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Francia, 50 euro di “bonus riparazione” per spingere la bicicletta nella Fase 2

Francia, 50 euro di “bonus riparazione” per spingere la bicicletta nella Fase 2

La proposta arriva dalla Francia e ci sembra una buona soluzione per “rimettere in sella” tante persone nella Fase 2,  dopo settimane di quarantena forzata: per far uscire dalla cantina e dai garage le due ruote rimaste ferme per lungo tempo la ministra della Transizione Ecologica Elisabeth Borne ha proposto un “bonus riparazione” di 50 euro che i cittadini potranno spendere per far controllare la bici da un meccanico professionista e tornare a pedalare in tranquillità.

Bonus riparazione bici

Per questa operazione il governo francese ha messo sul piatto 20 milioni euro e – come spiega Le Parisien – il processo sarà molto semplificato: non ci sarà bisogno di scartoffie, sarà sufficiente rivolgersi a un riparatore referenziato e non si pagherà nulla se il totale della riparazione non supera i 50 euro: altrimenti si pagherà soltanto la differenza. Il meccanico-riparatore – iscritto su un portale dedicato – sarà rimborsato direttamente dallo Stato che coprirà i primi 50 euro di manodopera.

Si tratta di un’operazione interessante non solo sotto il profilo economico – perché dà una boccata d’ossigeno alla categoria dei meccanici di bici promuovendo la riparazione su cui hanno un margine di guadagno più alto rispetto alla vendita – ma anche sotto il profilo etico: perché dà importanza all’economia del riuso e alla riparazione che consente di far tornare funzionante un mezzo fuori uso, lasciato fermo a prendere polvere.

Il valore della bicicletta in questa Fase 2 di ripartenza, che in Francia comincerà l’11 maggio, è indubbio: “Naturalmente – sottolinea Elisabeth Borne – la bicicletta non sarà in grado di sostituire tutto, ma consente di per sé di rispettare la distanza di sicurezza. E può essere una vera soluzione di trasporto dal momento che il 60% dei viaggi effettuati in Francia in tempi normali sono meno di 5 chilometri”.

Ci sembra una soluzione auspicabile anche qui in Italia: perché non prevedere un bonus analogo per i meccanici di bici del Belpaese? Sarebbe un piccolo/grande incentivo per far tornare a pedalare un comparto che quest’anno dovrà fare i conti con il post-pandemia: quindi perché non prevederlo nell’ambito degli incentivi per le due ruote?

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