Rubriche e opinioni

Grattacielo della Regione Piemonte senza parcheggio bici

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Massimo Lizzi, dipendente della Regione Piemonte, ha inviato al mobility manager, all’ufficio “Benessere Organizzativo” e ai referenti dei sindacati confederali in merito alla questione “parcheggio bici” nel grattacielo, nuova sede istituzionale della Regione Piemonte.

Biciclette al grattacielo Piemonte

Ho partecipato alla familiarizzazione con il grattacielo Piemonte e sono molto preoccupato per l’accoglienza dei ciclisti. Che pare non ci sia. Gli archetti in metallo, mostrati dietro la stazione della metropolitana nel video di presentazione, non esistono. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, ma ascoltato molte comunicazioni ufficiose.

Non sarebbe stato trovato il luogo idoneo per collocare le biciclette pieghevoli all’interno del grattacielo (sebbene il luogo idoneo sia sotto la scrivania). Il parcheggio (provvisorio?) delle rastrelliere sarebbe collocato in Via Passo Buole, credo a 400-500 metri dall’ingresso del grattacielo. La velostazione prossima ventura sarebbe addirittura vicina alla Stazione Lingotto, comunque a 700 metri dall’ingresso del grattacielo. Queste sistemazioni sono chiaramente disagevoli, a meno che non si pensi di installare le bollatrici presso i parcheggi delle biciclette.

Il grattacielo è in progetto da trent’anni, in costruzione da dieci anni, inaugurato da sei mesi. È strano che l’accoglienza dei ciclisti sia ancora in forse a pochi giorni dal trasloco definitivo. Come se non fosse mai stata prevista. Questa situazione sembra avere un difetto nell’atteggiamento di base. Secondo cui la bicicletta è qualcosa di opzionale, qualcosa in più, di cui si può fare a meno, basta prendere l’auto o la metro. Il giocattolo che va bene per la gita domenicale.

Per molti di noi, invece, la bicicletta è il principale o l’unico mezzo di trasporto. Che andrebbe trattato con la stessa dignità e importanza degli altri mezzi di trasporto. Per non dire di più. Se è vero che la bicicletta è un mezzo di trasporto che non occupa spazio, non inquina, non costituisce una minaccia per gli altri, fa molto bene alla salute di chi pedala.

Spostarsi in bicicletta rafforza le articolazioni delle gambe, contribuisce alla perdita di peso e alla tonificazione dei muscoli, migliora la salute cardiovascolare e la respirazione, corregge la postura e riduce il rischio di obesità, diabete e ipertensione, migliora il benessere psicologico riduce l’ansia, stimola la creatività, aumenta l’autostima e regola la qualità del sonno. Il mezzo di trasporto ideale per chi svolge un lavoro sedentario, otto ore davanti a un monitor.

Un’istituzione pubblica dovrebbe promuovere l’uso della bicicletta, invece di ostacolarlo. O peggio, essere indifferente.

Proprio la legge regionale 33/1990, all’articolo 7, afferma che: “Nei parcheggi per autoveicoli deve essere prevista una adeguata area attrezzata per il parcheggio delle biciclette. Devono essere previsti parcheggi per le biciclette, adeguatamente attrezzati, presso le stazioni dei mezzi di trasporto collettivo, gli edifici pubblici ed a servizio delle piste ciclabili. I Comuni aggiornano i Regolamenti Edilizi con norme per la previsione di parcheggi per le biciclette sia in caso di nuova edificazione sia in caso di ristrutturazioni edilizie od urbanistiche. La Regione, le Province, i Comuni, le Comunità Montane e gli Enti di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali, nell’esercizio delle funzioni di propria competenza, assumono iniziative per incentivare l’attività di noleggio e custodia delle biciclette”.

In effetti, il regolamento edilizio del Comune di Torino ha recepito queste disposizione. L’articolo 48 recita: “In caso di nuova edificazione o di ristrutturazione edilizia estesa all’intero fabbricato ed in tutti i luoghi previsti dall’articolo 7 della L.R. 33/1990, devono essere ricavati appositi spazi destinati al deposito delle biciclette, nei cortili, o in altre parti di uso comune dell’edificio, in misura non inferiore all’1% della Sul oggetto di intervento. Il Comune favorisce la realizzazione di itinerari ciclabili”.

Dunque, gli spazi devono essere ricavati all’interno dell’area dell’edificio. Non all’interno dell’area di una più ampia cittadella sorta intorno all’edificio. Il Corriere della Sera del 21 giugno 2021 titola: “Bici, a Milano e Torino non si può vietare di parcheggiarla nel cortile del condominio”. Adesso, invece, si potrà vietare di parcheggiarla nel cortile del grattacielo della Regione Piemonte?

[Massimo Lizzi]

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