Si tratta di una novità davvero interessante per i londinesi ma anche per tutte le città che guardano alla ciclabilità come un tema da affrontare per rilanciare la mobilità urbana post Covid.
Ci ha pensato direttamente il sindaco Sadiq Khan ad annunciare il nuovo provvedimento: 4 corsi online dedicati a chiunque voglia iniziare a utilizzare la bicicletta per i propri spostamenti urbani.

I video sono gratuiti, consultabili da tutti e cercano di coprire vari aspetti della mobilità urbana in bicicletta, ad esempio come iniziare, come muoversi nel traffico, come tornare ad usare la bici e infine come muoversi in città con i bambini al seguito.
La trovata del sindaco di Londra e più in generale del dipartimento trasporti della città è geniale: con la possibilità di accedere a corsi online gratuiti nessuno ha più la scusa del “Non so come fare” o “Da che parte si inizia?” che spesso sentiamo dire da chi potrebbe muoversi in bici ma non lo fa per pigrizia. Chiunque terminerà con successo i corsi potrà utilizzare gratuitamente per 24h una bicicletta del bike sharing al fine di mettere in pratica le nozioni acquisite.
Ma non finisce qui, infatti oltre alle lezioni telematiche il governo centrale della città ha stanziato 2 milioni di sterline per organizzare, dal mese di agosto 2020, corsi di guida sicura dal vivo, pur rispettando tutte le normative di distanziamento fisico previste.

Intanto grazie alle politiche promosse da Sadiq Khan Londra diventa sempre più a misura di due ruote: nuove ciclabili lungo assi strategici della città, moderazione del traffico e ZTL diffuse per la capitale britannica stanno davvero spingendo un numero crescente di persone a scegliere la bicicletta.
Il sindaco ha così commentato l’iniziativa: “Sono determinato a fare tutto il possibile per garantire una ripresa sostenibile per la nostra città, partendo soprattutto dalla crescita da record dei ciclisti londinesi registrata negli ultimi mesi. Sono orgoglioso delle nostre azioni per implementare lo spazio per camminare e per andare in bicicletta oltre a migliorare le piste ciclabili già esistenti per renderle più sicure. Dobbiamo anche fornire alle persone la sicurezza e le competenze necessarie per pedalare nella nostra città, quindi sono lieto di lanciare il primo corso di formazione online per ciclisti londinesi”.

In fondo Sadiq Khan fin dal suo insediamento ha fatto dei temi della ciclabilità e dell’aria pulita i suoi cavalli di battaglia e già oggi si possono annoverare diversi risultati positivi.
Tra le voci che hanno commentato l’iniziativa c’è anche quella di Sarah MacFadyen, responsabile della politica e degli affari pubblici della British Lung Foundation, che ha dichiarato: “Questo è un passo davvero positivo per incoraggiare la mobilità attiva in città. Le nostre statistiche mostrano infatti che 1 su 6 (16,2%) persone che vivono con malattie polmonari nel Regno Unito hanno notato che i loro sintomi sono migliorati a causa della caduta dei livelli di inquinamento atmosferico durante il lockdown. Aiutare i londinesi a muoversi in bici o a piedi, aiuterà a ridurre le auto e quindi a ridurre l’inquinamento atmosferico. La pandemia ci ha mostrato l’importanza di mantenere sani i nostri polmoni, dando a tutti lo spazio e la sicurezza necessari per camminare e pedalare in sicurezza, con queste azioni stiamo facendo un grande passo avanti per garantire che i londinesi abbiano aria pulita per respirare”.
In ultimo, l’iniziativa londinese è fondamentale non solo per avvicinare nuove persone alla bicicletta, ma anche per formarle al corretto uso del veicolo. Troppe volte assistiamo a scene che anche chi usa la bicicletta quotidianamente non può giustificare: bici sui marciapiedi a velocità eccessive, comportamenti rischiosi e cattive abitudini minano la sicurezza di tutti, soprattutto dei pedoni, e non fanno altro che scatenare guerre di posizione tra utenti della strada.
La stessa cosa vale per i monopattini elettrici: quando gli amministratori inizieranno seriamente a comunicare come usare questi nuovi mezzi? Non basta riempire le città di scooter elettrici se poi non vengono fornite le istruzioni d’uso ai cittadini.
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