Parco del Pollino in bici. La prima parte di questo itinerario si snoda lungo una serie di strade abbastanza trafficate attraverso l’immensa piana di Sibari, spartiacque tra i massicci montuosi del Pollino e della Sila. Si parte da Acri, borgo a ridosso della Sila Greca zona del Parco Nazionale della Sila così denominata per le influenze culturali d’Oriente che quest’area ha subìto nel tempo: greci, bizantini, basiliani ed albanesi tra le popolazioni che nel tempo si sono stabilite qui e di cui ancora sono visibili e vivibili le influenze.
Parco del Pollino in bici
La partenza da Acri è in discesa, dai 700 metri di quota del paese si arriva al livello del mare nei pressi del fiume Crati poco dopo l’abitato di Bisignano.
[NOTA: il tracciato definitivo e ufficiale della Ciclovia dei Parchi della Calabria per questa tappa che parte da Acri e arriva a Laino Borgo nella prima parte (fino a Firmo) segue il seguente itinerario Acri➡ Ferramonti ➡ San Sosti ➡ Acquaformosa ➡ Lungro ➡ Firmo, per il resto prosegue come illustrato qui]
Si comincia a risalire nei pressi del lago Tarsia 34 chilometri da Acri. La salita al borgo di Tarsia è caratterizzata da un paio di tornanti sui quali si affacciano fichi d’india e ulivi centenari e che offrono una vista privilegiata sul vicino bacino d’acqua. Una piccola riserva naturale nata per proteggere le specie che abitano questa zona paludosa. Si prosegue ancora in salita per 8 chilometri attraverso campi coltivati e pale eoliche, fino a raggiungere Spezzano Albanese.
Alla scoperta della cultura arbëreshe
Il nome di questo paese richiama l’etnia più popolosa della zona, quella arbëreshe. Fu infatti fondato già nel XV secolo dalla popolazione albanese in fuga dagli ottomani che avevano invaso all’epoca le loro terre. Il paese gode di una vista davvero spettacolare: a sud sulla piana di Sibari, a nord sulla valle dell’Esaro ed il massiccio del Pollino. È anche un ottimo posto per fare una breve pausa e gustarsi un buon panino. Magari con melanzane sott’olio ed un bel pezzo di pecorino alla calabrese.
Da questo punto comincia un andamento altalenante del tracciato. Da Spezzano Albanese si scende di nuovo a livello del mare in prossimità del fiume Esaro. Quindi si attraversano in totale sicurezza le due trafficate arterie che risalgono la Calabria, la SS83 e l’Autostrada A2. E da lì comincia la lenta risalita lungo la tranquilla SP131 fino al paese di Firmo.
Con un detour di 12 chilometri e 250 metri di dislivello si raggiunge il paese di Lungro, capitale religiosa degli italo-albanesi e sede dell’Eparchia Bizantina. L’oro delle decorazioni e dei mosaici, il rosso degli arazzi raffiguranti il simbolo dell’Albania – l’aquila a due teste – fanno della cattedrale di San Nicola da Mira un luogo da non perdere. Aguzzate l’udito ed improvvisamente verrete trasportati in luoghi e terre lontani dal dialetto del luogo.
Da Firmo la strada provinciale SP263 ci porta in lieve discesa alle pendici di Saracena. Il piccolo paese è adagiato tra le rocce carsiche del Parco del Pollino meridionale. Questa mèta si raggiunge dopo 8 chilometri e 500 metri di dislivello. Qualche istante per godere del paesaggio sulla Valle dell’Esaro appena percorsa e si scivola nuovamente in discesa verso Castrovillari lambendo le falde del Monte Sant’Angelo. Le sue pendici spoglie si tingono di rosso acceso al tramonto con il massiccio del Pollino che si staglia alle sue spalle.
Castrovillari è una suggestiva cittadina medievale ubicata in una conca ai piedi del Monte Pollino. Un caffè seduti ai tavolini all’aperto in Corso Garibaldi permette di apprezzare il piacevole via vai di questo vivace abitato.
Poco più a Sud si trova invece il borgo antico con il suo ben conservato Castello Aragonese. Le sue torri merlate si stagliano sulle pendici verdi e rocciose del Pollino.
Le Gole del Raganello e l’antica ferrovia
Castrovillari è un’ottima tappa intermedia, non mancano le strutture ricettive, ristoranti e caffè. Da qui si parte per innumerevoli escursioni giornaliere tra cui le famose Gole del Raganello. 17 chilometri di canyon scavato tra le rocce carsiche dell’Appennino Lucano.
Si prosegue in direzione nord lungo Corso Garibaldi per prendere, dopo un chilometro, la pista ciclopedonale che sorge sulla ex tratta ferroviaria calabro-lucana. La pista procede per 8 chilometri in sede propria, navigando a mezza costa tra boschi di pini e sovrastando la valle del fiume Coscile. Per poi arrivare a un suggestivo arco che fa da cornice al paese di Morano Calabro.
Bandiera arancione del Touring Club Italiano, come molti dei paesi che attraversa la Ciclovia dei Parchi della Calabria, Morano Calabro attira subito l’attenzione. Un cono rovesciato con fianchi ricoperti di case dalla base fino alla sommità che culmina con i resti di un antico castello. A guardarlo da lontano sembra improvvisamente di ritrovarsi nell’epoca in cui per le strade si girava solo a piedi o in carretto.
Ai piedi del paese termina la Ciclovia in sede protetta e si imbocca la tranquilla strada provinciale 241. La strada sale per 8 chilometri e 500 metri di dislivello. La salita avviene in un ambiente naturale unico, a mano a mano che si sale ci si lascia alle spalle la piana di Sibari e le imponenti fiancate del monte Dolcedorme, la cima più elevata del massiccio del Pollino, per addentrarsi sempre più in un paesaggio incontaminato e caratterizzato da dolci e verdi pendii dell’altopiano di Campotenese che si apre alla vista dopo aver raggiungo la sommità della salita e attraversato una breve galleria.
Per 12 chilometri, nel Parco del Pollino, si pedala in dolce discesa tra campi coltivati e filari di pioppi e faggi che d’autunno tingono di giallo acceso il panorama, fino al piccolo borgo di Mormanno. Poco prima del paese la strada si affaccia sulla valle del lago del Pantano. Si tratta di un lago artificiale oggi riserva naturale, attorno al quale è possibile effettuare brevi escursioni o semplicemente riposarsi al sole osservando le specie acquatiche che abitano la zona.
Il Bocconotto di Mormanno
Nel paese di Mormanno è d’obbligo una pausa per gustare il “Bocconotto”, dei dolcetti di pasta frolla e strutto a forma di pugno ripieni di marmellata o pasta di mandorle, il loro impasto è altamente energetico e di facile conservazione, quindi perfetti per chi brucia calorie sulle due ruote. Lo si può trovare in altre regioni con varianti e nomi differenti, ma il Bocconotto calabrese viene infornato solo qui a Mormanno. Il consiglio è di gustarlo al sole della terrazza panoramica situata proprio di fronte la pasticceria che lo produce.
Sicuramente qualche anziano abitante della zona si avvicinerà per chiedervi cosa ne pensate del dolce e per raccontarvi qualcosa in più sulla storia del paese. Prendetevi qualche minuto per ascoltare e conoscere meglio questo territorio.
Un chilometro dalla terrazza si lasciano Mormanno e la strada SP241 per girare a sinistra in discesa sulla SP3. Cominciano qui gli ultimi chilometri di questo itinerario e della suggestiva Ciclovia dei Parchi della Calabria, ma le sorprese non sono ancora finite. Questa tranquilla strada provinciale nasconde un segreto: circa 2 chilometri dopo aver svoltato si arriva ad un piccolo ponte stradale. Fermatevi e guardate in alto verso Sud, eccolo lì l’altissimo ponte della vecchia ferrovia denominati “Minnarra” dai locali, prodigio dell’ingegneria umana.
La strada prosegue tra faggi e querce lungo la valle del torrente Battendiero, evidentemente troppo piccolo per essere riportato in qualsiasi mappa gps ma la cui influenza è ben visibile sul territorio circostante.
Superato il nuovo complesso di case di Laino Castello si arriva, dopo 10 chilometri dal bivio, all’affascinante borgo vecchio di Laino Castello. Un luogo arroccato sul colle San Teodoro e dai natali di epoca longobarda, abbandonato in seguito al terremoto del 1982. Oggi è rinato grazie al turismo e alle innumerevoli iniziative culturali tra cui il “Presepe Vivente” nel periodo natalizio. Ai piedi del colle e sulle rive del fiume Lao sorge Laino Borgo, tappa finale di questo lungo itinerario nel Parco del Pollino. Vi si arriva dopo una serie di tornanti in discesa che fanno godere fino all’ultimo centimetro della bellezza di questi luoghi.
Per informazioni sull’itinerario nel Parco del Pollino e su tutta la Ciclovia dei Parchi della Calabria è possibile consultare il sito: www.cicloviaparchicalabria.it