Nelle scorse settimane vi avevamo parlato di un‘idea alternativa all’utilizzo dei fondi stanziati da Regione Lombardia per la realizzazione dell’autostrada Treviglio-Bergamo (130 milioni di euro), ovvero l’ipotesi di costruire a lato della linea ferroviaria che collega i due comuni una superciclabile di standard europeo.
Oggi la proposta di superciclabile si arricchisce con un’ulteriore idea: integrare il servizio ferroviario erogato da Trenord con una nuova linea tranviaria ad alta frequenza in grado di collegare Bergamo ai territori della Bassa, in particolare con il centro di Treviglio e con il polo ospedaliero Treviglio-Caravaggio, uno dei più importanti della Lombardia.
Corre infatti sul web l’idea di realizzare una nuova linea tranviaria alternativa al progetto di autostrada, affinché per oltre 200.000 persone (questo il bacino d’utenza dell’infrastruttura ipotizzato) sia possibile muoversi nella provincia ricorrendo a un servizio di trasporto pubblico moderno, efficiente e sostenibile, in grado di ridurre traffico e inquinamento. In fin dei conti l’accoppiata tram di prossimità e bicicletta sono la soluzione intelligente per non usare l’auto.
L’idea trova terreno fertile proprio dopo il provvedimento con cui Regione stanzia 130 milioni di euro di fondi pubblici per realizzare un collegamento tra le due città, fondi che effettivamente potrebbero essere utilizzati per progetti alternativi alla realizzazione di un’autostrada.
L’idea si ispira al modello già ampiamente sperimentato con la linea TEB T1 che collega la città di Bergamo ad Albino, una best practice internazionale che è possibile replicare anche con un nuovo collegamento Bergamo-Treviglio.
Quest’ultimo, della lunghezza stimata di circa 23 km, potrebbe avere un duplice obiettivo: collegare la Bassa al capoluogo attraverso un servizio interurbano veloce, e allo stesso modo dotare Treviglio di un tram che supporti la mobilità dei poli scolastici e che arrivi fino all’Ospedale Treviglio-Caravaggio. Su questa nuova infrastruttura potrebbe poi innestarsi un sistema innovativo di ciclabilità di lunga percorrenza (come il progetto di superciclabile) e una rette più fitta di percorsi in grado di fare da collettore per il sistema su ferro: una vera soluzione dallo stampo nord-europeo.
Treviglio del resto, già nella seconda metà dell’800 possedeva una tranvia di collegamento con le città di Lodi e Bergamo. L’allora amministrazione provinciale di Bergamo ritenne il progetto così strategico da essere la prima a riconoscere nel 1879 la concessione necessaria alla realizzazione sul tratto stradale di sua competenza.
I tram smisero di circolare alla fine del 1920, quando vennero sostituiti dalle corriere, allora ritenute mezzi più efficienti data la facilità di muoversi senza ricorrere alla costruzione di una strada ferrata (una scelta che ha riguardato molte altre realtà e che negli anni ha però compromesso la qualità della vita delle persone, contribuendo all’aumento di traffico e inquinamento).
“L’emergenza inquinamento causato dalla massiccia diffusione dell’automobile ci spinge a ripensare il modello con cui ci muoviamo per la provincia. Scegliere di puntare su un trasporto pubblico efficiente, come può essere un tram, significa fare una scelta di stampo europeo in grado di generare esternalità positive per i cittadini, l’ambiente e il territorio.” dichiarano i gestori della pagina Facebook “Tram Treviglio-Bergamo”.
Del resto l’idea non è nuova e anzi, nasce da quanto sta accadendo nel resto d’Europa, dove il ritorno alla costruzione di linee tranviarie è l’occasione per rigenerare i tessuti urbani delle città, renderle più competitive e attrattive, rivedendo spesso la viabilità più in generale, creando maggior spazio anche per pedoni e biciclette. Emblematico è il caso francese dove in pochi anni le città dotate di una rete tranviaria sono passate da 3 a 25, riducendo il traffico e causando ricadute positive sul tessuto commerciale e sociale dei centri urbani.
Mentre la cittadinanza si apre a nuove alternative e la politica comincia a sentire il fiato sul collo per fare scelte sensate e sostenibili i progetti vanno avanti: l’idea di superciclabile è infatti assimilabile a uno studio già pronto e realizzato nel corso degli anni e che aspetta solo di essere finanziato (stiamo parlando della #CicloStradaABT), mentre il gruppo Facebook Tram Treviglio-Bergamo continuerà a creare informazione tra la popolazione affinché si prenda in considerazione il progetto e la realizzazione di un nuovo studio di fattibilità.
Per risolvere il problema del traffico non c’è soluzione migliore che non generarlo, per questo Bergamo dovrebbe essere in prima linea contro la realizzazione dell’autostrada, evitando così di ritrovarsi le strade cittadine invase ulteriormente dalle auto.
L’auspicio è infatti che anche Treviglio e Bergamo, seguendo quanto già fatto a nord della provincia e da altre realtà italiane come Firenze, Bologna e Padova, tornino a puntare sulla creazione di una rete di tram moderna e veloce, affiancata da un’innovativa superciclabile, rinunciando definitivamente al progetto dell’autostrada.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati