Immagino che siano parecchie persone che almeno una volta nella vita abbiano pensato di percorrerlo o meglio siano riusciti a realizzare questa toccante esperienza a piedi o in bicicletta. Della mia personale avventura by bike traccio alcune informazioni pratiche per chi avesse voglia di condividerla ed intraprenderla. Innanzitutto molti sono i cosiddetti cammini che conducono a Compostela: esiste quello francese, il più gettonato, quello portoghese, inglese, primitivo, del nord e qui mi fermo. Percorsi un tempo unicamente spirituali e oggi anche turistici. Di questi il cammino più noto e frequentato è quello francese, così chiamato in quanto parte dalla località francese di St. Jean Pied de Port.
Penso che sia decisamente meglio percorrere il cammino a piedi, per calarsi al meglio nella realtà che è ed assaporarla maggiormente; valida alternativa rimane comunque l’ausilio della bicicletta, come nel mio caso, soprattutto con pochi giorni a disposizione e desiderio di volerlo integralmente o quasi effettuare.
Decido appunto di intraprendere il cammino francese con la mia mountain bike. Stabilisco la mia partenza non da St. Jean Pied de Port, a causa dei miei scarsi giorni a disposizione e per la difficoltà logistica a raggiungerla coi mezzi pubblici in questo periodo. Salto quindi i primi 60 chilometri che la dividono da Pamplona, prima città spagnola, che raggiungo dopo quattro ore di guida con un’auto a nolo dalla città di Santander, dove atterro con il mio volo dall’Italia. Rientrerò a casa tramite un volo direttamente da Santiago di Compostela, distante da Pamplona circa 750 chilometri.
Dove dormire
Lungo il cammino numerosissime sono le possibilità di alloggio. Precedenza è data ai camminatori giustamente; ma se si evita il periodo estivo di luglio e agosto la disponibilità è pressoché assicurata ovunque. Per potere essere ospitati negli Albergue occorre munirsi di una Credenziale, un documento che attesta la volontà di effettuare un pellegrinaggio e che permette di accedere a queste strutture convenzionate, di applicare tariffe agevolate, solitamente dai 5 € ai 10 € a persona per un posto letto in dormitorio e senza colazione. Consigliabile l’uso del sacco a pelo, visto che le coperte a disposizione non sono sempre libere. Oltre a queste semplici strutture, che ho trovato tutte molto ben tenute e pulite, esistono anche hostal ed hotel, dove ovviamente i prezzi cambiano.
Mangiare
Anche per il consumo serale dei pasti esiste un ottimo sistema a prezzi agevolati, se non si ha voglia di utilizzare la cucina comune, quasi sempre presente nelle strutture. Basta ordinare il così chiamato menù del pellegrino o del dia, e al massimo con 10 € si possono scegliere tra due primi, due secondi, contorno, dolce, vino, acqua e a volte caffè. Per pranzo ci si può arrangiare con un economico bocadillo, cioè un panino con formaggio e prosciutto crudo, reperibile ovunque, anche fresco nelle botteghe di alimentari. Per colazione, infine, occorre ricordare che in Spagna tutti i bar aprono tardi. Io mi accontentavo di consumare bevande calde alle macchinette – bar onnipresenti negli alloggiamenti mangiando brioche acquistate il giorno prima.
La Compostela
E’ il prezioso documento che attesta l’esecuzione del pellegrinaggio. Viene rilasciata solo a Santiago de Compostela dall’Officina del Pellegrino e solo se si dimostra di avere percorso gli ultimi 100 chilometri a piedi oppure gli ultimi 200 chilometri in bici. La validità è dimostrata dai timbri applicati, lungo le varie tappe, sulla Credenziale dalle strutture preposte al controllo, che possono essere bar, alberghi, chiese, uffici turistici.
Le tappe
Ecco le mie nove tappe per un totale di 748 chilometri
• Pamplona – Estella 52 km
• Estella – Najera 89 km
• Najera – Burgos 91 km
• Burgos – Carrion de los Condes 91 km
• Carrion de los Condes –Leon 110 km
• Leon – Ponferrada 100 km
• Ponferrada – Samos 87 km
• Samos- Palas de Rey 63 km
• Palas de Rey – Santiago de Compostela 65 km
Il percorso
Questa zona a nord della Spagna è nota per la forte piovosità tipica del periodo primaverile. E così è stato! Per chi opta per l’uso della bici, è meglio utilizzare in caso di pioggia le strade asfaltate piuttosto che quelle sterrate, gonfie d’acqua e piene di pozzanghere. In ogni caso, fondamentale una buona mappa stradale per non perdersi. Nelle giornate di pioggia ho utilizzato una giacca a vento con guscio, pantavento, copripiedi e guanti impermeabili. La prima parte del cammino si sviluppa lungo un altipiano con leggeri sali scendi, poi si arriva alla parte per me più interessante, quella delle montagne. Qui occorre valicare la Cruz de Hierro (croce di ferro), il punto più alto dell’intero percorso coi sui 1540 metri, compreso nella tappa Leon – Ponferrada; oltre che l’Alto del Cebreiro (di 1300 metri), l’Alto de San Roche (di 1270 metri) e l’Alto de Poio (di 1335 metri), tutti colli più bassi ma con salite molto più faticose sia per pendenze sia per dislivelli da superare e tutti compresi nella tappa successiva da Ponferrada a Leon.
L’arrivo a Santiago de Compostela
L’arrivo nella piazza di Santiago è il momento magico, la vera ricompensa dopo tanta acqua presa e fatica spesa! Ma se devo ricordare un momento per me davvero toccante, quello è stato assistere alla Messa del Pellegrino nella cattedrale, integralmente recitata in spagnolo e accompagnata da canti liturgici.
Queste poche righe, forse un poco fredde e troppo informative, non vogliono essere altro che uno spunto per invogliare chiunque a provare questa esperienza. Ho conosciuto moltissime persone che a piedi ha percorsi tratti di percorso in più anni, per contrastare gli impegni lavorativi e gustarsi fino in fondo le emozioni. Comunque si intraprenda il cammino, a piedi o in bicicletta, lo spirito da perseguire è uno solo: questo è un pellegrinaggio, un percorso dell’anima prima che del corpo, un modo per ritrovarsi e ritrovare serenità interiore. Che spesso dimentichiamo, persi tra la frenesia del quotidiano vivere.
Io questo l’ho compreso solo alla fine.
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