Nel Regno Unito varata una manovra senza precedenti per finanziare gli spostamenti a piedi e in bicicletta nel periodo post pandemia: per la Fase 2 il governo britannico punta decisamente sulla mobilità attiva e l’intenzione è quella di convincere un gran numero di persone a pedalare o camminare per i propri tragitti urbani.
Il piano è stato presentato nel dettaglio dal segretario ai Trasporti Grant Shapps, che ha dichiarato: “Durante questa crisi, milioni di persone hanno scoperto il ciclismo, sia per l’esercizio fisico sia come mezzo di trasporto sicuro e socialmente distante. Sebbene non vi sia alcuna modifica al messaggio “resta a casa” oggi, quando il Paese torna al lavoro, abbiamo bisogno che queste persone rimangano in sella alle loro biciclette e ne vengano aggiunte molte altre”.
Le misure che saranno attuate riguardano piste ciclabili pop-up per favorire e proteggere le pedalate urbane, marciapiedi più ampi atti a garantire il distanziamento fisico ed evitare il contagio, incroci più sicuri per le biciclette: la prima tranche di 250 milioni di sterline, disponibile entro poche settimane, fa parte di un fondo di emergenza e gli investimenti previsti per lo sviluppo di ciclabilità e pedonalità ammontano a 2 miliardi di sterline.
Il governo britannico collaborerà con le autorità locali in tutto il Paese per incentivare le persone a utilizzare la bicicletta per spostarsi più facilmente, incoraggiandole a scegliere alternative al trasporto pubblico quando devono viaggiare, rendendo più facili le abitudini più sane e contribuendo a garantire che le reti stradali, autobus e ferroviarie siano pronte per rispondere ai futuri aumenti della domanda: l’area di Greater Manchester ha allo studio la realizzazione di 150 miglia di piste ciclabili protette; a Londra Transport for London prevedere la realizzazione di una “Bike Tube” di superficie sopra le linee della metropolitana.
Una guida statale per la viabilità di emergenza – pubblicata e già operativa – indica come riallocare gli spazi stradali per favorire ciclisti e pedoni: nelle città alcune strade potrebbero diventare soltanto per bici e autobus, mentre altre rimarrebbero disponibili agli automobilisti. Un buon numero di strade secondarie potrebbe essere chiuso al traffico, per creare quartieri più a misura di persona e senza traffico veicolare di attraversamento.
In questa strategia di promozione della ciclabilità e della pedonalità rientrano anche i voucher per le riparazioni della bici – per incoraggiare le persone a tirare fuori le loro vecchie bici dalla cantina e a rimetterle in strada – e sono in fase di sviluppo piani per installare strutture per poter parcheggiare in modo sicuro le biciclette in città. Si potrà continuare a seguire anche il collaudato programma Cycle to Work, che offre ai dipendenti uno sconto per l’acquisto di una nuova bici.
Questa strategia di investimento per la ciclabilità e la pedonalità sarà rilanciata dal Primo Ministro già in estate, con ulteriori misure con l’obiettivo di raddoppiare l’uso della bici e incrementare gli spostamenti entro il 2025 con la creazione di un commissario e ispettorato nazionale per ciclisti e pedoni; standard più elevati per le infrastrutture ciclabili e pedonali in tutto il Regno Unito; dare ai medici di famiglia la possibilità di prescrivere la bicicletta e l’esercizio fisico.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati