Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si aggiudica il primo round nello scontro con i produttori di portabiciclette posteriori per auto: il TAR del Lazio ha bocciato, infatti, il ricorso avanzato da 9 aziende alleate contro Circolare Numero 25.981.
Questo provvedimento, pubblicato il 6 settembre 2023, aveva introdotto nuove restrizioni per i portabici auto posteriori prevedendo un collaudo obbligatorio presso la Motorizzazione Civile ogni portabici che ostacolasse anche parzialmente la targa o i dispositivi di illuminazione posteriori del veicolo, anche qualora li riproducano fedelmente.
Il 19 gennaio 2024, il Consiglio di Stato aveva però sospeso l’efficacia della circolare accogliendo il ricorso dei produttori di portabici per auto, nell’attesa del pronunciamento da parte del TAR che, puntuale, è arrivato pochi giorni fa, alla vigilia del grande rientro degli Italiani dalle ferie che si ritroveranno a calcare le strade della nostra penisola utilizzando portabiciclette dichiarati illegali dalla sera alla mattina.
Secondo il TAR, la circolare non sarebbe discriminatoria nei confronti dei cittadini italiani, “assoggettati a limitazioni della circolazione da cui sarebbero esclusi gli altri cittadini europei” (effettivamente l’uso di un portabici in Italia richiederebbe un’omologazione non necessaria, ad esempio, in Austria o in Portogallo).
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha quindi stabilito che non saremmo di fronte a una limitazione della libertà di circolazione degli Italiani ma, piuttosto, di un’azione volta ad aumentare la sicurezza stradale e, quindi meritoria.
A questo punto, la circolare tornerà a essere operativa costringendo i proprietari di portabici posteriori a interminabili code alla motorizzazione civile per il collaudo che, ovviamente, non sarà gratis, a meno che le 9 aziende non decidano di ricorrere in appello.
In ogni caso sembra evidente che, con la scusa della sicurezza stradale, il Ministero dei Trasporti presieduto da Matteo Salvini ha trovato finalmente un primo modo per tassare i possessori di biciclette.
Attendiamo con ansia che ci venga imposta anche l’omologazione delle ruote per certificarne l’assoluta e comprovata rotondità (sempre per questioni di sicurezza, sia chiaro).
ho capito che censurerete la mia recensione…. non si agisce così
Gentile Ivano,
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Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it
troppi galli …. poco cervello, si ripeta la targa e le luci, in caso di loro occultamento, posteriormente! ovvio la targa dell’auto deve apparire in qualche modo e deve essere convenientemente illuminata. altrimenti i controlli ed il controllo velocità come li mettiamo. ma se una bici supera di 10 cm la larghezza della vettura !!! allora gli specchietti retrovisori? solita diatriba giurisprudenziale chi più ne ha più ne metta. siamo i più cavillosi d’Europa e poi vi fermiamo li, ma i dipendenti del Tar sanno cosa è una bici e quanto traffico smaltisce e gli effetti salutari e l’assenza di scarico dei motori e e e e di e c’è ne sarebbero ancora.
Dicessero che per portare la bici in macchina bisogna pagare un bollo maggiorato, si paga il solito balzello idiota ma almeno non si buttano via giornate per visite alla motorizzazione, trascrizione sul libretto ecc…
Quindi, per questioni di sicurezza, mi state dicendo che se paradossalmente trasporto la bici all’interno dell’auto buttando giù i sedili posteriori, non violo nessuna norma, lascio a casa il portabici e tutte le sue norme, alla 1° frenata la bici mi arriva addosso e mi spacca la testa, sbando e travolgo altre 4 auto e 5 persone sul marciapiede, sto viaggiando più in sicurezza che se avessi avuto il portabici omologato sul libretto di circolazione ?! Apperò…
Complimenti sempre meglio. E’ un’assurdità.. allora per la sicurezza dovremmo limitare le auto che superano i 130kmh ad esempio.
Se dovesse diventare legge definitiva aumenteranno i controlli sulle auto con portabili per fare cassa. in 5 anni mai fermato..s commetto che mi fermeranno subito..
Ma qualcuno può chiedere al ministero dei trasporti quanti veicoli con portabici montato sono stati coinvolti in incidenti? A quanto risulta a me, praticamente “0”.
Io continuerò a usare il portabici anche nel caso venisse dichiarato illegale. Da quando ho la patente sarò stato fermato dalle pattuglie della polizia forse 2 volte, quindi il rischio di prendere una multa è praticamente nullo. Salvini rappresenta il peggio per questo povero e già scassato paese
x la sicurezza….ma andiamo a vedere chi corre oltre i limiti stradali fa gare z le strade e fate circolare mezzi obsoleti e pericolosi…queste sono cose pericolose e gli stranieri circolano liberamente…ma non siamo in Europa,paesi di burattini
Un modo per fare soldi, ma mi chiedo : gli italiani non sono cittadini europei? inoltre leggendo la sentenza del TAR mi pare che questi giudici non sappiano cosa si dicono, ( conoscono le dimensioni e il peso di una ebike e le dimensioni delle auto?) ma a parte questo cosa diranno i gestori di posti tappa , gli albergatori, gestori di parck bike quando non vedranno più arrivare nessuno perchè hanno un solo modo per trasportare le bici? e per portarla in riparazione? in buona sostanza con la scusa di una sicurezza fasulla si impedisce una mobilità di turismo che non sempre si può fare sotto casa, oppure, ancora peggio, si vuole arrivare ad una assicurazione obbligatoria per il trasporto sul portabici?vedremo come finirà, intanto un pò di disobbedienza civile non farebbe male.
La prima causa di incidenti stradali è l’uso dei cellulari alla guida ma schermare le automobili in modo che una volta a bordo i cellulari non siano funzionanti
NO
invece omologare inutilmente dei portabici con la scusa della sicurezza
SI