Come fare le discese in bici da corsa

Di solito la discesa viene vista come il premio dopo un’estenuante salita, ma la realtà è lievemente diversa. Non tutti si sentono a proprio agio a lanciarsi a 70 km/h giù da una discesa, sostenuti da due punti di contatto con il terreno larghi, nella migliore delle ipotesi, 25mm. In questo articolo vedremo come affrontare le discese in bici da corsa in modo sicuro, intelligente e più performante.

Indice
Bilanciare il peso
Mani sulla piega
Stare rilassati
Guardare avanti
Focalizzarsi sulla traiettoria e non sugli ostacoli
Gestire i pedali
Superare i propri limiti con buonsenso
Attenzione ai compagni
Frenare con intelligenza
Divertitevi

Bilanciare il peso


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Quando si affronta una discesa si deve arretrare leggermente il bacino verso la ruota posteriore. In questo modo il baricentro si sposta e rende più stabile il mezzo, poiché il peso viene scaricato per il 55% sul retro e per il restante 45% sulla ruota anteriore. Questa situazione (che gli inglesi chiamano “off the back”) non deve essere esagerata: arretrando troppo si rischia di far perdere contatto alla ruota anteriore, rendendo ingovernabile il mezzo. Avanzando troppo si sposta il baricentro in avanti, con il rischio di ribaltarsi. L’ideale è arretare quel tanto che basta (la sensazione è soggettiva) per sentire di avere il controllo della bici;

Mani sulla piega


Quando comincia la discesa, oltre ad arretrare il bacino, si devono portare le mani sulla parte curva della piega (i “drop”). La presa deve essere ben salda, lasciando solo indice e medio sulle leve freno, pronti per azionarle in caso di pericolo. Spostando le mani sulla piega si migliora notevolmente il controllo della bici alle alte velocità, oltre a permettere di governare le leve con solo due dita. Inoltre si tende ad abbassare tutto il corpo, diminuendo il volume d’impatto con l’aria frontale, migliorando l’aerodinamica;

Stare rilassati


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Farsi prendere dal panico o comunque provare quella sottile paura di cadere è molto frequente quando si affrontano lunghe discese, soprattutto se la velocità è sostenuta. Qui entra il gioco il concetto taoista de “ciò che è molle è forte, ciò che è duro è debole”, poiché si ha la tendenza a irrigidirsi una volta lanciati giù per la discesa, ed è un errore. Più ci si irrigidisce e peggiore diventa il controllo della bici, con il conseguente maggior irrigidimento dovuto alla sensazione di scarsa sicurezza.

Quando si scende con la bici da corsa, invece si dovrebbe rimanere rilassati: non si devono tendere i muscoli delle braccia, il collo con si deve incassare nelle spalle e quest’ultime non devono essere tese. Essere rilassati significa essere più sicuri;

Guardare avanti


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Per molti ciclisti l’idea di guardare avanti si ferma a cinque centimetri oltre la ruota anteriore. Ciò corrisponde a guardare per terra e in discesa è un grave errore. Quando si scende ad alta velocità lo sguardo deve essere diritto davanti a sé, pronto a scegliere la traiettoria migliore.

Maggiore è la velocità, più lontano si deve guardare, poiché i tempi di reazione diventano davvero risicati. Se scendendo a 25 km/h si può guardare fino a 100 metri più in là, scendendo a 70km/h si dovrà osservare al massimo che la visuale consente. In questo modo si tiene sotto controllo la strada, ci si rende conto se sopraggiungono auto o se qualche compagno di uscita sta rallentando;

Focalizzarsi sulla traiettoria e non sugli ostacoli

Noi siamo ciò che pensiamo ma soprattutto noi facciamo ciò che pensiamo. Per questo se ci focalizziamo sugli ostacoli della strada (un dosso, una macchia d’olio, il guardrail), finiremo per andarci a sbattere contro. Lo sguardo deve osservare e controllare tutti gli ostacoli presenti sulla strada ma l’attenzione deve essere rivolta alla ricerca della propria traiettoria. Guardare avanti significa prevedere le curve, i tornanti, valutare se spostarsi sul lato della carreggiata o restare più centrali. Concentratevi sulla vostra strada e non solo su ciò che dovete evitare;

Gestire i pedali


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Molti ciclisti hanno la tendenza di lanciarsi in discesa a mò di “sacco di patate”: seduti sulla sella, mani sulla piega e via, senza mai spostare il peso. In realtà imparare a usare i pedali anche quando non è necessario pedalare (come in discesa) aiuta a gestire notevolmente la velocità e ad aumentare la stabilità del mezzo.

Quando si scende su un tratto diritto, i pedali devono posizionarsi paralleli al terreno, ponendo avanti quello della gamba più forte. Attenzione però, la gamba più forte, nel ciclismo, non sempre corrisponde a quella con la quale calciamo un pallone. Per capire quale sia la vostra gamba più forte mettetevi in piedi, rilassati e fatevi spingere in avanti da un compagno: la gamba che portate avanti per mantenere l’equilibrio è quella che “comanda” nel ciclismo.

Prima di ogni curva invece si devono far ruotare i pedali, in modo da portare in basso quello opposto alla direzione della curva. Se per esempio una curva svolta a destra, si dovrà portare in basso il pedale sinistro. Questa tattica ha due vantaggi: il primo evita che il pedale interno tocchi l’asfalto e vi faccia cadere. Il secondo è che permette di spingere sul pedale basso, opponendo una resistenza alla forza di gravità e migliorando la stabilità;

Superare i propri limiti con buonsenso


Per imparare e migliorare si devono superare i propri limiti, uscendo dalla “comfort zone”. Questo significa rilasciare le leve freno che teniamo sempre tirate, migliorare la posizione in sella, aumentare la velocità di percorrenza. Tutto questo va fatto con intelligenza che non fa certo rima con incoscienza.

Ogni volta che vi lanciate in discesa dovete comunque percepire di avere il controllo del mezzo e di essere padroni della situazione. Dovete essere voi a dire alla bici dove andare e non il contrario. Ogni volta che avvertite di aver osato troppo e di perdere il controllo, rallentate;

Attenzione ai compagni


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Noi siamo padroni di ciò che facciamo ma non di ciò che fanno gli altri. Questo assioma potrebbe da solo concludere il paragrafo. Quando effettuate una discesa con i compagni, fate sempre attenzione. Segnalate eventuali cambi di direzione, non effettuate manovre troppo spericolate, siate sempre decisi in ciò che fate. Inoltre mantenente un’adeguata distanza di sicurezza, che deve essere proporzionale alla velocità di percorrenza. Se non vi sentite confidenti e avete paura a lanciarvi in discesa, spostatevi sulla destra: in questo modo i compagni più veloci potranno superarvi agilmente senza invadere la corsia opposta;

Frenare con intelligenza


Conosco tantissimi ciclisti che sono spaventati a morte dal freno anteriore e non lo usano mai in discesa. In realtà il freno anteriore è molto più potente di quello posteriore, per cui vi è una regola non scritta che afferma: freno anteriore per rallentare, freno posteriore per aggiustare la direzione.

Quando si frena in discesa bisogna sempre accompagnare l’azionamento delle leve freno, arretrando il bacino e stendendo le braccia. Così facendo si crea una forza contraria a quella della frenata e si evita il ribaltamento. Si chiama frenata di emergenza ed è utile anche in situazioni classiche del bike to work, quando un’auto ci taglia la strada. Inoltre non frenate mai in discesa mentre siete in curva ma solo prima di entrarvi. Rallentate prima di approcciare la curva, poi mollate il freno e svoltate. Questo perché frenare in curva riduce notevolmente la stabilità del mezzo;

Divertitevi


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“Se non ti diverti, stai sbagliando qualcosa” disse un saggio. Aveva ragione. Il primo modo per aumentare la confidenza, per superare la paura e migliorare la propria tecnica in discesa è divertirsi. Per cui cercate di rilassarvi, osservate la strada, prendete le precauzioni del caso nei confronti dei compagni e godetevi l’aria che vi schiaffeggia il volto. Se sentite che la paura (o un vero e proprio terrore) prende il sopravvento, rallentate e affrontate la discesa a una velocità più idonea alle vostre capacità tecniche e fisiche.

Commenti

  1. Avatar Strelok ha detto:

    I dieci comandamenti della guida in discesa :)
    Penso siano indicazioni utilissime perché, nelle discese, mi pare di vedere molti ciclisti da strada un po’ troppo impacciati.

  2. Avatar Nicola ha detto:

    Dalle mie parti c’è il problema dello sporco (buche, ghiaino e terra) in discese asfaltate molto ripide magari subito prima o dopo curve cieche….in quel caso che si fa?
    Mi è capitato di andare dritto on riuscendo neppure a curvare e di salvarmi per un pelo dal cadere giù da un pendio eppure io più di 40-50 orari non vado mai ed ho una bici con classico manubrio da mtb e ruote 700×35 anche se coi v-brake che nonostante tutto è come correre su delle rotaie di treno.

  3. Avatar Paolo ha detto:

    Bello l’articolo ma si parla solo della maniera più performante… Credo che la maniera più sicura e quella più intelligente per affrontare una discesa sia godersi il panorama e consumare i freni ;)

    1. Avatar Andrea ha detto:

      mai consumare i freni, costano, e se scaldi troppo il cerchio ti scoppia la camera d’aria o ti si scolla il palmer e non e’ ne’ sicuro ne’ tantomeno divertente. Anche i freni, come il ciclista, in discesa devono respirare

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