Bologna Città 30 km/h non piace al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) Matteo Salvini: è allo studio una direttiva per ridimensionare la portata della misura introdotta dal sindaco Matteo Lepore, che ha esteso il limite di velocità di 30 km/h sul 70% delle strade bolognesi. Salvini ha dichiarato che questa decisione è una forzatura e che non si tutela l’ambiente con le multe per chi supera questo limite di velocità, definendo la misura come eccessiva e poco efficace.
Bologna Città 30 km/h: pochissime multe
In verità nei primi giorni di controlli specifici per far rispettare il nuovo limite di 30 km/h a Bologna le persone multate sono state poche decine. In media 4 al giorno come si evince dalle cronache locali: dunque l’argomento che questo provvedimento sia stato introdotto per “fare cassa” non è supportato dai dati.
Come riportano le agenzie e i siti d’informazione analizzando il tema, secondo il titolare del MIT l’approccio corretto sarebbe quello di utilizzare i rilevatori di velocità in modo mirato, introducendo le Zone a 30 km/h solo in aree sensibili e a rischio incidenti, anziché adottare un approccio generalizzato come ha fatto Bologna.
Limiti di velocità in città: in arrivo una direttiva ministeriale
“Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del codice della strada”, sottolinea una nota del MIT. “L’obiettivo del ministero è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario. In questo senso, il MIT ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare limiti sotto 50 all’ora”, prosegue la nota.
La replica dell’assessora alla Mobilità di Bologna
La replica dell’assessora dalla Mobilità del Comune di Bologna Valentina Orioli non si è fatta attendere: “Le zone con il limite dei 30km/h sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che non ha mai fatto mancare un fattivo supporto. Il ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare”.
Il decreto Salvini con fondi per potenziare le zone 30 km/h
Intanto circola la notizia che a dicembre del 2022 fu proprio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini a firmare un decreto con fondi ad hoc per potenziare le misure di sicurezza stradale, tra cui l’implementazione del limite di 30 km/h in ambito urbano (e nello specifico la somma stanziata per il Comune di Bologna fu pari a 623 mila euro, ndr).
La precisazione del MIT
“Il MIT ha erogato finanziamenti a comuni italiani, tra cui Bologna, per progetti legati alla sicurezza stradale: i fondi non erano vincolati alla realizzazione di sole zone 30, a dimostrazione della concreta e doverosa disponibilità a dialogare per plasmare città più vivibili indipendentemente dal colore politico.
L’auspicio del Ministro Matteo Salvini – come precisato più volte – è quello di trovare un equilibrio per evitare che certi provvedimenti sortiscano effetti indesiderati, ed è rinnovato il pieno sostegno a tutte le soluzioni per proteggere aree cittadine particolarmente sensibili, come i centri storici o nelle vicinanze di scuole o asili, senza vessare gli utenti della strada che si spostano anche per lavoro”, questa la precisazione del MIT.
Ogni volta scava nel pozzo della cialtroneria, senza trovare mai il fondo
Direttiva ministeriale di Salvini: “LIMITE OVUNQUE 150 KM/H!!! Gli italiani devono andare a lavorare!!!”