Mobilità

Perché i 30 km/h in città convengono anche a te automobilista

Perché i 30 km/h in città convengono anche a te automobilista

La gestione del traffico urbano è una sfida complessa che richiede un equilibrio tra sicurezza, efficienza e sostenibilità. Nei grandi centri urbani italiani, come Milano, la velocità media dei veicoli durante le ore di punta è sorprendentemente bassa, attestandosi sui 10-12 km/h. Questo è dovuto al traffico intenso, ai semafori e alle fermate dei mezzi pubblici. Una delle strategie adottate da molte città, tra cui proprio Milano, è la riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h in tutta la città per migliorare la sicurezza stradale di pedoni e ciclisti. Ma come influisce questa riduzione sulla velocità media effettiva dei veicoli? Siamo sicuri che i primi a guadagnarci non siano proprio gli automobilisti?

Utilizzando la teoria delle code, possiamo dimostrare che riducendo la velocità massima consentita, la capacità della strada può effettivamente aumentare in situazioni di traffico molto intenso.

Teoria delle code e flusso del traffico

La teoria delle code studia il comportamento delle linee di attesa (code) e può essere applicata al traffico stradale. La capacità di una strada è il numero massimo di veicoli che possono passare per un punto in un’unità di tempo. Quando la velocità massima è troppo alta rispetto alla capacità della strada, i veicoli tendono a frenare e accelerare frequentemente, causando instabilità nel flusso del traffico e riducendo la capacità della strada.

Flusso stabile e riduzione dei tempi di attesa

Riducendo la velocità massima a 30 km/h, il flusso del traffico diventa più stabile. I veicoli mantengono una velocità più costante, riducendo la necessità di frenate e accelerazioni improvvise. Questo porta a un flusso di traffico più regolare e prevedibile. Un flusso di traffico più stabile riduce i tempi di attesa ai semafori e agli incroci, poiché i veicoli possono attraversare gli incroci in modo più efficiente. Questo riduce il tempo totale trascorso in coda.

Calcolo della capacità di una strada a 30 km/h e 50 km/h

Per dimostrare che la capacità di una strada ad una corsia aumenta abbassando i limiti di velocità, possiamo considerare tre fattori chiave: la distanza di sicurezza, lo spazio di frenata e il tempo di reazione del guidatore.

La capacità della strada è inversamente proporzionale alla distanza di sicurezza. La quale a sua volta dovrebbe aumentare in maniera più che proporzionale all’aumentare della velocità. Nel grafico sottostante sono riportati la distanza di sicurezza e la capacità di una strada ad una corsia da 30 Km/h fino a 150 Km/h.

Grafico distanza di sicurezza e capacità delle strade a diverse velocità
Abbassando il limite di velocità da 50 a 30 km/h in città aumenta la capacità della strada

Conclusione

Abbassando il limite di velocità da 50 km/h a 30 km/h, la capacità della strada, se viene mantenuta la distanza di sicurezza, aumenta significativamente. Quando si aumenta la velocità e si supera la capacità della strada, la distanza di sicurezza non viene rispettata e si verificano frenate brusche che poi portano a rallentamenti improvvisi e ingorghi. Può sembrare controintuitivo, ma è evidente se si pensa a quanto avviene molto spesso in autostrada: quando un’auto frena leggermente, come per esempio per osservare un incidente nell’altra corsia o in prossimità di un restringimento, la macchina che segue frenerà un po’ più bruscamente per compensare il tempo di reazione e così via farà l’autista ancora successivo fino a ritrovarsi completamente fermi qualche chilometro dietro.

Questo dimostra che riducendo la velocità massima consentita in strade molto congestionate, la capacità della strada aumenta, migliorando il flusso del traffico e riducendo i tempi di percorrenza. E che l’unico modo per aumentare il flusso massimo di traffico che può transitare su una strada, la soluzione non è aumentare i limiti di velocità, ma aumentare il numero di corsie. Anche in autostrada.

In conclusione, la riduzione dei limiti di velocità non solo migliora la sicurezza stradale, ma può anche aumentare l’efficienza del traffico urbano e la velocità media effettiva dei veicoli. E a ridurre emissioni di CO2 e particolato.

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