La ciclabilità a Roma negli ultimi anni non brilla certo in quanto a realizzazioni di nuove infrastrutture per biciclette (e sulla manutenzione delle esistenti neppure). Ma di certo uno dei progetti più ambiziosi – ereditato dall’attuale primo cittadino Roberto Gualtieri dalla giunta guidata dalla sindaca Virginia Raggi – è quello relativo al GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici). Questo anello ciclabile a vocazione principalmente turistica mira a creare un percorso per biciclette unendo il centro e la periferia principalmente attraverso le aree verdi e trae ispirazione dall’idea visionaria del Grande Sentiero Anulare (GSA) di Marco Pierfranceschi. Ripercorriamo insieme le tappe che hanno portato alla nascita e allo sviluppo del GRAB, fino all’apertura dei cantieri a metà luglio 2024.
L’antenato: il GSA
Tutto ha avuto origine da Marco Pierfranceschi e dalla sua idea: il Grande Sentiero Anulare (GSA). Questo progetto prevedeva la realizzazione di un percorso pedonale e ciclabile a basso impatto in una sorta di ricucitura ciclabile attraverso le aree verdi della città di Roma. Il GSA ha rappresentato di fatto l’antenato del GRAB, tracciando la via per una fruizione in bicicletta degli spazi verdi tra il centro e la semiperiferia della città prevalentemente attraversando parchi e ville storiche.
La nascita del GRAB
L’idea del GSA ha ispirato la creazione del GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici) promosso da VeloLove di Alberto Fiorillo in collaborazione con altre associazioni e realtà attive nell’ambiente, nel turismo e nella promozione del territorio (tra cui Legambiente, Touring Club e Ente Roma Natura). Questo progetto mirava a realizzare un anello ciclabile di circa 45 km con caratteristiche costruttive proprie di una ciclovia e che collegasse vari punti di interesse della città, promuovendo l’uso della bicicletta per visitare le bellezze archeologiche di Roma dal Colosseo all’Appia Antica, attraversando aree verdi e connettendo in bici il centro con la prima cintura della periferia.
Lo sviluppo del progetto
Dopo l’ispirazione iniziale, il progetto GRAB ha cominciato a prendere la sua forma definitiva con la collaborazione tra diverse realtà, tra cui associazioni ciclistiche, enti locali e cittadini. Studi di fattibilità, confronti pubblici e progetti pilota hanno contribuito a delineare il percorso definitivo del GRAB, all’insegna della rigenerazione urbana, e il progetto è stato inserito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato allora da Graziano Delrio nel Sistema delle Ciclovie Turistiche Nazionali.

Il GRAB come progetto strategico del Comune di Roma
Riconoscendo l’importanza del GRAB per la mobilità sostenibile e il miglioramento della qualità della vita urbana, il Comune di Roma ha accettato il progetto come strategico per la viabilità cittadina. Il GRAB è stato inserito nei piani urbanistici della città e suddiviso in 6 lotti realizzativi, con l’obiettivo di creare un anello che ricongiungesse anche le ciclabili e le ciclopedonali esistenti. Questa decisione ha segnato un punto di svolta, garantendo il supporto istituzionale necessario per avviare la realizzazione dell’opera, seppur dopo un periodo di stallo.
La promessa (non mantenuta): realizzare il GRAB entro il Giubileo 2025
In vista del Giubileo del 2025, il Comune di Roma si era impegnato inizialmente a completare il GRAB entro quella data (ipotizzando l’inizio dei lavori nel 2022), per offrire ai pellegrini e ai cittadini un’infrastruttura ciclabile efficiente e moderna. Questo impegno, che aveva anche l’obiettivo di presentare al mondo un’immagine di Roma attenta alla mobilità sostenibile e alla qualità della vita urbana, è stato però disatteso.

Slittamento dei lavori e appalto ad Astral
L’assegnazione dei lavori del GRAB ha subìto notevoli ritardi, portando a uno slittamento del termine dei lavori al 30 giugno 2026. Per evitare la perdita dei fondi del PNRR – con l’imperativo categorico di realizzare almeno il 20% del GRAB entro il 30 giugno 2025 – il Comune di Roma ha deciso di appaltare con affidamento diretto i lavori ad Astral, l’Agenzia Regionale per la Mobilità. Questa mossa è stata decisiva per garantire la continuità del progetto e rispettare il cronoprogramma per non perdere i finanziamenti europei.
Al via i cantieri: ma quando finiranno?
Finalmente, a metà luglio 2024, a poco più di cinque mesi dall’inizio del Giubileo del 2025, sono iniziati i lavori per la realizzazione del GRAB. Anche se i milioni di turisti in arrivo nella Capitale per l’Anno Santo non potranno beneficiarne – ma anzi verosimilmente ne subiranno i cantieri – ci si aspetta che, una volta realizzato, il GRAB possa diventare un’infrastruttura utilizzata per il cicloturismo urbano ma anche un percorso di raccordo strategico tra le varie ciclabili esistenti utilizzate dai residenti tra il centro e la periferia, come da sua progettazione.
Conoscendo le tempistiche dei cantieri romani la domanda sorge spontanea: sarà rispettata la data del termine dei lavori prevista per il 30 giugno 2026?
articolo interessante ma un po’ fuorviante. non viene fatto il nome di Ignazio Marino, il sindaco che insieme a Del Rio ha definito il progetto del grab per come lo conosciamo. purtroppo nei 5 anni (e 1/2) della giunta Raggi i lavori non sono andati avanti e si è perso molto tempo. Adesso Gualtieri sta facendo i salti mortali ma apparentemente non ci sono molte imprese per quanti sono i cantieri.
Salve Luca,
l’articolo riporta i fatti: il protocollo d’intesa tra MIT e Comune di Roma è stato firmato a settembre 2016 dall’allora ministro Graziano Delrio e dalla sindaca Virginia Raggi (https://www.bikeitalia.it/2016/09/21/roma-firma-grab-raggi-delrio-cicloturismo/, link presente nell’articolo). Il sindaco Ignazio Marino – in carica dal 12 giugno 2013 al 31 ottobre 2015, in quanto pugnalato alle spalle e fatto cadere dalla sua stessa maggioranza che si è recata dal notaio per farlo decadere, senza dargli neanche l’opportunità di una replica in Aula Giulio Cesare – ha fini da subito appoggiato l’idea del GRAB ma non ha avuto modo di continuare a farlo da sindaco, appunto perché fatto decadere circa un anno prima della firma del protocollo d’intesa.
Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it
Beato chi c’ha un occhio al 30 giugno 2026.