Nel mondo delle ruote grasse si è vista negli ultimi anni una corsa all’aumento di diametri e dimensioni dei componenti, che può essere riassunta nella frase del CEO di Specialized: “bigger is better”. Anche i manubri sono stati influenzati da queste scelte costruttive, diventando sempre più larghi e presentando diametri maggiorati. In questo articolo vedremo quali sono le linee guida da seguire per acquistare il manubrio giusto per la nostra mtb.
Le caratteristiche del manubrio per la mtb
Un tempo le mtb avevano manubri (detti “bar”) stretti e dritti a un unico diametro, esattamente come dei tubi. Poi l’evoluzione tecnica ha fatto sì che variassero la loro forma, aumentassero il diametro e allo stesso tempo diminuissero lo spessore, cominciassero a variare le angolazioni costruttive e diventassero quelli che oggi conosciamo.
Quali sono le caratteristiche principali di un manubrio per mtb? Eccole qui di seguito:
• Larghezza: indica la dimensione totale del manubrio da un estremo all’altro. Si è passati dai manubrio da 550mm delle mtb anni ’90 ai manubri da X larghi 640mm, per poi assistere a un “allargamento” nelle discipline più discesistiche, dove i manubri possono avere larghezza da 720-750-780 e addirittura 800mm. Perché questa soluzione? Un manubrio più largo offre un maggior braccio di leva, che è dato dalla forza impressa sulla manopola moltiplicata per la distanza dall’attacco. Maggiore è la distanza, minore sarà la forza da imprimere per ottenere la medesima sterzata e questo rende il manubrio e l’intero sterzo più sensibile e reattivo. I manubri più larghi vengono quindi adottati nelle discipline discesistiche per rendere più guidabile la bici sui tratti tecnici e alle alte velocità, dove i cambi di direzione sono repentini.
Solitamente all’aumento della larghezza corrisponde una riduzione della lunghezza dello stem, che può raggiungere i 50mm (misura minima disponibile, anche se alcune case hanno lanciato degli stem da 40mm, destinati esclusivamente all’Enduro). In questo modo il centro delle masse all’anteriore arretra, donando maggiore stabilità alla bici;
• Diametro d’attacco: anche questo aspetto è stato maggiorato nel tempo. I manubri delle vecchie mtb avevano di solito diametri di attacco da 22,2mm o 25,4mm. Nelle moderne mtb invece spadroneggia il 31,8mm e sta iniziando a prendere piede il 35mm. Questa misura indica il diametro esterno del manubrio nella parte centrale, quella dove viene fissato sull’attacco. Questa zona infatti è continuamente sollecitata a flessione e trazione (quando spingiamo o tiriamo sul manubrio) e può soffrire una rottura per fatica. Aumentando il diametro si aumenta anche la resistenza (una legge empirica afferma che raddoppiando il diametro la resistenza si elevi alla terza) e quindi si può diminuire lo spessore, per non avere aggravi di peso. I manubri da 31,8mm trovano spazio nell’XC, nel Trail e nell’All-Mountain, mentre le bici pià discesistiche ormai sono passate al 35mm. Ovviamente bisognerà variare il diametro dello stem;
• Rise: questa misura (che potremmo tradurre con “sollevamento”) indica la distanza in altezza tra l’asse del manubrio sull’attacco e le manopole. Questo fattore è sempre positivo o al massimo pari a zero, ovvero le manopole (e quindi le mani) si trovano a un livello più alto rispetto all’attacco manubrio. I manubri, sulla base del rise, si dividono in: flat bar (10mm di rise), dove le mani si trovano quasi allo stesso livello dell’attacco, low riser (11-30mm), riser (più di 30mm di rise). L’altezza di rise varia la posizione in sella del biker e l’angolo della schiena. Manubri con rise elevato creano una posizione di guida più seduta, che aiuta a equilibrare il baricentro e a non sovraccaricare l’anteriore e quindi sono più idonee nelle discipline dove si scende parecchio. Un rise ridotto sposta il peso in avanti, permettendo di mantenere la ruota anteriore a terra durante le salite ripide e di non farle perdere grip, oltre a creare angoli tra schiena, coscia e polpaccio che offrono la miglior efficienza in pedalata;
Meccanica per MTB e Bici da trekking
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• Angoli positivi e negativi: gli angoli di un manubrio da mtb (in inglese Upsweep e backsweep) sono altrettanto importanti. L’angolo di uspweep indica l’inclinazione dell’estremità cilindrica del manubrio rispetto al terreno e influenza il rise. Un manubrio con rise ridotto ma angolo di upsweet elevato farà posizionare le mani a un altezza maggiore. L’angolo varia tra gli 0° e i 9° di inclinazione. Infine c’è il backsweep, ovvero l’arretramento delle manopole rispetto all’attacco manubrio, che spesso è di 7° e permette di aumentare l’apertura delle braccia e quindi del torace, migliorando la respirazione;
A ciascuno il suo manubrio
Ecco quindi delle linee guida per scegliere il manubrio giusto sulla base della disciplina preferita:
X- XC Marathon
Larghezza: dai 550 ai 640mm (con attacco manubrio da 80-90-100mm). Questa indicazione non è certo un dogma ma deve essere sempre adattata alle vostre esigenze. Nino Schurter per esempio usa un manubrio da 710;
Rise: Flat o low Rise
Trail – All Mountain
Larghezza: 640-720mm
Rise: Low Rise
Enduro
Larghezza: 720-750mm ma c’è chi si spinge anche a 780mm
Rise: Riser
DH
Larghezza: 780-800mm
Rise: Riser
Ricordate sempre che, per aumentare la maneggevolezza dello sterzo e la guidabilità della bici, allargando il manubrio si tende ad accorciare lo stem, usando un manubrio più stretto si cerca di allungare la misura dell’attacco.
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Ciao, avrei una domanda forse stupida. Premetto che io uso quotidianamente la bici come mezzo di trasporto in citta, sulle ciclabili, ‘da passeggio’. Ho ritrovato una mountain bike che usavo anni fa. L’avevo abbandonata per la postura scomoda per la schiena, quindi chiedo, è possibile montarci un manubrio da ‘graziella’, rialzato rispetto alla sella, cosi da poterla usare in terreni leggermente accidentati e in leggera pendenza?
Grazie mille a chi vorrà rispondere