di cui vi avevamo già parlato. Qui era montato su una bici elettrica Riese und Müller.
Fra le novità Bosch c’era anche il nuovo display Purion, montato ad esempio su questa e-mtb full della Centurion. La maggioranza delle mtb elettriche però montava ancora il “vecchio” Intuvia.
Le stessa mtb Centurion era dotata della nuova trasmissione Sram EX1, ottimizzata per le mtb elettriche. In poche parole riduce il numero di pignoni a 8, più che sufficienti per una e-mtb; questo tra l’altro garantisce una migliore linea catena. Per approfondimenti sulla trasmissione Sram EX1 leggete il nostro articolo dedicato.
È importante anche rilevare l’ingresso ufficiale di una azienda nota come Tern nel settore delle bici elettriche. Tern produce un’ampia gamma di bici pieghevoli. Aggiungere motore e batteria a questi mezzi, mantenendo un peso basso e una buona ripiegabilità, è un gioco ingegneristico per niente facile: sarà interessante provare di persona questa Tern Elektron.
L’acquisto da parte del gruppo FIVE (Wayel) del marchio Italwin ha portato ad alcune sinergie interessanti, come ad esempio questa Italwin Trail dotata di motore centrale marchiato FIVE (si tratta per il momento semplicemente di un motore d’importazione).
Di FIVE ci ha incuriosito anche questa piccolina da 20″ (Hinergy Gotham) che avremo presto in test. Come abbiamo scritto più volte, riteniamo che l’aggiunta di motore e batteria a una bici vada a influire su tutti i componenti: una bici elettrica da 20″ ha tutti i vantaggi di questo formato ruote (agilità, peso ridotto della bici…) senza averne gli svantaggi grazie all’aiuto del motore, rendendola il mezzo ideale in città.
Last but not least, fa il suo ingresso nel mondo dei motori per bici elettriche un’azienda italiana ben nota al grande pubblico: Polini, con il suo motore E-P3. Si tratta di un motore centrale con sensore di sforzo, che si pone quindi in diretta concorrenza con Bosch, Yamaha, Brose, Shimano STEPS e altri. Essendo arrivato relativamente tardi sul mercato, ha potuto migliorare alcuni difetti dei concorrenti (il motore permette un fattore Q perfettamente normale, migliorando la linea catena; è possibile anche montare due corone; la batteria è molto ben integrata nel telaio; i passaggi cavi per freno e cambio sono ben studiati); d’altra parte però, con così tanta concorrenza già affermata, non sarà facile trovare partnership. Polini, come le altre aziende nominate, tratta esclusivamente con i produttori di bici: non sarà possibile acquistare motore e batteria in versione “kit di conversione”. Vi lasciamo con parecchie foto di questo motore:
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