Politiche

“Fermiamo la strage stradale”: petizione online e pioggia di email al Senato

“Fermiamo la strage stradale”: petizione online e pioggia di email al Senato

Domenica 17 novembre, in occasione della Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime della Strada, è partita a Roma la mobilitazione nazionale contro il nuovo Codice della Strada promosso dal Ministro Salvini. Il voto finale sul testo – già approvato mesi fa dalla Camera – è previsto per mercoledì 20 novembre al Senato, ma questo provvedimento già da tempo ha sollevato forti critiche da parte di associazioni e cittadini. In questo contesto, la piattaforma “Stop al Codice della Strage”* ha lanciato una campagna di raccolta firme e di invio massivo di email al Senato per fermare l’approvazione del disegno di legge e promuovere una riscrittura partecipata, condivisa e responsabile del testo.

“Fermiamo la strage stradale”

Qui di seguito il testo integrale dell’appello per firmare la petizione contro il nuovo Codice della Strada – virgolettato e in corsivo – illustrato punto per punto [titoli e analisi a cura di Bikeitalia]

Strade italiane tra le meno sicure d’Europa

“Sulle strade d’Italia ogni anno perdono la vita più di 3.000 persone. È un numero assoluto spaventoso, ma è spaventoso anche se comparato con altri Paesi: significa 53 morti all’anno per milione di abitanti, contro i 26 della Gran Bretagna e i 35 di Germania e Spagna, per esempio”.

Strage stradale Italia grafico morti serie storica

Questi dati mettono in evidenza una realtà allarmante: le strade italiane sono tra le meno sicure d’Europa. Un problema che richiede interventi concreti e mirati per tutelare la vita di chi le percorre ogni giorno.

Il calo delle vittime si è arrestato

“Il problema è che questi numeri non stanno più diminuendo: dopo l’introduzione dell’obbligo delle cinture e altri progressi tecnologici per aumentare la sicurezza di chi guida a partire dalla fine degli anni ‘90, l’andamento del numero di vittime – come mostra il grafico – dal 2013 è diventato ‘piatto’: un pessimo segnale”.

Il calo delle vittime stradali, che in passato sembrava un obiettivo raggiungibile, si è arrestato. Questo stallo rappresenta un punto di crisi che non può essere ignorato.

Non chiamateli incidenti

“Con tali numeri non possiamo chiamarli “incidenti”: sono scontri stradali che hanno cause precise, legate in primo luogo a come guidiamo i mezzi a motore e a quali norme regolano la distribuzione dello spazio pubblico. Oltre alle cause sono note anche le soluzioni”.

Definire questi eventi come semplici incidenti minimizza il problema. Servono interventi che agiscano sulle cause strutturali e comportamentali, come una regolamentazione più moderna e responsabile dello spazio pubblico.

Codice va cambiato, ma nella direzione giusta

“In Italia abbiamo un Codice della Strada antiquato, fermo al 1992. Cambiarlo è necessario, ma il punto è in quale direzione modificarlo”.

L’attuale Codice non risponde più alle esigenze di sicurezza e mobilità moderne. La sua revisione è urgente, ma deve avvenire nella direzione giusta, con un approccio inclusivo e mirato.

Nella Riforma Salvini misure inefficaci / controproducenti

“Il Senato della Repubblica sta per approvare definitivamente il testo voluto dal Ministro Salvini che – al di là degli slogan e di poche misure repressive – andrà a peggiorare la sicurezza stradale”.

Le critiche al nuovo testo sono forti e numerose, poiché si teme che le misure proposte possano rivelarsi inefficaci o addirittura controproducenti per la sicurezza.

Dialogo per soluzioni utili e condivise

“Chi lo dice? Le 26 più importanti associazioni italiane di familiari di vittime sulla strada, per esempio, che da mesi ripetono al Governo: ‘La proposta di legge va cambiata, facciamolo insieme’. Ma il Governo le ha ignorate, dice di averci ascoltato, ma non ha modificato nemmeno una virgola del testo”.

Nonostante le promesse di ascolto, il testo del nuovo Codice non è stato modificato, alimentando frustrazione e preoccupazione tra le associazioni e i cittadini. Queste associazioni, che conoscono da vicino le tragiche conseguenze della mancata sicurezza stradale, chiedono un dialogo con il Governo per costruire soluzioni condivise e realmente utili.

Firma la petizione e invia un’email al Senato

“Firma questa petizione per chiedere alla maggioranza di Governo di fermarsi e di scrivere il Nuovo Codice insieme ai familiari di vittime sulla strada. Firma questa petizione per fare la tua parte – ora e poi – per avere strade più sicure, eque, vivibili, sicure per tutte e tutti. Più siamo più contiamo”.

Firmare questa petizione significa unirsi a un movimento che chiede strade più sicure per tutti. È un appello alla responsabilità collettiva, perché insieme è possibile fare la differenza. Una volta sottoscritta la petizione online si potrà cliccare sul link generato per copiare-e-incollare un testo standard di riepilogo e inviare un’email al Senato. In poche ore sono state superate le 1.000 firme e le adesioni crescono di minuto in minuto.

Per firmare la petizione: www.codicedellastrage.it

*Piattaforma Stop al Codice della Strage

Associazioni dei familiari delle vittime sulla strada
AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada Ets, AVISL – Associazione Vittime Incidenti Stradali e Malasanità, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Rose bianche sull’asfalto, Associazione Alba Luci sulla buona strada, Associazione Manuel Biagiola, Associazione Marco Pietrobuono Onlus, Rete Vivinstrada, Fondazione Matteo Ciappi, Associazione Massimo Massimi, Associazione Andrea Nardini, Associazione Sonia Tosi, Fondazione Claudio Ciai, Associazione Dorothy Dream, Associazione Davide Marasco, Comitato Vivere meglio la città in memoria di Lucia Pozzi, Gruppo “Non correre, accorri!”

Associazioni ambientaliste e della mobilità sostenibile
Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Movimento Diritti dei Pedoni, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, Centro Antartide, AMODO, Milano Città delle Persone

Organizzazioni sindacali
SPI-Cgil, UIL Pensionati

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Commenti

  1. Eleonora ha detto:

    una legge indecente per fare cassa sugli italiani

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