Le Strade Bianche rappresentano un patrimonio unico, sia per il cicloturismo che per la valorizzazione di un territorio unico, come quello delle colline toscane. Da sempre meta prediletta di ciclisti e appassionati di bellezze paesaggistiche, queste vie sterrate sono più di semplici percorsi: sono simboli di autenticità e di legame con il territorio. Eventi come L’Eroica – nato per gioco e diventato un marchio internazionale – hanno contribuito a far riscoprire il valore storico e culturale di queste strade, trasformandole in icone del ciclismo su strade non asfaltate. Tuttavia, un recente intervento a Castiglion del Bosco ha acceso un dibattito acceso sulla loro salvaguardia.
Asfalto sulle Strade Bianche
Giancarlo Brocci, ideatore dell’Eroica, ha espresso il suo profondo disappunto per l’asfaltatura di un tratto di 1,6 km di Strada Bianca a Castiglion del Bosco, descrivendo l’intervento come una vera e propria “ingiuria”. In un post su Facebook, Brocci ha denunciato senza mezzi termini l’accaduto: “Non sono abituato a far finta di niente, mai in vita”. Il tratto, una volta sterrato, è ora coperto da “bitume nero, asfaltatura”, ciò che, secondo lui, sembrava scongiurato dalle previsioni dei piani regolatori provinciali. La chiamano “depolverizzazione”.
Brocci descrive l’intervento come una ferita inferta a un paesaggio iconico, una trasformazione che non può essere mitigata da un sottile strato di terra posto sopra l’asfalto, come promesso dalle autorità: “Sovrintendenza e politica hanno approvato, dice che tra una settimana vedremo solo i 5 cm di terra stesa sopra, pressoché uguale a com’era quando salì su Cadel Evans, tappa Carrara-Montalcino del Giro 2010 ormai affidata alla storia. Vedremo, di certo sarà una cicatrice su ferita, un’ingiuria appunto”. Le sue parole risuonano come un grido di allarme per ciò che potrebbe accadere se si continua a intervenire in questo modo sui tratti di strada che hanno reso celebre il territorio.
Il valore della strada bianca
Brocci ricorda come, prima de L’Eroica, la strada bianca non fosse considerata un valore da tutelare: “Qualcuno aveva idea, prima de L’Eroica, che la strada bianca fosse un valore da tutelare, magari da sdraiarsi per terra o ponendosi davanti al carro armato come a Tienanmen? Allora rimaneva sterro ciò per cui un sindaco non era vispo abbastanza da trovare i soldi per l’asfalto”. L’Eroica ha cambiato questa percezione, rendendo le Strade Bianche non solo un’attrazione per ciclisti da tutto il mondo, ma anche un elemento di identità territoriale. Tuttavia, Brocci ammette che il successo dell’Eroica ha portato con sé sfide inattese, tra cui l’aumento del traffico: “C’è più traffico, a partire dalla marea di ciclisti, dalle moto, da turisti fai da te fino a quelli da resort, tipo Castiglion del Bosco”.
Una proposta per il futuro
Nonostante la delusione per l’asfaltatura, Brocci guarda al futuro con una proposta concreta: creare un tavolo di lavoro per tutelare le Strade Bianche, coinvolgendo le tecnologie ambientali più avanzate. “Questo territorio è una meraviglia”, afferma, sottolineando la necessità di mantenere l’autenticità del paesaggio e delle sue strade. La sua visione è quella di un territorio in cui si possa continuare a vivere e lavorare in armonia con l’ambiente, offrendo a ciclisti e turisti un’esperienza autentica e sostenibile.
[Fonte]
Nella foto di apertura postata da Giancarlo Brocci la posa dell’asfalto su una delle iconiche Strade Bianche nei pressi di Castiglion del Bosco
Caro Aroldo ma dove vivi? codesta è mentalità medioevistica. Le strade bianche sono un patrimonio mondiale da proteggere e salvare .
il problema è che queste strade bianche mancano totalmente di manutenzione. Chi vive in queste zone non può andare ogni 2 mesi dal meccanico per le buche che ci sono. Investite in manutenzione accurata e vedrete che di asfalto non ne faranno più
Quelle catastrophe !
Bravo Signor Sindaco, ha tutta la nostra approvazione. La prossima mossa potrebbe essere quella di non dare più il consenso allo svolgimento di questa manifestazione.