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Bike to Work, come affrontare le rotonde in bici

Finalmente scendiamo in strada, nella vita reale, per vedere come affrontare le situazioni più comuni, tra cui le rotonde in bici, in cui può capitare un ciclista urbano impegnato ad andare al lavoro con la sua bicicletta. Approfondiremo nel dettaglio numerose realtà di mobilità quotidiana e per ognuna analizzeremo un modo di comportarsi che può rivelarsi pericoloso o comunque errato e un altro che al contrario permetta di muoversi con sicurezza, per sé e per gli altri. Iniziamo il nostro viaggio virtuale sulle strade del nostro paese con le rotatorie, poiché sono i segmenti stradali dove dobbiamo rapportarci con diversi mezzi motorizzati e per questo diventa fondamentale sapere cosa fare in ogni occasione.

Rotonda dal satellite

Cos’è una rotatoria e cosa dice il codice della strada

Cosa dice il codice della strada sulle rotonde
fonte:digicorpingegneria.com


Una rotatoria, chiamata anche rotonda o rondò, è un’intersezione a raso tra due o più strade. Al posto del classico incrocio, vi è uno spartitraffico rotondo che forma un anello stradale, che ha la funzione di moderare il traffico veicolare. In Italia le rotatorie si affrontano circolando in senso antiorario, poiché da noi vige la guida a destra.
Il Cds ha cercato di regolamentare il flusso veicolare sulle rotatorie, con questa norma:
“Per quanto concerne la circolazione sulle rotatorie, si osserva che in linea generale ricorre l’applicazione dell’art. 154 del Nuovo Codice della Strada (DLgs n. 285/1992). In particolare il comma 1 prescrive che tutti i conducenti, prima di effettuare una manovra, devono preventivamente assicurarsi di non creare pericolo o intralcio agli altri conducenti, e segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.

Quale che sia l’ordine di precedenza stabilito nella rotatoria, chi si immette sull’anello deve azionare l’indicatore sinistro, chi ne esce deve azionare l’indicatore destro. In ogni caso l’anello della rotatoria è assimilato ad un tronco stradale munito di diramazioni; durante la marcia su di esso, dunque, non è necessario mantenere la segnalazione dell’indicatore sinistro; è invece necessario moderare la velocità ai sensi dell’art. 141, ce. 3 e 4, e attenersi alle prescrizioni dettate dall’art. 154.” (fonte: Wikipedia)
Visto che il Cds non si esime dall’utilizzo del burocratese, è tempo di vedere nel dettaglio le situazioni più comuni che si possono incontrare e come affrontarle.

Rotonde in bici: l’angolo cieco

L'angolo cieco delle rotonde in bici
L'angolo cieco nelle rotatorie



Esiste un angolo, definito appunto cieco, che il conducente di un’autovettura, anche osservando negli specchietti o voltandosi fisicamente, non riesce a visualizzare. L’angolo cieco si posiziona alla destra della vettura e copre una porzione di spazio che molto spesso viene occupata dai ciclisti, poiché esiste la tendenza a fermarsi a destra delle vetture in colonna per immettersi nella rotatoria. Questa situazione è molto pericolosa, poiché chi è dentro l’auto non può accorgersi della nostra presenza e quindi può investirci. Osservate lo schema 1: la bicicletta si è posizionata sulla destra dell’auto. Quando la strada è rimasta sgombra, auto e bici sono partite contemporaneamente ma la prima ha tagliato la strada, coinvolgendo il ciclista in un incidente. Quando state per immettervi in una rotatoria, potete affiancarvi a un’auto (sempre che non abbia la freccia per svoltare a destra) ma rimanendo più posizionati più avanti rispetto allo specchietto laterale, affinché siate visibili direttamente dal parabrezza, oppure fermandovi direttamente dietro l’auto, occupando uno spazio adeguato alla vostra sicurezza e lasciando almeno 1 metro di distanza tra voi e la vettura, affinché abbiate il tempo di frenare nel caso l’auto dovesse bloccarsi all’improvviso (schema 2)

Automobilisti indecisi

Automobilisti indecisi nelle rotonde
Come affrontare gli automobilisti indecisi



Purtroppo (almeno dalle mie parti) quasi nessuno mette la freccia alle rotonde nonostante le “chiare” indicazioni del Cds e quindi indovinarne il percorso può rivelarsi difficoltoso, soprattutto se il conducente non sa dove andare o è preso a osservare il navigatore satellitare. Il primo schema mostra proprio questo: il ciclista si è immesso nella rotonda in bici pensando che l’auto A avrebbe svoltato a destra, ma questa si è raddrizzata di colpo, ha accelerato e l’ha investito. Prima di immettervi nella rotatoria, attendete che l’auto che giunge da sinistra abbia sorpassato con tutto il parabrezza (o per almeno 1 metro partendo dal paraurti anteriore) la linea di dare precedente sulla quale vi trovate. In questo modo sarete sicuri che sta svoltando e potrete immettervi con sicurezza (schema 2)

Lo spazio di sicurezza adeguato

Lo spazio di sicurezza nelle rotonde
Rotonde in bici: lo spazio di sicurezza



Rintanarsi sulla destra non ha nessun vantaggio per voi e nemmeno per gli altri mezzi motorizzati. Guardate lo schema 1: il ciclista si è immesso giustamente nella rotatoria ma tenendosi troppo sulla destra, permettendo all’auto A di superarlo senza nemmeno rallentare. Durante il sorpasso il ciclista ha scelto di stringersi ulteriormente sulla destra, cosa naturale per lasciare spazio all’auto A di superarlo senza pericoli, ma così facendo si è esposto all’apertura improvvisa della portiera dell’auto B. Quando v’immettete in una rotatoria, occupate la corsia per la larghezza che necessitate. In questo modo sarete visibili da chi sta sopraggiungendo ed eviterete che i mezzi motorizzati dietro di voi vi superino stringendovi a destra. Come si può vedere nello schema 2, il ciclista sta occupando la corsia, obbligando l’auto A a rallentare e a rimanere dietro e lasciando quindi un ampio margine di spazio tra lui e l’apertura della portiera dell’auto B.

Rotatorie contromano

Rotatorie contromano? Vietato
Rotonde in bici come affrontarle



Osservate lo schema 1: vi sembra normale che un ciclista affronti la rotatoria contromano, esponendosi così al pericolo di essere investito? Tutti direte di no, com’è ovvio che sia, eppure mi capita a volte di vedere ciclisti che affrontano le rotatorie in senso orario. Può essere una scelta dettata dal fatto che la rotatoria si poco trafficata, da motivazioni dovute a ritardo, fretta o voglia di accorciare il percorso. Ma come capita al ciclista nello schema, è molto facile essere coinvolti in un incidente. É estremamente pericoloso per voi e per gli altri farlo, per cui evitatelo anche nelle rotatorie meno trafficate o sgombre, poiché in caso di sinistro, la colpa verrà attribuita a voi. Meglio comportarsi come fa il ciclista dello schema 2, poiché come già detto nell’articolo sulla confidenza “i primi responsabili della vostra sicurezza siete voi stessi”

Rotonde in bici: la segnalazione delle manovre

Segnalare le manovre in rotatoria
La segnalazione delle manovre



Lo schema 1 raffigura una situazione molto frequente: il ciclista si è immesso nella rotatoria correttamente ma non ha segnalato per tempo la manovra di svolta a sinistra, per cui l’auto B si è immessa a sua volta nella rotatoria, tagliando la strada al ciclista che ha dovuto frenare di colpo, esponendosi al pericolo di essere tamponato dall’auto B. Molto spesso, nelle rotatorie ad alto traffico motorizzato, estendo il braccio destro o sinistro per segnalare la mia manovra quando ancora mi trovo fermo al dare precedenza. In questo modo chi mi precede sa già della mia decisione e può rallentare e agire di conseguenza.

Dare per scontato la manovra di un mezzo motorizzato

Dare per scontato una manovra
Le manovre all'interno della rotonda



Riprendiamo l’esempio di prima, io a volte estendo il braccio anche prima di uscire dal dare precedenza e immettermi nella rotatoria eppure capita di venir sorpassato e stretto sulla destra da automobilisti che mi urlano “non ti ho visto”. Lo schema 1 è l’esempio perfetto di questa triste situazione: il ciclista ha atteso che l’auto A svoltasse per immettersi a sua volta nella rotatoria ma l’auto D (che sopraggiunge da destra), non l’ha visto (o non ha voluto vederlo) e gli ha tagliato la strada. Questo significa che non sempre basta segnalare le nostre manovre con anticipo ma si devono leggere le situazioni e mai come in questi casi cercare sempre il contatto visivo con gli altri utenti della strada puòl salvarci dalle situazioni di pericolo. C’è una regola molto semplice da seguire in questi casi: l’importante non è far valere la propria ragione ma pedalare in sicurezza. Come si osserva nello schema 2, il ciclista s’immette dopo aver valutato che l’auto A sta effettivamente svoltando, ma rallenta e fa passare il mezzo B, anche se giunge da destra, così avrà la corsia sgombra e potrà uscire dalla rotatoria in sicurezza. Purtroppo le rotatorie vengono vissute con la mentalità “chi arriva prima vince”, per cui l’importante non è far valere le proprie ragioni, quanto aumentare la propria sicurezza, anche se questo a volte comporta il dover dare la precedenza a conducenti maleducati e sbruffoni.

Conducenti frettolosi

Conducenti frettolosi
Conducenti frettolosi



Guardate bene lo schema 1: il ciclista non ha alcuna colpa ma viene comunque coinvolto in un incidente. Il perché è molto semplice da individuare: il conducente dell’auto B aveva fretta e ha scartato con una manovra l’auto A e ha invaso lo spazio del ciclista, che aveva atteso giustamente che il veicolo A svoltasse prima di immettersi a sua volta nella rotatoria. Visto che in un incidente tra auto e bici chi ha ragione conta solo per l’assicurazione, perché comunque il ciclista difficilmente avrà la meglio contro la carrozzeria dell’auto, la cosa fondamentale è ricordare quanto sia importante stare attenti e imparare a leggere le situazioni. Nello schema 2 potete osservare che il ciclista, guardando a destra, si rende conto che l’automobilista B “sgasa” per superare l’auto A e quindi attende qualche secondo prima di immettersi nella rotatoria, permettendo all’auto B di correre a tutto gas a incolonnarsi al semaforo 20 metri più avanti.

Il taglio della corsia

il taglio della corsia nelle rotonde
Tagliare la corsia nella rotonda



Lo schema 1 mostra un errore comune tra i ciclisti, quello di posizionarsi a sinistra dell’autovettura al dare precedenza. É infatti la posizione scelta dal ciclista nello schema:anche se questa scelta permette di evitare l’angolo cieco, poiché sia il conducente dell’auto A che quello della B possono tranquillamente rendersi conto della sua presenza, una volta immesso nella rotonda si ritrova a sinistra e deve pericolosamente tagliare la corsia, finendo investito dall’auto B. Come mostra lo schema 2, è sempre meglio fermarsi dietro l’auto posizionata sul dare precedenza, creando con la propria presenza uno spazio di sicurezza con il quale immettersi nelle rotonde in bici senza paure e mantenendo una distanza consona affinché sia l’auto B che lui possano affrontare la rotatoria quasi in contemporanea.

Rotonde in bici: la velocità d’immissione

Come immettersi nelle rotonde in bici
Immissione nella rotonda



Una delle cose che fa la differenza nell’affrontare le rotonde in bici in sicurezza è la decisione con il quale lo facciamo. Come abbiamo già detto, essere decisi significa essere sicuri di ciò che si sta per fare e farlo nel minor tempo possibile. Nello schema 1 vediamo il ciclista che attende che l’auto A abbia svoltato ma che s’immette nella rotatoria con lentezza (magari perché era distratto, perché non aveva i piedi sui pedali, perché stava bevendo dalla borraccia) e quindi da il tempo all’auto B di sopraggiungere, creando una situazione di pericolo. Una regola d’oro nelle rotatorie è quella di mantenere sempre un piede su un pedale quando si è fermi al dare precedenza e di non distrarsi con il ciclocomputer, con la borraccia o quant’altro. Una volta immessi nelle rotonde in bici è buona norma alzarsi sui pedali, in modo da uscire in fretta dalle situazione di pericolo che si possono creare (schema 2).

Presenza di mezzi pesanti

I mezzi pesanti nella rotonda
Come affrontare i camion nella rotonda



Nello schema 1 è raffigurato un altro errore di valutazione molto comune: i ciclisti che si immettono nelle rotonde in bici affiancandosi a un mezzo pesante, convinti che la presenza dello stesso possa proteggerlo dagli altri mezzi motorizzati che s’immettono nella rotatoria. Questo è un comportamento potenzialmente pericoloso, perché i mezzi pesanti (autobus, furgoni, autoarticolati e tutti i mezzi sopra i 35 quintali) soffrono in modo esponenziale del problema dell’angolo cieco. Infatti se per le auto l’ampiezza dell’angolo cieco è ridotta (ma comunque pericolosa), nei mezzi pesanti, per via della posizione rialzata della cabina di guida e dell’ingombro del mezzo, quest’angolo è molto elevato e affiancarsi sulla destra di tali mezzi è molto pericoloso. Quindi bisogna evitare di cadere nella falsa sicurezza data della presenza al proprio fianco di un mezzo di tali dimensioni e comportarsi come il ciclista nello schema 2, che attende l’immissione del mezzo B prima d’immettersi a sua volta.

“Bikeitalia e i suoi autori non si assumono responsabilità alcuna per sinistri e danni a cose o persone. Tutto ciò che è riportato nell’articolo è da considerarsi soltanto un esempio teorico e chiunque utilizzi i consigli qui riportati lo fa sotto la sua esclusiva responsabilità”

Commenti

  1. Avatar Antonio ha detto:

    Il problema? Le auto non percorrono le rotatorie , bensì le attraversano , pochi giorni fa un’auto mi stava ammazzando , io ero all’esterno che percorrevo la rotatoria per poi uscire , il solito idiota mi è passato davanti per centrare un’uscita , ovviamente non mi ha visto come al solito , lui doveva passarmi dietro e non davanti , men che meno sopra , è sempre dura la vita per ilpartitodellabicicletta ?

  2. Avatar Luca ha detto:

    Tutto giusto ma per quanto riguarda il discorso “angolo cieco” non sono proprio d’accordo… Se l’automobilista appena prima della rotonda ti supera e poi chiude a dx tagliandoti la strada la dinamica è la stessa per quanto riguarda il possibile impatto ma l’angolo cieco non c’entra un bel niente… Diverso ovviamente se è il ciclista ad infilarsi a dx. A scanso di equivoci in prossimità della rotonda, specialmente se è con una sola corsia, mi metto in mezzo così che le auto non possono ne affiancarmi ne tantomeno sorpassarmi… si incazzeranno ma pazienza, meglio un automobilista incazzato che un ciclista per terra :)

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