Luciano Berruti è morto pochi giorni fa a 74 anni. Il mondo del ciclismo lo conosceva come L’Eroico, per la sua passione per la famosa corsa sulle strade bianche del Chianti, e per la cura e l’amore verso tutto ciò che rappresentava il ciclismo storico, quello fatto di polvere, sudore e telai in acciaio.
Luciano Berruti è morto come aveva vissuto: in bici. Lo ha portato via un malore mentre pedalava sulla provinciale 15 tra Bormida e Melogno. Luciano proveniva dal Savonese, dove era riuscito nel 2010 ad aprire un museo della bicicletta nella ex scuola elementare di Cosseria. Era innamorato però degli sterrati senesi, tanto da diventare una specie di testimonial de L’Eroica, i cui organizzatori lo hanno ricordato così sulla pagina Facebook della corsa: “Svegliarsi il giorno dopo senza Luciano Berruti è scoprirsi certamente un po’ più poveri. Mancherà a tanti di noi quell’omino dai baffi a manubrio che tutti chiamavano L’Eroico per via del suo aspetto ma soprattutto per ciò che Luciano rappresentava per il mondo; l’icona di un ciclismo fondato sul sacrificio, sulla fatica e sul sudore. A migliaia ogni anno non vedevano l’ora che arrivasse la prima domenica d’ottobre per incontrarlo a Gaiole in Chianti che lo aveva nominato cittadino onorario; Luciano veniva da Cosseria, in provincia di Savona, ma sembrava fosse da sempre nel Chianti a pedalare lungo le strade bianche che gli ricordavano il ciclismo d’un tempo e la sua gioventù”.
Il funerale di Luciano si terrà oggi nella chiesa di Cosseria alle 10.30
bei servizi, bravi.
ciao
alvaro