Matera è stata la tappa più interessante di tutto il viaggio #BiciSud. Sicuramente la città che ho potuto apprezzare meglio grazie al tempo che ho deciso di dedicargli per passeggiate solitarie e visite guidate. Sono arrivato seguendo la strada statale SS 175 che la collega al mar Jonio, poco prima di Marina di Ginosa. La strada in questione è abbastanza larga con una corsia di emergenza, e quindi tutto sommato sicura da percorrere in bicicletta, anche se le auto di passaggio non vanno proprio piano.
La salita fino alla città, che si trova a 400 metri di quota è lunga ma dolce, senza picchi particolari.
Imboccata la via Lucana, il primo consiglio è quello di recarsi all’all’incrocio con via Vena, dove si trova lo IAT (informazioni ed assistenza turistica) per ottenere tutte le informazioni di cui si hanno bisogno.
E’ qui che mi è stato consigliato di fermarmi a dormire nell’ostello della gioventù “Le monacelle“.
Il costo per notte è di 18 euro in una camerata mista con due bagni, a cui va sommato 1 euro di tassa di soggiorno ed eventualmente altri 4 per la colazione. E’ possibile lasciare la bicicletta in sicurezza nel terrazzo dell’edificio, che tra l’altro si trova accanto alla Cattedrale in posizione centralissima con vista sui rioni Caveoso e Barisano (i quartieri dei Sassi) delimitati dal Torrente Gravina. L’ostello è dotato anche di area wi-fi e ristorante.
Per mangiare ho seguito il consiglio di alcuni ragazzi dell’ostello che hanno suggerito l’Osteria “Il Falco Grillaio“, che in effetti merita ed in cui sono tornato la sera successiva. 13 euro per un antipasto, un primo e acqua. Tra le specialità i cavatelli con peproni cruschi e cacio, latticini murgiani e fave e cicoria.
A Matera ho preso parte a due visite guidate: la prima di mattina alla cisterna del Palumbaro Lungo, che si trova in piazza Vittorio Veneto e costa 3 euro. La cisterna attualmente non è più in funzione e forse non merita un granché se non fosse per il costo comunque contenuto e per la bravura della guida, coinvolgente e che ci ha intrattenuto durante la visita con racconti e aneddoti di Matera. Orario di apertura dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 tutti i giorni. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.
Sempre in piazza Vittorio Veneto si trova la biblioteca dove tra le altre c’è un’area con i computer per accedere a internet.
La seconda visita guidata è stata invece molto spettacolare: l’orario azzeccato dalle 19 30 alle 21 ha permesso di passeggiare senza il gran caldo (nelle ore di punta si superano facilmente i 40 gradi) e perché no fare degli scatti più suggestivi. La visita copre una parte del rione Caveoso, toccando alcune chiese rupestri, alcune vecchie abitazioni – i famosi Sassi – e si conclude con una degustazione di prodotti tipici. C’è spazio anche per il passaggio di fronte a qualche bancarella “benedetta” per acquisti di tanti souvenir e cianfrusaglie inutili (diciamolo!). La visita costa 15 euro o 12 se si pernotta in città. E’ confermata solo poche ore prima dell’inizio a seconda del numero di partecipanti. E’ possibile prendere parte alla stessa visita in orario diverso, dalle 18 30 alle 20, ma a meno di non dover andare a cena presto, quella delle 19 30 è più consigliata.
Un cenno sui Sassi: sono le vecchie case dei materani. Sono costruite con una struttura particolare a strati, in cui il tetto lascia spazio sopra alla strada, poi un’altra fila di case, tetti e ancora strada, conformazione che nell’insieme attribuisce alla città una struttura unica. Qualcuno ha paragonato questa stratificazione a quella dei gironi dell’Inferno Dantesco.
I Sassi in genere erano abitati dai poveri. In una casa si stava anche in dieci persone, a cui si aggiungevano quasi sempre animali visto che l’allevamento era fino a meno di un secolo fa una delle principali fonti di sostentamento.
Proprio a causa della convivenza con gli animali, le condizioni igieniche delle abitazioni lasciavano spesso a desiderare tanto che la situazione a Matera fu definita da alcuni addirittura una vergogna nazionale. In seguito alla pubblicazione del libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli“, anche il governo italiano si interessò e nel 1952 fu emanata una legge speciale che obbligò le famiglie a lasciare le proprie abitazioni e a trasferirsi in delle case nuove in periferia. Solo alcuni, e non si sa bene come, sono riusciti a scampare allo sfratto e conservare la propria casa che dopo un paio di decenni ha acquisito un valore storico, oltre che economico, non indifferente.
Dopo una lunga ristrutturazione, i Sassi furono riabitati ma ad entrare in loro possesso furono soprattutto ingegneri, geometri e personale che aveva lavorato alla sua riqualificazione. Nel 1993 i Sassi di Matera sono stati iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’
Matera è stata scelta come location di numerosi film: da “La Passione di Cristo” con Mel Gibson, “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, “King David” con Richard Gere, “C’era una Volta” con Sofia Loren e tanti altri.
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