Il depaving è una pratica di “deimpermeabilizzazione” del suolo, ovvero di rimozione dello strato superficiale in asfalto o cemento che non consente all’acqua di infiltrarsi nel terreno.

Affrontiamo questo argomento su Bikeitalia.it perché architetti, urbanisti, climatologi e ricercatori ci raccontano ormai da anni quanto sia importante che le nostre città, grandi o piccole che siano, aumentino la propria dotazione di spazi verdi.
Proprio la creazione di nuove aree verdi va spesso di pari passo con la realizzazione di nuove infrastrutture ciclabili o con il ridisegno della strada a favore di una mobilità più lenta. In alcune aree di risulta è possibile inserire della vegetazione, utile dal punto di vista estetico ma soprattutto per moderare le velocità e per gestire le acque meteoriche.

Le aree verdi urbane hanno infatti diversi benefici sull’uomo e sull’ambiente, su un paio di questi possiamo soffermarci, capendo così quanto siano importanti nella gestione e nel rinnovamento delle nostre città.
In particolare gli spazi verdi consentono di abbattere l’effetto di isola di calore urbano e di agevolare il drenaggio sostenibile delle acque, due temi importanti già presenti nelle agende politiche di diverse città da molti anni ma arrivati sulla scrivania dei sindaci italiani solo da poco tempo.

Per isola di calore intendiamo quel fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali. Questo microclima è, tra le altre cose, causato dall’eccessiva quantità di asfalto e cemento, materiali che trattengono il calore e che rendono invivibile intere parti di città nei periodi estivi. Le isole di calore sono alla base della formazione di eventi atmosferici estremi che spesso sfociano in quelle che i giornalisti chiamano “bombe d’acqua”.
Per drenaggio urbano sostenibile (SuDS) intendiamo invece quelle soluzioni verdi che consentono di drenare l’acqua piovana, alleggerendo così il sistema fognario tradizionale dal carico di pioggia.

Depaving, isole di calore e SuDS, quale correlazione?
Questi due temi (isole di calore e drenaggio urbano sostenibile) sono strettamente legati tra loro, e a loro volta sono legati alle attività di depaving.
Attraverso un‘attività di depaving, e quindi di rimozione di elementi come asfalto e cemento dalle superfici orizzontali posso andare a ricreare delle piccole o grandi aree verdi. Queste aree verdi mi consentono di abbattere l’effetto di isola di calore, ottenendo una temperatura percepita più piacevole e, se realizzate in modo oculato, di infiltrare una buona quantità di acqua meteorica che altrimenti finirebbe nel sistema fognario, e quindi direttamente in mare, senza “ricaricare” adeguatamente le falde acquifere.
Un’area verde drenante ricavata dal ridisegno della strada L’apertura del cordolo permette il deflusso delle acque L’apertura del cordolo permette il deflusso delle acque
Il depaving nella moderazione del traffico
L’attività di depaving è spesso frutto di iniziative dal basso, operate dalla cittadinanza, ma oggi è sempre più considerata dalle amministrazioni comunali per rivedere l’assetto delle strade, promuovendo attività di moderazione del traffico.

Infatti, rimodellare le strade della città a favore di una mobilità più lenta e sostenibile significa spesso ridimensionare strade troppo larghe, stringere i raggi di curvature degli incroci o ampliare i marciapiedi. Tutte queste attività possono essere eseguite in modo tradizionale con cemento e asfalto, in modo tattico con solo un po’ di vernice oppure in modo green, grazie appunto al depaving.
Ridestinare a piante e fiori aree che prima erano colate di asfalto significa aumentare drasticamente la dotazione di aree verdi della città, e seppur piccole come possono esser spartitraffico o cordoli consentono di dare una nuova veste più verde e sostenibile ai centri urbani.
Pensate solo se gli enormi spazi a parcheggio cui siamo abituati a vedere nelle nostre città, sia piazzali che parcheggi in linea a lato del marciapiede non fossero realizzati in asfalto ma con soluzioni come i più classici autobloccanti drenanti: avremmo spazi più verdi, più belli e capaci di drenare le acque meteoriche, alleviando così la formazione delle “bombe d’acqua”.

Porre attenzione a come costruiamo le nostre strade e le nostre infrastrutture ciclabili ci impone non solo di adottare soluzioni funzionali ma anche attente all’ambiente e che sappiano relazionarsi in armonia con esso, perché i vantaggi di una città più verde sono per tutti.