Da San Juan a San Augustin de Valle Fertil è una lunga cavalcata durante la quale assistiamo alla graduale mutazione del paesaggio: dai dolci vigneti di San Juan alle enormi distese di nulla di Vallecito e ancor più di Marayes.
Marayes è un villaggio di qualche decina di abitanti, in cui l’unico telefono disponibile è quello del bar, ovviamente nessuna copertura per i cellulari e internet nemmeno a parlarne. Qui abbiamo passato la notte nel giardino di una famiglia nella cui casa l’acqua corrente acora non è arrivata e per tirare l’acqua del gabinetto occorre riempire un secchio direttamente dal pozzo. Lo chiamano giardino, anche se credo che per avere un giardino sia necessaria qualche forma di vegetazione.
Da Maryes in poi, il vento, la polvere e la mancanza di acqua fanno il resto. Da qui inizia il Parco naturale della Valle Fertil ma, a dispetto del nome, si presenta soprattutto come un’esposizione di carcasse e di pietre, sterpi, cactus, arbusti spinosi e polvere. Qui gli unici grandi predatori si chiamano sete e sole e gli avvoltoi hanno vita facile.
Da quando siamo partiti da Santiago in qualche modo abbiamo la sensazione di essere in fuga verso i tropici per lasciarci alle spalle il freddo inverno australe, ma qui il sole picchia forte e le temperature si aggirano intorno ai 30 ° nonostante siamo in pieno autunno.
A San Augustin inizia la strada per il deserto che ci porterà alla Valle de la Luna.
Se questa è la Valle Fertil, siamo curiosi di vedere quello che chiamano deserto.
Note tecniche:
Distanza percorsa fino a questo momento: 804 km
Altimetria totale: 8.074 m
Prossima tappa: Ischigualasto
questo è il percorso effettuato:
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