Prima l’odore acre delle macerie e della distruzione, poi l’aria sottile e fresca del valico di Forca di Presta e infine la piana con i suoi colori e la sua roccaforte ferita.
Sono tornato dopo 2 anni, non avevo il coraggio prima. E l’unica maniera per arrivarci era la bicicletta, assaporare il tramonto sulle pendici maestose e vedere poi la via lattea.
di Sandro Capobianchi
Nota della redazione: torniamo a far vivere i luoghi dell’Appennino centrale colpiti dai terremoti degli scorsi anni; torniamoci con rispetto, in bici o a piedi; parliamo con gli abitanti; usiamo i servizi offerti. Dal terremoto alla bici.
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