Mobilità

Ciclabile umana, Milano raddoppia: flash mob anche a Genova, Napoli e Lecce

Sabato 3 dicembre sarà una giornata all’insegna della ciclabile umana, la nuova forma di protesta dei cicloattivisti portata in strada per la prima volta a Milano giovedì 10 novembre. Il primo sabato di dicembre oltreché a Milano, gli attivisti della bici scenderanno in strada anche a Genova, Napoli e Lecce per creare con i loro corpi e con le loro bici il flash mob a protezione delle bike lane presenti in città.

Ciclabile umana Milano
Un momento del flash mob a Milano (il 10 novembre 2022)

Ciclabile umana: i flash mob degli attivisti

“A distanza di un mese dalla prima ProteggiMi torniamo in strada a manifestare. Ma questa volta Milano non sarà sola: un flash-mob che si terrà in contemporanea in più città d’Italia (Napoli, Lecce e Genova). Se è vero che il cavallo di Garibadli ha reso l’Italia unita, le nostre bici la renderanno ciclabile! Scendiamo in strada per ribadire che Non ne possiamo più, scrivono i cicloattivisti meneghini rilanciano l’appuntamento del flash mob.

Milano

Dunque il 3 dicembre 2022 Milano farà il bis della ciclabile umana (per tutte le info ➡ clicca qui), e dopo Viale Monza la nuova corsia ciclabile da proteggere è quella in Corso Buenos Aires: “La ciclabile umana si terrà sabato 3 dicembre, tra le 15:00 e le 16:00 Corso Buenos Aires a partire dal civico 77 (davanti al negozio Equivalenza) all’angolo con via Giovanni Pierluigi Da Palestrina. Se dovessimo essere più persone di quante previste, continueremo ad allungarci verso l’incrocio con via Pergolesi”.

Ma attivisti della bici seguendo i suggerimenti per organizzare il flash mob in bici scenderanno in strada anche a:

Genova

“Il 3 dicembre formeremo una ciclabile umana in via XX settembre per chiedere una città più sicura e vivibile. Appuntamento alle 15 in Piazza De Ferrari. I nostri bambini e ragazzi pedaleranno per ultimi con i volontari nella ciclabile più bella del mondo, protetti dalle persone perchè vogliamo consegnare a loro un futuro migliore”, scrivono i promotori dell’iniziativa di Genova sul gruppo FB Genovaciclabile.

Napoli

“Manifestiamo in maniera ferma e pacifica per chiedere al Comune di Napoli di intervenire ora per proteggere chi pedala, sulla ciclabile di Corso Umberto e realizzare il cordolo di protezione come previsto da progetto già finanziato per una ciclabile in sede propria bidirezionale lato Università”, sottolineano i cicloattivisti partenopei che si daranno appuntamento alle 8 a Bicycle House per poi pedalare insieme verso il Rettifilo per il flash mob.

Lecce

“Siamo sempre di più a pedalare in città ma troppo spesso le piste e i percorsi ciclabili sono occupati impunemente da auto e furgoni in sosta selvaggia. Come avviene, per esempio, in viale Lo Re. È qui che sabato 3 dicembre dalle 11 alle 12 in tantissimi formeremo una ciclabile umana a protezione simbolica di chi pedala, per manifestare in maniera ferma e pacifica chiedendo una città più sicura e vivibile”, scrive Roberto Guido in un post sul gruppo FB Leccepedala.

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Commenti

  1. Avatar Alex ha detto:

    Un’ altra bella iniziativa a Milano, cerchiamo tutti di partecipare naturalmente. Vorrei anche evidenziare altre situazioni, si potrebbe dire paradossali, analoghe a questa di corso Buenos Aires: perchè, dico, come è possibile che sia necessario ricordare a chi di dovere, agli amministratori locali, che una ciclabile deve essere un luogo più sicuro rispetta alla normale circolazione stradale e non viceversa?

    Basti pensare a come è attualmente ridotta via Dante: doveva essere (e lo è stata inizialmente) un fiore all’ occhiello della pedonalizzazione milanese, della sua ciclabilità e della rinascita del centro storico, ma ora è stata trasformata, letteralmente, in una baraccopoli di bar-tavola calda che hanno invaso la via, oltretutto con strutture indecorose e antiestetiche. Un mercatino-mangeria permanente, irriguardoso della bellezza e storicità del luogo. Mi è capitato più volte di assistere a cadute, a incidentalità e controversie tra pedoni e ciclisti, perchè la via è sempre molto affollata e questi veri e propri baracconi permanenti impediscono la visuale e creano restringimenti pericolosi.

    Si resta sconcertati di fronte alla piccolezza di chi amministra una città come Milano: non riuscire a capire neanche da queste cose che la città è di tutti e che la sua bellezza e la sua fruibilità non possono essere messe da parte per avvantaggiare un piccolo gruppo di affaristi.

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