L’importanza di creare un ambiente inclusivo e accessibile per tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, è un tema cruciale che richiede attenzione. Un recente episodio del noto programma di inchiesta “Report” trasmesso su Raitre ha messo in luce la sfida ancora presente in Liguria per quanto riguarda l’assistenza ai disabili.
Uno dei punti focali del servizio di denuncia di Report è stata la nuova pista ciclabile di Corso Italia, il cui ammodernamento è costato 3 milioni di euro. Gli esperti interpellati da Report hanno rilevato diverse criticità (barriere architettoniche) che rendono difficile il libero movimento delle carrozzine lungo il percorso. E una persona con disabilità ha mostrato alle telecamere quanto sia difficile percorrere certi tratti in autoomia: pali e semafori presenti lungo la pista sono risultati ostacoli difficili, talvolta insormontabili. Inoltre, è stata sollevata la questione della posizione dei parcheggi riservati ai disabili, troppo vicini alla carreggiata, che metteno a rischio la loro sicurezza. Di seguito il post in cui è presente il link del servizio che si apre proprio denunciando le criticità inerenti alla ciclabile di Corso Italia:
Dopo la denuncia di Report verifica sull’accessibilità della ciclabile
In risposta alle critiche, l’assessore alla Mobilità del Comune di Genova, Matteo Campora, ha affermato che ogni aspetto segnalato sarà valutato dai tecnici comunali in collaborazione con la consulta dei disabili, per verificare la conformità della pista alle norme di accessibilità. Tuttavia, è fondamentale considerare il punto di vista delle persone con disabilità direttamente coinvolte nella questione, ascoltando le loro esigenze e garantendo che le infrastrutture siano realmente accessibili a tutti.
Un altro aspetto discusso nel servizio riguarda i finanziamenti destinati ai servizi di cura e riabilitazione per i disabili in Liguria. La Corte dei Conti ha recentemente criticato la Regione per le risorse allocate in questo settore. È fondamentale che vengano assegnati finanziamenti adeguati e utilizzati in modo efficiente per migliorare le strutture e l’assistenza fornita alle persone con disabilità, garantendo loro una vita dignitosa e indipendente, come sottolinea Report nel servizio.
No barriere architettoniche
Le piste ciclabili, se realizzate senza barriere architettoniche (come avevamo avuto modo di sottolineare anche su Bikeitalia), rappresentano un’opportunità per favorire la mobilità delle persone con disabilità, consentendo loro di godere dei benefici dell’attività fisica all’aria aperta e di un trasporto sostenibile. Le infrastrutture accessibili non solo facilitano il movimento delle persone con disabilità, ma promuovono anche l’inclusione sociale e la consapevolezza sull’importanza di abbattere le barriere fisiche ed emotive che possono ostacolare la partecipazione piena e attiva di tutti i cittadini.
Per raggiungere una società realmente inclusiva, è necessario che i governi locali, le istituzioni e le organizzazioni coinvolte nella pianificazione e nella costruzione di infrastrutture dedichino maggiore attenzione all’accessibilità universale. La consultazione delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano è fondamentale per garantire che le esigenze di tutti siano prese in considerazione fin dalle prime fasi del progetto.
La realizzazione di piste ciclabili senza barriere architettoniche è un passo fondamentale verso l’obiettivo di una società inclusiva. Ogni persona, indipendentemente dalle proprie capacità, dovrebbe poter godere dei benefici della bici e dell’uso delle infrastrutture pubbliche in modo sicuro e autonomo, grazie a un ambiente in cui l’accessibilità sia garantita per tutti, consentendo a ogni individuo di partecipare pienamente alla vita sociale ed economica della propria comunità.
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