Mobilità

Bologna Città 30: oltre 600 mila euro per interventi mirati di sicurezza stradale

Bologna Città 30: oltre 600 mila euro per interventi mirati di sicurezza stradale

L’Amministrazione Comunale di Bologna ha approvato uno schema di convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per finanziare una serie di interventi volti a migliorare la sicurezza stradale dei pedoni, per un importo complessivo di oltre 600 mila euro.

Nonostante il numero di morti nel centro abitato si sia ridotto notevolmente negli ultimi 25 anni, l’obiettivo di azzerare completamente gli incidenti è ancora lontano. L’Amministrazione trasformerà Bologna in una Città 30 a partire da sabato 1 luglio 2023, istituendo il limite di velocità a 30 km/h su tutto il territorio cittadino.

Bologna Città 30 sicurezza stradale

Bologna e la sicurezza stradale urbana

Il Piano della Sicurezza Stradale Urbana (PSSU) attualmente in vigore evidenzia che gli incidenti che coinvolgono i pedoni rappresentano la terza causa più frequente di sinistri, dopo le collisioni posteriori e i frontali o laterali (rispettivamente al secondo e al primo posto), ma sono quelli che provocano il maggior numero di vittime. L’analisi degli incidenti individua l’elevata velocità e la distrazione alla guida come le principali cause degli incidenti. Questo problema è particolarmente grave nelle zone urbane, dove la maggioranza delle vittime appartiene ai gruppi di mobilità più vulnerabili, come bambini, anziani, persone disabili, pedoni e ciclisti in generale.

Le proposte di intervento

Le proposte di intervento sono state selezionate in base ai dati sugli incidenti avvenuti nel periodo 2011-2021, riportati nel PSSU. Tra le proposte vi sono l’istituzione di nuove isole ambientali e l’introduzione di elementi di moderazione del traffico in determinati tratti stradali, il potenziamento della sicurezza dei percorsi pedonali e l’aumento della visibilità delle attraversamenti, mediante l’installazione di segnaletica verticale e orizzontale. Le aree interessate sono quattro quartieri:

Savena

Via Bombicci: realizzazione di una nuova isola ambientale a Fossolo 2 – Bombicci.
Via Mascagni – Via Giordano: nuovo attraversamento pedonale.

San Donato – San Vitale

Via Vizzani – Via Venturoli: riqualificazione dei percorsi e degli attraversamenti pedonali.
Via Ferravilla: miglioramento dei percorsi e degli attraversamenti pedonali.
Via del Lavoro: messa in sicurezza dei percorsi e degli attraversamenti pedonali.

Navile

Via Dall’Arca – Via Tibaldi: miglioramento della visibilità di alcuni attraversamenti pedonali in prossimità degli incroci stradali.
Via Stendhal: messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale all’incrocio con Via Fratelli Pinardi mediante l’installazione di un impianto semaforico o simile.

Borgo Panigale – Reno e Porto-Saragozza

Rotatoria Granatieri di Sardegna: miglioramento della visibilità dell’attraversamento ciclopiedonale all’intersezione con Via Prati Di Caprara, tramite interventi di segnaletica verticale luminosa e orizzontale.

La messa in sicurezza degli incroci più critici

Nel corso degli ultimi decenni, Bologna ha progettato e realizzato numerosi interventi mirati al miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stradale e alla riduzione degli incidenti. Si è prestata particolare attenzione ai “punti neri” individuati nel PSSU, che riguardano principalmente gli assi stradali e gli incroci principali e secondari.

Questi interventi hanno comportato la realizzazione di rotatorie, nuove piste ciclabili e pedonali, la protezione di incroci e attraversamenti con semafori, rialzi stradali e la creazione di isole e penisole spartitraffico. Sono state apportate modifiche e ampliamenti ai percorsi esistenti e sono state imposte limitazioni di velocità più rigorose nelle vicinanze di scuole, aree verdi e in generale in zone sensibili e ad alto flusso pedonale.

Parallelamente, sono state istituite nuove zone a velocità limitata per promuovere una mobilità sostenibile e non motorizzata nei quartieri, con particolare attenzione alla sicurezza degli utenti deboli. È noto che gli impatti a 30 km/h e a 50 km/h hanno conseguenze fisiche sensibilmente diverse, con risultati generalmente molto meno gravi nel primo caso per le persone coinvolte.

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