Pieghevole e intermodale, impressioni da CosmoBike Show

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La bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano urbano
: pieghevole per pedalare agevolmente nel traffico ma anche per essere trasportata con altrettanta facilità sui mezzi pubblici e coprire distanze maggiori sfruttando l’intermodalità. Visitando il CosmoBike Show, la Fiera della Bicicletta di Verona che ha animato la città scaligera dal 16 al 19 settembre 2016, ho avuto la netta sensazione che la tipologia “pieghevole” abbia ormai superato la dimensione di nicchia e si stia proiettando sempre più verso la conquista di una vasta fetta di pubblico.

C’è chi punta sul peso, chi sulla facilità del sistema di piegatura, chi sul minimo ingombro: avere in catalogo una bici pieghevole rappresenta un quid in più per quei grandi marchi che vogliono avere una soluzione a disposizione per ciascun potenziale cliente. La bici pieghevole è diventata un must e viene declinata in moltissime varianti: dal sistema di trasmissione agli accessori, dalla tipologia di gomme alle finiture. Non una “mezza bici” ma una “bici vera” che al pari delle sue sorelle maggiori ha le carte in regola per poter essere pedalata tutti i giorni.

Nell’immaginario collettivo la bici pieghevole per molti anni è stata considerata come un mezzo da utilizzare all’occorrenza – e solo per brevi tratti – mentre oggi appare abbastanza evidente che le pieghevoli vengono pensate e realizzate per essere pedalate ogni giorno: lo dimostrano le geometrie e la solidità dei materiali, l’attenzione per i particolari e i sistemi di piegatura continuamente affinati per garantire facilità d’uso e ottimizzazione degli ingombri.

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La tecnologia peculiare di una bici pieghevole risiede, infatti, nel particolare sistema per poter essere piegata: “l’esperienza di pedalata” può essere molto diversa rispetto a una bici tradizionale, sia per la ridotta dimensione delle ruote (dai 12 ai 20”) sia per il diverso baricentro del mezzo.
Il settore delle pieghevoli può rappresentare un asset importante per lo sviluppo degli spostamenti intermodali ma funge anche da sprone per favorire politiche di mobilità che privilegino l’utilizzo combinato di bici+treno o bici+tpl: c’è una domanda di mobilità nuova che deve essere messa nelle migliori condizioni possibili per poter incontrare l’offerta e “mettere in bici” tante persone che stanno pensando di cambiare stile di vita considerando la bici come ingrediente principale nella loro dieta trasportistica.

Chi produce pieghevoli da sempre sta investendo da anni in ricerca e sviluppo per migliorare e oggi la concorrenza si è fatta sempre più agguerrita: i brevetti sui sistemi di piegatura non bastano più, oggi a fare la differenza per il cliente sono i particolari, la presenza di accessori e la possibilità di personalizzare il mezzo in base ai propri gusti e alle proprie esigenze.

Una menzione a parte è per le pieghevoli a pedalata assistita, che si candidano a sostituire gli scooter: le motorizzazioni e le dotazioni consentono di avere un’autonomia sufficiente per poter pedalare tutto il giorno senza dover ricaricare le batterie potendo contare su diversi livelli di assistenza, a seconda delle pendenze dei percorsi.

La pieghevole si dimostra molto versatile, con l’essenza di una “vera bici intera” che inoltre elimina i problemi di parcheggio e può essere trasportata con facilità sui mezzi pubblici: la chiave per l’intermodalità e lo sviluppo della ciclabilità urbana ha due ruote, un sellino e si piega.

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