I campioni del ciclismo inglese per la campagna del Times

times-campagna-ciclistiProsegue la campagna del Times lanciata ieri in prima pagina con il titolo “Save our cyclist” e ripresa dal sito internet in home page.
L’iniziativa, come spiegato qui, è nata dopo l’incidente che ha coinvolto una giornalista del quotidiano inglese, investita in bicicletta proprio sulla strada che la portava al lavoro.

Dopo la stesura di un manifesto di 8 punti in cui si chiedono misure concrete per garantire la sicurezza in strada ai ciclisti, oggi il Times ha proseguito nella sua importante campagna d’informazione che è stata sottoscritta tra gli altri anche dai sei campioni olimpici inglesi di ciclismo: Bradley Wiggins, Rebecca Romero, Chris Boardman, Victoria Pendleton, Chris Hoy e Nicole Cooke. A dare il proprio supporto per la battaglia “Cities fit for Cycling” anche il campione del mondo 2011 di ciclismo su strada Mark Cavendish e numerose associazioni di ciclisti urbani inglesi, nonché l’ECF (European Cyclist Federation).

L’attenzione mediatica che si è creata attorno a questa notizia è notevole; su Twitter conl’hashtag #cyclesafe è possibile seguire l’evolversi della vicenda e anche un’altra testata britannica, l’Indipendent, ha sollevato lo stesso problema in un articolo comparso stamattina. “La rivolta delle ghost bikes“, così è stata rinominata, è partita dalle famiglie di decine di ciclisti uccisi che ora si rivolgono direttamente ai politici, in particolare al Ministro dei Trasporti Mike Penning, chiedendo che sia messa fine a questa carneficina quotidiana che negli ultimi 10 anni è costata la vita, solo in Gran Bretagna, a più di 1200 persone.

Pochi minuti fa è stato pubblicato un video-animazione sulla campagna in corso del Times.

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