Politiche

Sicurezza stradale: proteste in tutta Italia contro il nuovo Codice della Strada targato Salvini

Sicurezza stradale: proteste in tutta Italia contro il nuovo Codice della Strada targato Salvini

[Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa promosso dalla piattaforma “Stop al Codice della Strage”* / Titoli dei paragrafi aggiunti dalla redazione di Bikeitalia]

Questa domenica 17 novembre presidio a Roma in occasione della Giornata mondiale in memoria delle Vittime sulla Strada, insieme a flash mob in diverse città italiane anche nei giorni successivi. Contro la riforma Salvini del codice della strada, forte con i deboli e debole con i forti: allenta le regole e i controlli per auto e camion mentre toglie spazi sicuri a pedoni e ciclisti, peggiora la sicurezza per tutti gli utenti della strada, attacca la mobilità sostenibile e toglie autonomia alle città. Ma anche contro la Legge di bilancio 2025, che taglia 154 milioni di investimenti su sicurezza stradale e mobilità sostenibile.

Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime sulla Strada

La prossima settimana, proprio a ridosso della Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime sulla strada, è previsto il voto finale al Senato sulla riforma del codice della strada, voluta e blindata nel testo approvato alla Camera dal Ministro dei Trasporti Salvini. Le associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme alle associazioni ambientaliste e per la mobilità sostenibile e alle organizzazioni sindacali, che già da mesi lo hanno contrastato e bollato come “Codice della Strage”, lanciano perciò una nuova fase di mobilitazione, con un presidio a Roma domenica 17 novembre e flash mob in diverse città italiane fino a martedì 19 novembre.

Mobilitazione 17 novembre Roma Codice della Strada

Nessuna richiesta delle associazioni è stata accolta

Lo sfregio ai familiari delle vittime di violenza stradale è doppio e inaccettabile. Dopo mesi di impegno e ore di audizioni parlamentari, nessuna delle richieste e degli emendamenti che tutte le più importanti associazioni familiari vittime avevano presentato lo scorso aprile con una lettera unitaria è stata accolta, nonostante quanto continua ad affermare il Ministro: c’è una bella differenza tra far parlare e ascoltare. Per di più, l’approvazione della legge è stata calendarizzata in aula tra il 19 e il 21 novembre, a ridosso della “Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime sulla Strada”, che quest’anno si celebra domenica 17.

Una riforma pericolosa

L’impianto della riforma è molto chiaro: debole con i forti, dando maggiore libertà di circolare ai veicoli a motore, i cui guidatori secondo i dati Istat causano il 94% degli incidenti e il 98% dei morti, e forte coi deboli, restringendo viceversa le misure in favore di pedoni, ciclisti, bambini e persone anziane, che sono la maggior parte delle vittime nelle città. È una riforma pericolosa: ad esempio, limita gli autovelox invece che la velocità, che è la prima causa delle collisioni con morti o feriti gravi; vieta controlli automatici sulla guida distratta al cellulare, che è fra i primi fattori di incidentalità; introduce una sola multa per più infrazioni, incentivando la violazione delle regole. È una riforma dannosa: rende più difficile creare o proteggere aree pedonali, piste e corsie ciclabili, zone a traffico limitato e a basse emissioni, fondamentali per la tutela dell’incolumità e della salute delle persone nelle città; e limita l’azione dei Comuni sottoponendoli a decreti ministeriali.

Più di 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno

In questo modo, la riforma ostacola la prevenzione aumentando anziché abbassare il conflitto e la violenza stradali, che già paghiamo con più di 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno. Riporta l’Italia indietro di 40 anni su mobilità sostenibile e sicurezza stradale, riducendo il livello di tutela della vita umana sulla strada, a danno di tutti, con qualsiasi mezzo di trasporto si muovano. Ci allontana ancora di più dal resto dell’Europa, dove già siamo al 19° posto su 27 per tasso di mortalità, andando in direzione opposta alle riforme grazie a cui gli altri Paesi lo hanno invece ridotto con successo.

Meno fondi per la sicurezza stradale

Non solo norme peggiori, ma anche meno fondi per la sicurezza stradale. Alla riforma del codice si aggiungono, infatti, i pesanti tagli della Legge di bilancio 2025, che: riduce la spesa per la sicurezza stradale (-4,6 milioni € per interventi di sicurezza stradale e per l’educazione stradale, nella “spending review” del Ministero dei trasporti); azzera gli investimenti per la ciclabilità (-47 milioni € per le piste ciclabili urbane e -31,9 milioni € di euro per le ciclovie turistiche); definanzia il capitolo “mobilità sostenibile e sicurezza stradale” del Fondo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese (-70,3 milioni €); non prevede nessuno stanziamento per l’attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, che vale 1,4 miliardi di euro.

Iniziative in tutta Italia a partire dal presidio di Roma domenica 17 novembre

Per tutti questi motivi, la piattaforma “Stop al #codicedellastrage” (a cui aderiscono le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, ambientaliste e per la mobilità sostenibile) – che nell’ultimo anno ha promosso senza sosta un videoappello alla presidente Meloni, decine di migliaia di mail e telefonate bombing verso deputati e senatori, manifestazioni in piazze e strade di oltre 40 città, proposte di emendamenti e ordini del giorno – lancia una nuova fase di mobilitazione.

Questa domenica 17 novembre alle ore 10.30 a Roma ci sarà un presidio in via San Nicola de’ Cesarini (Largo Argentina), aperto a cittadini, associazioni, sindacati e forze politiche, di commemorazione delle vittime sulla strada e di protesta contro la riforma in coincidenza con la Giornata mondiale in loro ricordo. Il giorno stesso e in quelli successivi si terranno flash mob in numerose città da nord a sud dell’Italia: Genova, Torino, Napoli, Bari, Treviso, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Pesaro, Perugia, Caserta, Jesi (Ancona), Melegnano (Milano), Codroipo (Udine) e altre ancora che si aggiungono di ora in ora.

La mobilitazione non si fermerà

Il voto finale al Senato non fermerà la mobilitazione, che è pronta a ripartire, più forte e diffusa che mai, in vista della successiva discussione dei decreti delegati, che il Governo proporrà nei prossimi mesi al Parlamento, in attuazione della delega contenuta nella legge, per la riscrittura dell’intero Codice della Strada. Governo e Senato, con questa riforma del codice, votano sulla pelle delle persone: la sicurezza stradale ha un’altra direzione.

Roma, 15 novembre 2024

*Sottoscrivono il comunicato stampa:

Associazioni dei familiari delle vittime sulla strada: AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada Ets, AVISL – Associazione Vittime Incidenti Stradali, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Rose bianche sull’asfalto, Associazione Alba Luci sulla buona strada, Associazione Manuel Biagiola, Associazione Marco Pietrobuono Onlus, Rete Vivinstrada, Fondazione Matteo Ciappi, Associazione Massimo Massimi, Associazione Andrea Nardini, Associazione Sonia Tosi, Fondazione Claudio Ciai, Associazione Dorothy Dream, Associazione Davide Marasco, Comitato Vivere meglio la città in memoria di Lucia Pozzi, Gruppo “Non correre, accorri!”

Associazioni ambientaliste e della mobilità sostenibile: Legambiente, FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Movimento Diritti dei Pedoni, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, Centro Antartide, AMODO

Organizzazioni sindacali: SPI-Cgil, UIL Pensionati

Commenti

  1. gian piero badesso ha detto:

    per fare contenti tutti ci vorrebbe un regolamento ad personam.Ci sarà chi protesta sempre,allora gian pieronon faremo mai niente ?
    ,

  2. Ivan ha detto:

    continuano a aumentare multe e le strade sono uno schifo buche da 10 anni autovelox solo per fare cassa.se superi
    50 di velocità ti arriva la multa da 59 di velocita cosa cambia sulla strada rotta 59 ho sulla tangenziale a 2 corsie 90 di velocità se non ci sono pedoni ne biciclette.comune e stato vogliono solo soldi dai cittadini che pagano già le tasse al 46%di tasse.

  3. Leandro ha detto:

    Purtroppo le categorie deboli non portano voti. Invece la maggior parte delle persone che utilizza i mezzi a motore, non rispetta nulla e si lamenta se prende una multa x aver infranto il codice, li porta.Con questa classe politica e Salvini ne fa parte, e senza un minimo di civiltà,questa nazione rimarrà sempre di basso livello.

  4. Florio ha detto:

    [Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]

  5. Claudia Tedeschi ha detto:

    No comment. Solo follia e ignoranza.
    Propaganda elettorale per i ceti di bassa istruzione.

  6. Armando Posabella ha detto:

    Ci fornite quali sono le vostre proposte ????

  7. Giuseppe ha detto:

    perché tanta galanteria, contro ogni cosa che faccia questo governo, circolare sulla strada e pericoloso x tutti, servirebbe meno prepotenza da parte di tutti.
    è vero che le morti le producono le auto ma andate a fare un giro x le città, vedrete di tutto dai ciclisti ai pedoni e x finire moto e auto e il tutto sotto gli occhi dei vigili urbani che si girano dall’ altra parte.

  8. Renzo ha detto:

    Dove posso
    leggere il nuovo codice strada
    Grazie

  9. Antonio Festo ha detto:

    Come dico sempre in Italia tutto è possibile ogni tanto qualcuno si alza al mattino e cambia le regole a suo piacere prima abbassavano i limiti di velocità in modo incredibile basta pensare ai 110 km in autostrada o ai tanti autovelox installati solo per fare cassa a tanti Comuni che poi non facevano alcun lavoro per sistemare le strade come previsto dalla legge poi vorrei sapere perché la Polizia Stradale che ha sempre fatto proclami per la sicurezza stradale ora sta zitta e non si è fatta sentire come le Associazioni delle vittime sulla strada

  10. Franca Angela Barisone ha detto:

    Non ho parole dove andremo a finire
    è un insulto a tutte le vittime della strada

  11. Luigi ha detto:

    So già che non verrà pubblicato questo commento, perché non in linea con l’agenda 2030 e l’establishment che detiene il potere economico, tuttavia ritengo che quello che sta facendo Salvini, vada per una maggiore libertà personale.
    Da decenni ci stanno togliendo libertà personali che durante gli ultimi tre secoli si sono faticosamente guadagnate.
    La maggior parte degli incidenti avvengono a velocità moderate e le cause sono piuttosto mancanza della distanza di sicurezza, nervosismo perché quello davanti va troppo piani, anche il cellulare alla guida.
    Gli autovelox nelle sole mani dei comuni, in una grande maggioranza dei casi non è altro che uno strumento per fare cassa.
    Ovviamente tutte queste restrizioni e controlli, sono perfettamente in linea con i piani di quell’ establishment le cui intenzioni sono di chiuderci in casa e tapparci la bocca.
    Un ringraziamento se questo commento non verrà censurato.

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Salve Luigi,

      su Bikeitalia abbiamo delle linee guida da rispettare per la pubblicazione dei commenti > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ e quindi non censuriamo i commenti “non in linea con l’agenda 2030 e l’establishment” ma soltanto quelli che non rispettano le nostre linee guida. Il suo commento le rispettava e dunque l’abbiamo pubblicato.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  12. Diego ha detto:

    il problema e grande ma c’è da dire la colpa e di chi lo a votato Salvini e stato bravo a dire bugie e gli anno creduto ora questo è il risultato da considerare che il ponte sullo stretto che lui vuole sono solo soldi rubati alla povera gente e in più ci sono le faglie simiche su i pilone ciò significa che nel caso il ponte verrà costruito ci saranno migliaia di morti perché quel ponte non potrà mai reggere anche per il terreno fragile sottostante e per i venti dello stretto per cui Salvini e chi accetta saranno solo dei veri criminali che compiono omicidio di primo grado

  13. Stefano ha detto:

    per la sicurezza di tutti bisogna installare tanti autovelox.Perché è la velocità la causa principale degli incidenti.Trovare il sistema di far disconnettere i telefonini mentre si guida.Ho notato che la maggior parte dei guidatori usa il telefonino quando guida sia per parlare che per inviare messaggi.Questo è causa di distrazione.

  14. Parise Artemio ha detto:

    a me hanno insegnato guardare destra e sinistra prima di attraversare, c erano molti meno morti sulla strada che oggi, attraversano senza guardare (tanto hanno la precedenza) cellulare in mano e con una flemma da innervosire anche il più calmo degli automobilisti e se dici qualcosa ti insultano pure . Invece di continuare a piangere i morti ,educate i vivi .un auto ,un camion hanno bisogno di più spazio per fermarsi (con polvere di freni e accelerazioni per ripartire) poi si lamentano per l inquinamento. Mi piacerebbe vedere quello stesso pedone una volta al volante come si comporta?

  15. Gualtiero ha detto:

    tutto giusto va bene la protesta ma non dite mai cosa fanno i comuni dei svariati milioni di euro che incassano i dalle multe. Dove li spendono, da lì bisognerebbe incominciare a ribellarsi ed a chiederne conto.

  16. Ric ha detto:

    Molto favorevole alla legge. Ci sarà più rispetto delle regole del codice della strada da parte di tutti. fatevi un giro per Milano e fermatevi ad un semaforo rosso poi mi dite chi non rispetta il rosso!

  17. Giustiniano Porcu ha detto:

    I dati che riportate su incidenti e morti sulle strade sono relativi all’attuale codice della strada. Se per deboli intendete ciclisti e pedoni, l’amministrazione di Milano, per esempio, ha fatto piste ciclabili in condizione di pericolosità estrema per i ciclisti e quello che succede con i monopattini, in assenza di una normativa specifica nel codice attualmente in vigore, è indescrivibile e inaccettabile. Rifate il servizio dopo un anno di nuovo codice, vediamo i numeri e ne riparliamo.

  18. Monica ha detto:

    Siamo tutti con l’ AFVS. Noi Cittadini Italiani abbiamo il Diritto e Dovere di Sostenere questa Associazione, e Fermate il Governo Salvini.
    Solo nella mia Regione (E.R ndr) negli ultimi mesi ci sono stati morti per incidenti stradali (tra cui alcuni amici ndr), quindi vi prego Fermiamo quel Governo e non Permettiamogli di Peggiorare il nostro Bel Paese.

  19. Roberto Dallera ha detto:

    sono molto d’accordo con quanto pubblicato nell’articolo.

  20. Massimo Zaccagnini ha detto:

    potete approvare tutte le leggi che volete buone,cattive,dei forti dei deboli, ma poi chi rileva le violazioni,i Velox ? aggeggi solo per fare cassa. Hanno regalato le patenti di guida a tutti,per poter vendere auto,e questi sono i risultati.la patente e più importante del porto d armi e dovrebbe essere concessa solo a chi ne è capace veramente di giidare,e ha i requisiti, no droghe,no alcol e così via.

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