Mobilità

A MobilitARS presentata la proposta di legge nazionale sulle Città 30 in Italia

Una proposta di legge nazionale sulle Città 30 in Italia: è stata presentata oggi, sabato 6 maggio 2023, a Palazzo d’Accursio nell’ambito della terza edizione di MobilitARS a Bologna, simposio formativo dal titolo “Città 30, la strada è di tutte”, organizzato dalla Fondazione Michele Scarponi in collaborazione con Bikenomist. La proposta di legge Norme per lo sviluppo delle ‘Città 30’ e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati è promossa dalle associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities, Asvis, Fondazione Michele Scarponi. Il documento porta la firma di Andrea Colombo (ex Assessore alla mobilità di Bologna ed esperto di mobilità sostenibile e sicurezza stradale per la Fondazione Innovazione Urbana).

MobilitARS 2023 Città 30 Bologna
MobilitARS: presentata la proposta di legge nazionale sulle Città 30 in Italia

In una mattinata di lavoro moderata dal vicepresidente di Kyoto Club Francesco Ferrante, a conclusione di tre giornate di incontri di formazione, si sono confrontati amministratori locali di centrodestra e centrosinistra e parlamentari sia di maggioranza che di minoranza.

Al microfono si sono alternati alcuni dei rappresentanti delle associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities, Asvis e Fondazione Michele Scarponi, dialogando con Valentina Orioli, Assessora Nuova mobilità del Comune di Bologna che ha portato i saluti del sindaco Matteo Lepore e sostenuto la proposta di legge nazionale sulle Città 30.

In collegamento da remoto Settimo Nizzi, Sindaco di Olbia, prima città in Italia a introdurre il limite di velocità generalizzato di 30 km/h; il deputato dal Movimento 5 Stelle Roberto Traversi, che si è detto disponibile a sostenere la proposta di legge in Parlamento; Francesca Ghirra, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, fa parte della Commissione Trasporti della Camera e ritiene molto interessante e necessario portare avanti il tema delle Città 30; Franco Silvestro, senatore di Forza Italia, ha illustrato i vantaggi della Città 30 sia sotto il profilo della sicurezza stradale che come incentivo alla salute per l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibile come la bicicletta.

La registrazione integrale della presentazione della legge – trasmessa anche in diretta streaming sul canale YouTube di MobilitARS – è disponibile a questo link.

Proposta di legge nazionale Città 30 in Italia MobilitARS

Proposta di legge nazionale sulle Città 30 in Italia

La proposta di legge – di cui si può scaricare la presentazione sintetica qui – si compone di 18 articoli ed è strutturata in sei Titoli:

oggetto e finalità, revisione delle norme di comportamento sulla velocità, adeguamento dell’infrastruttura stradale, potenziamento dei controlli, educazione, informazione e comunicazione, disposizioni finali.

Le finalità per lo sviluppo delle Città 30 in Italia sono:

  • tutela della vita umana e aumento della sicurezza stradale
  • promozione della mobilità sostenibile
  • tutela di ambiente e clima
  • qualità e democrazia dello spazio pubblico
  • qualità della vita degli abitanti
  • riscoperta della dimensione di prossimità
  • valorizzazione dell’economia di vicinato

Per la prima volta s’introduce una definizione normativa di Città 30, che prevede quattro punti:

  • l’applicazione generale del limite massimo di velocità di 30 km/h su tutte le strade urbane salvo soltanto quelle a scorrimento veloce a 50 km/h;
  • l’adeguamento dell’infrastruttura stradale per la moderazione del traffico e della velocità;
  • il rafforzamento dei controlli sul rispetto delle regole di comportamento in strada, campagne di educazione;
  • informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti della strada.

Gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada

Prendendo spunto dal codice della strada del Regno Unito, la proposta di legge introduce il principio di gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada, secondo cui i conducenti dei veicoli che, per massa e velocità, possono causare i danni maggiori in caso di collisione, hanno la massima responsabilità di prendersi cura e ridurre il pericolo per gli utenti più vulnerabili della strada: questo vale in particolare per i guidatori di veicoli a motore tra loro in proporzione e verso gli utenti non motorizzati, e per i ciclisti verso i pedoni.

Inversione fra regola ed eccezione

Il cuore della proposta dal punto di vista della regolazione è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto ad oggi: al posto dei 50 km/h validi in generale salvo le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h (in tutte le strade classificate dai Comuni come di quartiere, interzonali e locali), salvo solo gli assi di scorrimento veloce a 50 km/h (strade che devono avere almeno quattro corsie, due per ogni senso di marcia).

La proposta di legge dà ai Comuni un anno di tempo per introdurre i nuovi limiti dentro il centro abitato e nello stesso tempo li dota anche degli strumenti necessari, con forti semplificazioni rispetto alla normativa attuale e fondi ad hoc.

Meno vincoli burocratici per rallentare le auto

Sul piano tecnico, vengono eliminati limiti e autorizzazioni ministeriali per eseguire interventi di modifica fisica delle strade per far rallentare le macchine: potranno essere installati e realizzati liberamente, come avviene nel resto d’Europa, dossi e rialzi, pavimentazioni colorate, chicanes, restringimenti centrali o laterali della carreggiata, isole salvagente, ampliamenti dei marciapiedi, arredo anche verde, etc.

Ampliata la possibilità di fare controlli

Sul piano dei controlli, viene fortemente ampliata la possibilità di usare la tecnologia per i controlli. Gli autovelox potranno essere montati senza più autorizzazione del Prefetto e non più solo in caso di incidenti già avvenuti ma anche in via preventiva. L’uso delle telecamere viene esteso ad altre violazioni pericolose, come la guida al cellulare o la mancata precedenza sulle strisce pedonali.

Fondi dedicati alla sicurezza stradale

Si stabilisce, sul piano economico, che almeno il 15% dei fondi stanziati nel bilancio dello Stato per il Piano nazionale della sicurezza stradale dovranno essere destinati ogni anno ai Comuni specificamente per applicare la Città 30, finanziando ad esempio la segnaletica e gli interventi infrastrutturali di moderazione del traffico e della velocità.

Più poteri ai Comuni per istituire ZTL

Sul piano regolatorio, viene data ai Comuni la facoltà di limitare il traffico, con ZTL e altre misure analoghe, non più soltanto per le tradizionali esigenze di tutela dall’inquinamento, ma anche per finalità preventive di riduzione della quantità e gravità di scontri e investimenti stradali in città, anche imponendo obblighi come l’installazione a bordo veicolo di sistemi di adattamento automatico della velocità ai limiti.

Campagne di educazione e informazione sulla Città 30

I Comuni, sul piano educativo, dovranno realizzare attività e campagne di educazione, informazione e comunicazione pubblica rivolte a tutta la cittadinanza e a tutti gli utenti della strada in materia di sicurezza stradale, di mobilità sostenibile e di applicazione della Città 30.

È importante che anche lo Stato faccia la sua parte. Seguendo l’esempio della Francia, la proposta di legge prevede in questo senso che le pubblicità delle auto dovranno contenere anche un messaggio promozionale per incoraggiare la guida sicura e l’uso della mobilità sostenibile, a rotazione tra:

  • “Per i tragitti quotidiani, usa i mezzi pubblici”
  • “Per gli spostamenti brevi in città, scegli di camminare o andare in bicicletta”
  • “Prendi in considerazione l’uso condiviso dell’auto”
  • “Quando guidi, rispetta i limiti di velocità, non distrarti e da’ sempre la precedenza”

Fondazione Michele Scarponi e Comune di Bologna

Dichiarazione rilasciate in occasione della presentazione della proposta di legge nazionale sulle Città 30 in Italia, nell’ambito dell’ultima giornata di MobilitARS, dalla Fondazione Michele Scarponi e Comune di Bologna.

Marco Scarponi

“Da quando è nata, la Fondazione Michele Scarponi si è impegnata per rendere le strade più democratiche, più fruibili da bambini, anziani, disabili, farle tornare ad essere spazio pubblico, di tutte le persone. Crediamo fortemente in questa proposta di legge che arriva al culmine di MobilitARS, dove abbiamo ascoltato professionisti ed esperti confrontarsi sul tema della mobilità sostenibile sotto molteplici punti di vista. Ci hanno portato esperienze da diverse città di Italia, d’Europa, fino agli USA.

Abbiamo toccato con mano quanto sia possibile, con l’impegno di istituzioni, amministrazioni e cittadini, rendere le città più sicure e più belle da vivere. E in questo senso l’incontro di oggi, con il lancio della proposta di legge Città 30, va proprio in questa direzione. Si pone in un continuo con la due giorni di MobilitARS e anche con l’impegno della Fondazione, costantemente volto a promuovere un nuovo modello culturale di mobilità sostenibile e di educazione stradale”, Marco Scarponi, segretario generale della Fondazione Michele Scarponi.

Valentina Orioli

“Il Comune di Bologna sostiene con convinzione la proposta di Legge Nazionale sulla Città 30, che risponde alla necessità di un approccio integrato al tema della sicurezza stradale. La Città 30 in effetti è molto più di un progetto sulla sicurezza stradale: è una visione della città”, commenta Valentina Orioli Assessora Nuova mobilità e Infrastrutture del Comune di Bologna.

Simona Larghetti

“Serve una legge nazionale per dare una mano ai territori e rendere omogenee le regole di circolazione. L’emergenza morti in strada non riguarda solo Bologna, tutta Italia deve ripensare il modo di muoversi e adeguarsi alle strategie che stanno producendo ottimi risultati in molte città e paesi europei”, commenta Simona Larghetti, Consigliera metropolitana di Bologna con delega alla Mobilità Ciclistica.

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