La proposta di legge presentata oggi a Bologna nella giornata conclusiva di MobilitARS si intitola “Norme per lo sviluppo delle ‘Città 30’ e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati” e illustra una serie di argomentazioni a favore di un limite di velocità di 30 km/h nelle zone urbane.
Innanzitutto, si evidenzia come la mobilità urbana rappresenti una delle principali fonti di inquinamento atmosferico e acustico, oltre che di incidenti stradali. Inoltre, si sottolinea come il traffico veicolare impatti negativamente sulla qualità della vita delle persone, limitando la possibilità di muoversi liberamente e di godere degli spazi pubblici.
La proposta di legge è promossa dalle associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities, Asvis, Fondazione Michele Scarponi con la redazione a cura di Andrea Colombo, esperto della Fondazione Innovazione Urbana di Bologna.
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Per contrastare questi problemi, il documento propone l’adozione della Città 30, ovvero un limite di velocità di 30 km/h in tutte le zone urbane. Si tratta di una misura già adottata in molti paesi europei, come Francia, Belgio, Spagna e Germania, che ha dimostrato di avere effetti positivi sia dal punto di vista della sicurezza stradale che della qualità dell’aria.
In particolare, si evidenzia come la Città 30 possa ridurre significativamente il numero di incidenti stradali, soprattutto quelli che coinvolgono pedoni e ciclisti. Inoltre, un limite di velocità più basso favorisce uno stile di guida più tranquillo e attento, riducendo quindi l’impatto acustico del traffico.
Il documento sottolinea anche come la Città 30 possa incentivare l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’auto, come la bicicletta o il trasporto pubblico. Infatti, un limite di velocità più basso rende più agevole e sicuro muoversi a piedi o in bicicletta, favorendo così una mobilità più sostenibile.
Infine, il documento fa anche riferimento alla questione della privacy, sottolineando come un limite di velocità più basso possa limitare l’utilizzo di sistemi di sorveglianza elettronica, come le telecamere di controllo della velocità.
In conclusione, il documento presenta una serie di argomentazioni a favore dell’adozione della Città 30 nelle zone urbane, evidenziando come questa misura possa contribuire a migliorare la sicurezza stradale, la qualità dell’aria e la mobilità sostenibile.
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