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Copenhagenize Index 2017: le 20 città più “bike friendly” del mondo

Copenhagenize Index 2017: le 20 città più “bike friendly” del mondo
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Copenhagenize Index 2017: le 20 città più “bike friendly” del mondo

Copenhagenize Index 2017: le 20 città più “bike friendly” del mondo

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E’ stato pubblicato nel primo pomeriggio Copenhagenize Index 2017, la ricerca che seleziona le 20 città del mondo più fruibili per i ciclisti urbani secondo la società danese di urban plannig Copenhagenize, fondata da Mikael Colville-Andersen.
Il criterio di selezione delle città avviene attraverso l’assegnazione di un voto a 14 parametri, che vanno poi a costituire il punteggio totale a seconda del voto e del peso che ha ogni parametro.
L’indagine è stata pubblicata in collaborazione con il magazine Wired, e “svelata” su Twitter con l’hashtag #bikeindex17.
Non ci dilungheremo sulla (già messa in conto) amarezza nel non veder figurare alcuna città italiana nella classifica.

20. Montreal

Mikael Colville-Andersen, che ha condotto il live tweet, è sembrato soddisfatto dei passi avanti fatti dalla città di Montreal e si augura che la città sia ancora il punto di riferimento in tema di mobilità per il continente americano, ma la concorrenza comincia ad essere dura.
Montreal figurava ancora all’8 posto nella Copenhagenize Index 2011, 14° nel 2013 e 20° nel 2015

19. Oslo

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Oslo ha fatto importanti passi in avanti, soprattutto in relazione al clima rigido e all’orografia del territorio, che presenta diversi saliscendi. Colville-Andersen si è poi complimentato con il sindaco della città Marianne Borgen, riconoscendone i meriti di visione e determinazione. Va ricordato che l’attuale amministrazione di Oslo, di recente si è impegnata pubblicamente dichiarando di voler diventare “car free” entro il 2019.
Oslo è una new entry, non era mai figurata nelle Copenhagenize Index 2011, 2013, 2015.

18. Helsinki

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“Ci sei mancata, Helsinki, è bello rivederti!” Con queste parole è stato salutato il ritorno della capitale finlandese tra le “città che contano”.
Helsinki si era infatti classificata 9° alla Copenhagenize Index 2011, risultando invece assente nelle due successive edizioni.

17. Amburgo

Amburgo ha una buona infrastruttura ciclabile, ma è molto lenta a concepire i cambiamenti e a mettere in discussione lo “status quo”. Questo il tweet: La volontà di essere una cycling city è dichiarata, ma ci vogliono azioni coraggiose: “piste ciclabili separate subito!”
Amburgo si è classificata 11° alla Copenhagenize Index 2011, 20° nel 2013 e 19° nel 2015.

16. Nantes

Nantes è una delle diverse città francesi presenti nella classifica, che però ha anche pero molte posizioni rispetto alla precedente classifica del 2015, ha avuto anni di grande slancio per poi piantarsi, soprattutto rispetto a quanto fatto da altre città transalpine.
Nantes si era classificata 6° nel 2015, anche l’unica presenza nelle tre edizioni passate.

15. Monaco

Monaco entra di diritto nella classifica dopo un aumento tangibile della percentuale di spostamenti urbani in bicicletta, conseguito grazie all’espansione della rete ciclabile e all’introduzione di diverse zone a 30 km/h.
Monaco si era classificata 6° nel 2011 e 13° nel 2013, assente esclusa invece nel 2015.

14. Siviglia

Siviglia perla seconda edizione consecutiva perde posizioni per via dei pochi interventi realizzati negli ultimi anni, tuttavia l’uso della bici è diffuso grazie all’estesa rete ciclabile già presente.
Siviglia si era classificata 4° nel 2013 e 10° nel 2015.

13. Parigi

parigi
Parigi ha fatto importanti passi in avanti, ma l’obiettivo di diventare “la città più ciclabile del mondo”, recentemente espresso dall’amministrazione, sembra ancora lontano.
Parigi si era classificata 7° nel 2011, 19° nel 2013 e 17°nel 2015.

12. Vienna

La capitale austriaca ha aumentato la percentuale di persone che si spostano in bici ogni giorno, grazie soprattutto al rallentamento del traffico in alcune aree.
Vienna si era classificata 19° nel 2011, assente nel 2013, 16° nel 2015.

11. Barcellona

barcellona

La città catalana ha fatto tante promesse e diversi esperimenti interessanti, ma non si sono registrati progressi tangibili da tradursi in un miglioramento di piazzamento rispetto al passato
Barcellona si era classificata 3° nel 2011, 17° nel 2015, e 11° nel 2015.

10. Berlino

Berlino guadagna posizioni soprattutto grazie allo straordinario attivismo per la ciclabilità. E’ in vista la costruzione di nuove strade esclusivamente ciclabili, ci sono quartieri con oltre il 20% di modal share e buone ragione per “contagiare” tutto il resto della città.
Berlino si era classificata 5° nel 2011, 10° nel 2013 e 12° nel 2015.

9. Tokyo

tokyo

Grandi passi avanti li ha fatti anche Tokyo. La capitale giapponese potrebbe riuscire dove Londra e Rio hanno fallito, ovvero organizzare gli spostamenti dei turisti in bicicletta in occasione delle Olimpiadi.
Tokyo si era classificata 4° nel 2011, 12°nel 2013 es assente invece nel 2015.

8. Ljubljana

Dopo essere stata eletta “capitale green del 2016”, Ljubljana ha meritatamente guadagnato un alto punteggio e nei prossimi anni l’obiettivo del raggiungimento da parte della capitale slovena di quote modali “nordeuropee” non è più un miraggio.
Ljubljana non era presente nelle classifiche 2011 e 2013, 13° nel 2015.

7. Anversa

anversa

Anversa ha fatto registrare un aumento di ciclisti sorprendente ed è ancora la città più “ciclabile” del Belgio, da cui la capitale Bruxelles dovrebbe prendere esempio.
Anversa non era presente nella classifica 2011, 7° nel 2013 e 9° nel 2015.

6. Bordeaux

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La determinazione della sua amministrazione politica si sta rivelando determinante per la crescita del ciclismo urbano a Bordeaux, secondo il ceo di Copenhagenize ci sono da aspettarsi grandi cose nei prossimi anni dalla città di Bordeaux.
Bordeaux non si era classificata 2011, 5° nel 2013 e 8° nel 2015.

5. Malmö

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Malmö continua ad essere un modello per la Svezia per la ciclabilità urbana e sembra realmente intenzionata ad aumentare ulteriormente la quota di ciclisti urbani.
Malmö non era presente nella classifica 2011, 9° nel 2013 e 6° nel 2015.

4. Strasburgo

Strasburgo è la prima città francese a raggiungere il 16% di modal share di utilizzo della bicicletta. Secondo Colville-Andersen, “Strasburgo sta facendo passi da gigante e il limite è il cielo…30%?” Un settore in forte espansione è quella della ciclologistica grazie alla diffusione delle cargo bike.
Strasburgo si era classificata 4° nel 2015, assente invece nelle precedenti edizioni.

3. Amsterdam

Intendiamoci, Amsterdam è sempre Amsterdam, riconosciuta da molti la “capitale mondiale della bicicletta”, eppure la città olandese perde una importante posizione a causa della scarsa innovazione e di diversi problemi irrisolti.
Amsterdam si era classificata 1° nel 2011 e nel 2013, 2° nel 2015.

2. Utrecht

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La città olandese fa importanti passi in avanti in tema di ciclabilità urbana e addirittura scavalca Amsterdam nella classifica di quest’anno, grazie soprattutto all’alto livello di innovazione.
Utrecht non si era classificata nel 2011, 3° invece nel 2013 e 2015.

1. Copenhagen

copenhagen

Copenhagen si conferma per la seconda edizione consecutiva prima in classifica. Al momento la capitale danese, per livello di investimenti, innovazione e visione, non ha eguali nel mondo.
Copenhagen si è classificata 2° nel 2011 e nel 2013, e 1° nel 2015.

Commenti

  1. Avatar Alberto ha detto:

    e’ anche una questione di marketing, ci sono citta’ Italiane, sopratutto in Emilia Romagna, ma anche Bolzano e Pesaro con migliori percentuali di spostamenti in bicicletta di tante citta’ nell’index, e anche con migliori infrastrutture (anche se spesso piu’ semplici)

    1. Avatar Laska ha detto:

      Ma quale marketing! Su, non diciamo fesserie! L’index non guarda solo alle percentuali di spostamenti in bicicletta, ma anche cose ben piu importanti: tra i criteri vi sono, tra gli altri, la percezione di sicurezza, la cultura ciclistica, il clima politico, l’accettazione sociale del trasporto ciclabile, le limitazioni al traffico motorizzato… In Italia (Emilia Romagna e Bolzano inclusi) siamo a livelli infimi.

      1. Avatar Alberto ha detto:

        un solo esempio, a reggio emilia ci sono 235km di piste ciclabili, piu 115km di zone a 30kmh, sensi unici non valgono per le bici in centro storico, tutti hanno una bici, ed e’ cosi’ dal dopoguerra, non dico che sia meglio di Amsterdam, o di Copenhaguen (comunque citta’ molto grandi), ma conosco bene Bordeaux (la citta’ piu’ trafficata di Francia i cui automibilisti sono temuti da tutti i Francesi), Ljubliana, Parigi (uno dei posti in cui mi sono sentito piu’ insicure pedalando), Barcellona e ti assicuro che in Emilia la cultura della bici e’ piu’ forte (certo la foto di una casalinga emiliana con due borse della spesa attaccate al manubrio, o un impiegato di banca che va al lavoro su una graziella fanno meno appeal di una ragazza scandinava che pedala con le flip flops…). Tutte le variabili che dici sono importanti, ma alle fine se pochi vanno in bici a cosa servono. Nantes (al 16 posto nell’index), ad esempio, ha un obiettivo di raggiungere un modal share bici del 12% nel 2030, il modal share di Bolzano da qualche anno e’ 28%. Non dico che le citta’ italiane debbano essere necessariamente dei modelli, ma sono meglio di quanto spesso le dipingiamo. Comunque sappi che l’index e’ criticato da tantissimi esperti di bicicletta, e’ un interessante esercizio, ma certamente non la lista definitiva (e poi comunque considera solo grandi citta’).

        1. Avatar Laska ha detto:

          Ok, direi che hai in parte ragione, ma di sicuro non è questione di marketing, o non solo. In Italia c’è sicuramente ancora tanto da fare comunque

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