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La traversata del Marocco in bici: un viaggio di rinascita tra cultura e fratellanza

La traversata del Marocco in bici: un viaggio di rinascita tra cultura e fratellanza

Il diario di un viaggio in bici in Marocco alla scoperta di cultura e sentimento di fratellanza. Mèta: i Mondiali di Qwan Ki Do a Marrakech.

Il diario di viaggio di Daniele Parmeggiani

Mi chiamo Daniele Parmeggiani, sono istruttore di Qwan Ki Do (kung fu cino-vietnamita) a Vigevano, nonché educatore, pedagogista e padre di tre figli. Nell’aprile del 2024 ho intrapreso un viaggio unico attraverso il Marocco per raggiungere Marrakech il 26 aprile, dove si è svolto il 7° mondiale della World Union of Qwan Ki Do.

Viaggio in bici in Marocco - Diario di Daniele Parmeggiani

Dopo aver superato una grave sfida personale dovuta a un infortunio alla schiena nel 2015, ho scelto la bicicletta come strumento di riabilitazione. Con il Covid, ho iniziato a usare la bici per coprire il tragitto casa-lavoro di circa 30 km.

Questo intenso uso mi ha gradualmente portato ad affrontare avventure sempre più significative: viaggi come Milano-Finisterre, il giro dell’Islanda e randonnée come la Parigi-Brest-Parigi. In questi anni ho seguito sui social persone come Dino Lanzaretti e Nico Valsesia, che esploravano e organizzavano viaggi affascinanti in Marocco.

Mappa Viaggio in bici in Marocco - Diario di Daniele Parmeggiani

Quando ho saputo che i prossimi campionati mondiali di Qwan Ki Do sarebbero stati a Marrakech, non ho potuto non cogliere l’occasione per organizzare una nuova avventura in bici. Ho contattato subito il direttore tecnico nazionale del Qwan Ki Do, il Maestro Roberto Vismara, che ha fin da subito sostenuto con entusiasmo l’idea.

L’obiettivo di questo viaggio in Marocco è stato quello di promuovere le mie grandi passioni, trasformando ogni pedalata in un’opportunità per esplorare connessioni culturali e rafforzare legami di fratellanza. Ho iniziato, pertanto, a cercare quelli che io chiamo sponsor morali: non mi interessavano i soldi, di lavoro faccio altro. Ho cercato partner che volessero diffondere i messaggi culturali a cui tengo e, per l’occasione, ho fatto realizzare anche una bella maglia.

La traversata del Marocco in bici

Partendo da Fez, ho attraversato le città imperiali del Marocco, toccando tre centri di Qwan Ki Do, dove ho condiviso allenamenti e momenti di vita con i praticanti locali. Ogni tappa del mio percorso non è stata solo un avanzamento geografico, ma anche un approfondimento delle radici culturali del Marocco e del senso di comunità nel Qwan Ki Do.

Marocco in bici di Daniele Parmeggiani

La prima tappa si è conclusa a Rabat, mentre la seconda a Khouribga. Ho affrontato l’Atlante, passando per il paesino di Imilchil, per poi svalicare a 2600 metri e sbucare in discesa alle magnifiche gole del Todra (rovinate solo dall’afflusso turistico) e poi a Tinghir, una città sorta intorno a un’immensa oasi. Mi ha colpito il contrasto tra la vegetazione, le case e il deserto sullo sfondo.

Mi sono poi diretto verso la valle delle Rose. Avrei voluto deviare per risalire fino alle gole del Dades, ma dovevo arrivare fino ad Agadir e le previsioni del vento non erano buone, così ho proseguito verso Ouarzazate, la Hollywood marocchina, e poi l’incantevole Kasbah di Ait Ben Haddou.

Viaggio in bici in Marocco - Diario di Daniele Parmeggiani

Da lì è iniziato un calvario di 150 km controvento: non percepivo più la differenza tra salite e discese, era solo un continuo spingere. Quel giorno sono arrivato a buio inoltrato, ma almeno ero a pochi chilometri da Agadir, dove mi sarei allenato il giorno dopo. La ripartenza da Agadir è stata segnata da un’altra lunghissima tappa. Il mondiale, a causa delle numerose iscrizioni, è stato anticipato di un giorno. Pertanto non ho potuto fermarmi nella incantevole città di Essaouira, che mi sono comunque goduto per una lunga ora di pausa. Mi sono fermato a dormire a 100 km da Marrakech e il giorno dopo ero alla mèta giusto in tempo per l’avvio dei Mondiali.

Il senso del viaggio

Il viaggio è stato ricco di momenti di profonda connessione umana. A Rabat sono stato ospitato dal Maestro Lahcen Gajdibbi, 9° Dang e Direttore Tecnico del Marocco, un uomo di grandissimo spessore, e dalla sua famiglia. A Khouribga, l’entusiasmo e l’ospitalità degli allievi di Qwan Ki Do hanno trasformato una semplice sessione di allenamento in un’esperienza entusiasmante. Ad Agadir, l’accoglienza di Moustapha e dei suoi allievi ha dimostrato come lo sport possa creare amicizia oltre i confini geografici e culturali.

In bici in Marocco di Daniele Parmeggiani

Il paesaggio e la cultura

Pedalando tra le montagne dell’Atlante e le vaste pianure, ho apprezzato la diversità del paesaggio marocchino, che ha arricchito il viaggio con scenari mozzafiato. Le visite alle città imperiali come Fez, Meknes, Rabat e Marrakech hanno offerto una visione magica della storia marocchina, mentre le pause nelle piccole comunità lungo il percorso hanno rivelato la quotidiana ospitalità e il calore del popolo marocchino.

Viaggio in Marocco di Daniele Parmeggiani, un té

Ma più di tutto, l’Atlante e le valli berbere hanno lasciato solchi profondi nella mia memoria. L’Atlante è una catena maestosa, il versante occidentale è molto rigoglioso mentre quello orientale presenta montagne nude disegnate dai movimenti tettonici e solcate da valli verdi che contrastano con le rocce brulle. E non dimenticherò l’incantevole città di Essaouira.

Viaggio in bici in Marocco - Diario di Daniele Parmeggiani

Arrivato a Marrakech, i Mondiali di Qwan Ki Do sono stati un’esperienza profonda, dove i lusinghieri risultati dei miei allievi e della nazionale italiana sono stati solo la ciliegina.

Diario di Viaggi Marocco Parmeggiani

Questo viaggio è stato sicuramente molto impegnativo; ha trasceso la pura esperienza cicloturistica. Il freddo eccezionale di questo periodo, il dislivello, il vento e l’impossibilità di distribuire in modo uniforme i chilometri giornalieri per raggiungere i vari centri di allenamento hanno aggiunto un bel carico di fatica, ma questo ha ulteriormente amplificato la percezione emotiva di questa esperienza. Volevo vivere un’esperienza umana che unisse le mie passioni e mi permettesse di scoprire il Marocco in modo non solo turistico. Questo viaggio è andato ben oltre le mie più rosee aspettative.

Tracce del viaggio in bici Marocco

Per ripercorrere il viaggio di Daniele, visita il suo profilo Strava o il suo profilo YouTube

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