Negli ultimi anni, l’Europa Centrale si è affermata come un hub strategico e dinamico per la produzione di biciclette ed ebike, trainata da un crescente spostamento delle attività manifatturiere dall’Asia verso il Vecchio Continente.
Paesi come Polonia, Repubblica Ceca, Lituania, Ungheria e Romania stanno attirando investimenti significativi grazie a una combinazione di fattori quali la vicinanza ai principali mercati, una rete logistica efficiente e l’accesso a una forza lavoro qualificata.
Questo trend non solo risponde alla necessità di flessibilità di mercato e maggiore sostenibilità, ma offre anche soluzioni per affrontare le criticità della catena di approvvigionamento globale emerse durante la pandemia.
Da un’analisi di Bike Europe traiamo alcuni spunti per capire come si muove il mercato.
Produzione bici: i vantaggi competitivi dell’Europa Centrale
Uno dei principali punti di forza dell’Europa Centrale è la prossimità geografica ai mercati chiave dell’Europa occidentale, come Germania, Paesi Bassi e Francia. Questo consente una logistica ottimizzata e consegne più rapide rispetto a quanto sia possibile con la produzione in Asia.
Ad esempio, aziende come Pon.Bike in Lituania e Bike Fun International (BFI) nella Repubblica Ceca sfruttano questa vicinanza per implementare modelli di produzione just-in-time, che riducono i costi di magazzino e migliorano la flessibilità.

Costo del lavoro inferiore, ma salari in aumento
Sebbene il costo del lavoro in Europa Centrale sia storicamente inferiore rispetto all’Europa occidentale, il divario salariale si sta progressivamente riducendo, spingendo le aziende a investire in automazione e tecnologie avanzate. Ad esempio, Romet in Polonia ha implementato linee automatizzate per migliorare l’efficienza produttiva senza compromettere la qualità.
Parallelamente, il supporto governativo e la stabilità economica attuale di questi paesi giocano un ruolo cruciale nell’attrarre investimenti stranieri.
Evoluzione della filiera produttiva
Oltre ai tradizionali vantaggi logistici e di costo, l’Europa Centrale sta sviluppando un ecosistema industriale diversificato e resiliente. Tra i principali investimenti recenti si segnalano:
- Pon.Bike in Lituania: inaugurazione di uno stabilimento con una capacità di produzione di 600.000 unità annue, destinato a crescere ulteriormente.
- Darfon nella Repubblica Ceca: un nuovo centro per lo sviluppo e la produzione integrata di ebike e batterie, con un investimento di 3,5 milioni di euro.
- Polana Bikes in Polonia: un progetto sostenuto dal colosso cinese NKI, che sottolinea il crescente interesse di investitori internazionali verso l’Europa Centrale.
Un altro esempio significativo è il settore delle biciclette per bambini, dove brand come Puky e Woom hanno scelto di espandere la produzione in Polonia, puntando sulla vicinanza ai mercati e sulla riduzione della dipendenza dall’Asia.
Ma com’è il mercato polacco?
La Polonia è uno dei principali produttori di biciclette in Europa, con una produzione significativa nel settore. Secondo i dati disponibili, nel 2023 la Polonia ha prodotto circa 800.000 biciclette, posizionandosi tra i primi quattro produttori nell’Unione Europea.
Tra le aziende di rilievo nel panorama polacco spiccano KROSS S.A. e Arkus & Romet Group. KROSS S.A. è riconosciuta come uno dei maggiori produttori di biciclette elettriche nel paese, offrendo una vasta gamma di modelli per diversi utilizzi, tra cui bici da strada, gravel e mountain bike. Arkus & Romet Group, con sede a Dębica, è un altro attore chiave nell’industria ciclistica polacca, contribuendo in modo significativo alla produzione nazionale.
Altri emergenti: la Romania
Negli ultimi anni, la Romania si è affermata come uno dei principali produttori di biciclette nell’Unione Europea, mantenendo una posizione di rilievo nonostante le recenti fluttuazioni del mercato. Nel 2022, il paese ha prodotto quasi 2,6 milioni di biciclette, pari al 17,7% del totale delle due ruote fabbricate nell’UE, secondo un’analisi della Commissione Europea citata da Ziarul Financiar. Questo dato l’ha posizionata come il secondo maggiore produttore europeo, superata solo dal Portogallo e davanti all’Italia.
Negli ultimi cinque anni, il settore delle biciclette in Romania ha registrato una crescita del 450%, trainata da significativi investimenti industriali. Tuttavia, il mercato ha subito una leggera contrazione: nel 2021 si contavano 35 aziende attive nella produzione di biciclette, ma oggi il loro numero è diminuito, in parte a causa della razionalizzazione e delle difficoltà economiche globali. Nonostante ciò, la Romania rimane un attore centrale nel panorama europeo della produzione di biciclette, grazie alla combinazione di competenze locali, costi competitivi e vicinanza strategica ai mercati chiave. Il settore continua a generare un giro d’affari significativo, che nel 2022 ha raggiunto circa 2 miliardi di RON (oltre 400 milioni di euro).
Nel 2023, si è rilevato che il Paese ha prodotto circa 1,5 milioni di unità, posizionandosi al terzo posto tra i produttori dell’UE, dopo il Portogallo con 1,8 milioni di unità e la Germania. Questa performance evidenzia la capacità del settore di sostenere alti livelli di produzione, anche con un numero leggermente inferiore di operatori nel mercato.
E l’Italia?

Nel 2023, la produzione di biciclette in Italia ha subito un significativo calo, passando da 1,9 milioni di unità nel 2022 a 1,2 milioni, con una diminuzione di 700.000 unità. Questo trend negativo ovviamente si inserisce nel più ampio contesto europeo, dove la produzione complessiva è scesa del 24%, da 12,7 milioni a 9,7 milioni di biciclette.
Nonostante questi dati, l’Italia mantiene una presenza significativa nel settore grazie a produttori storici. Per affrontare le sfide attuali, è fondamentale però che l’industria italiana investa in innovazione e sostenibilità, al fine di rilanciare la produzione e mantenere la competitività.
Sfide e prospettive future nella produzione di bici in Europa
L’Europa Centrale deve affrontare alcune sfide per mantenere la propria competitività. Il progressivo aumento dei costi del lavoro e la necessità di ridurre l’impatto ambientale richiedono investimenti continui in tecnologie innovative e processi produttivi sostenibili. Inoltre, il settore deve adattarsi alla crescente domanda di prodotti personalizzati e di alta qualità, come le biciclette elettriche e cargo bike, che rappresentano il segmento in più rapida crescita.
L’attenzione crescente all’integrazione verticale, come dimostrato dagli stabilimenti di Romet e Darfon, e il focus su un servizio clienti ottimale stanno trasformando l’Europa Centrale in un punto di riferimento per la produzione ciclistica globale. Con un ecosistema in continua evoluzione, la regione è destinata a giocare un ruolo sempre più strategico nella supply chain europea.
Foto d’apertura: Produzione bici, crediti Bike Europe – Accell Group Benelux e Europa Centrale
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