Gli assessori alla Mobilità dei Comuni Italiani si rivolgono direttamente a governo e Parlamento e, in una nota diffusa sabato 30 maggio 2020, chiedono maggiori risorse e meno burocrazia per poter realizzare “presto e bene” la mobilità del post Covid-19 puntando sulla ciclabilità e mettendo in sicurezza i percorsi pedonali.

La presa di posizione pubblica dell’Anci segue di qualche giorno l’appello del Coordinamento Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti italiani e ne ribadisce la tesi di fondo: nessuna mediazione al ribasso nella conversione del Decreto Rilancio in legge e necessità di misure concrete per sviluppare una Rete di Mobilità di Emergenza.

Scrivono gli assessori alla Mobilità dell’Anci: “In molte città sono già stati tracciati nuovi percorsi ciclabili che i cittadini stanno utilizzando. Ma bisogna fare in fretta per farsi trovare pronti alla ripresa di settembre, chiediamo a governo e Parlamento uno sforzo straordinario”. Il momento è adesso, in vista dell’imminente conversione in legge del Decreto Rilancio che all’articolo 229 prevede misure sulla ciclomobilità e la mobilità alternativa nelle aree urbane.

“Nelle aree urbane – prosegue la nota dell’Anci – dobbiamo aiutare i cittadini che scelgono di muoversi rispettando le regole per contrastare l’emergenza sanitaria, ma anche per evitare il traffico e l’inquinamento. In questi giorni i Comuni stanno già operando e in molte città già si sono tracciate nuove piste ciclabili, dando concretezza alle misure del Decreto Rilancio con nuovi percorsi ciclabili che i cittadini stanno utilizzando da subito”.
Le richieste dirette a governo e Parlamento sono all’insegna del pragmatismo e della tempistica: “Servono risorse da utilizzare subito, senza burocrazia, e regole smart per tracciare piste ciclabili e ‘Zone 30’. I cittadini stanno iniziando a riutilizzare il trasporto pubblico, ma servono più risorse per mettere a disposizione il 100% del servizio, e poi non smettere di realizzare investimenti per nuove metrotranvie e metropolitane”.
L’Anci valuta e accoglie positivamente le modifiche al Codice della Strada già presenti all’articolo 229 del Decreto Rilancio (in via di conversione in legge) come la “casa avanzata” per rendere più sicuri i ciclisti nella ripartenza agli incroci con i semafori e le corsie ciclabili ma è necessaria anche l’introduzione del doppio senso ciclabile e bisogna andare avanti sulla sicurezza agli incroci e sull’utilizzo da parte delle bici delle preferenziali dei bus: “Più in generale il coordinamento Anci si augura venga trovato un nuovo equilibrio in strada, per combattere virus, traffico e inquinamento, per muoverci tutti meglio e più sicuri, tutti pedoni, bici, moto e auto, non più solo auto”.
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L’obiettivo comune è quello di riuscire a realizzare entro l’estate tanti chilometri di corsie ciclabili e messa in sicurezza dei percorsi pedonali nelle strade urbane, anche con misure di riduzione permanente della velocità con le Zone 30, per aiutare concretamente i cittadini a scegliere la bicicletta come modalità di spostamento: “Questo mezzo di trasporto nelle città – sottolineano gli assessori alla Mobilità dell’Anci – ci permette di mantenere la sicurezza per il COVID-19 ma nello stesso tempo di togliere traffico e non inquinare”.
Questo appello dell’Anci è soltanto l’ultimo di una lunga serie e porta avanti istanze che sono presenti da sempre nel mondo delle associazioni che promuovono la mobilità sostenibile e l’ambiente: “Si tratta delle proposte fatte negli anni scorsi dai Comuni e dalle associazioni, sono le proposte di legge già viste dalle Commissioni Parlamentari, trasformiamole subito in provvedimenti”, concludono gli assessori alla mobilità.
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