Mappa tappa 3: da Grisciano a L’Aquila
Altimetria
La foto di copertina è stata scattata di fronte alla casa dello studente dell’Aquila, in quella che dopo il sisma del 6 aprile 2009 è stata ribattezzata, appunto, piazza 6 aprile. Se l’immagine incute tristezza, allora è stato un bene non mostrare ciò che sorge, o meglio sorgeva, dietro questa piazza: un palazzo smembrato dove la notte del terremoto hanno perso la vita tanti studenti. Sulla rete di protezione dell’edificio, tutt’ora sotto sequestro, ci sono le foto dei loro volti, dediche, fiori, ricordi di ogni genere.
Non serve avere accesso a chissà quale tipo di informazioni, basta farsi un giro per la città abruzzese per rendersi conto che quella tragedia è stata ampiamente dimenticata. Il terremoto pare essere avvenuto pochi mesi fa. A distanza di tre anni e mezzo, invece, i palazzi sono ancora crepati, molti disabitati, ci sono per il centro vigili del fuoco e camionette dei militari che presidiano la zona rossa, mattonelle saltate, transenne, cani randagi. Non è un quadro esasperato, è ciò che qualsiasi paio d’occhi può vedere dopo una passeggiata veloce, non serve girare a fondo per rendersene conto.
Gli unici edifici che stanno lentamente ricostruendo sono beni storico artistici, chiese e quant’altro.
Tornando all’inizio di questa tappa dal finale assai malinconico, di nuovo c’è che si abbandona il Parco Nazionale dei Monti Sibillini per fare ingresso in quello del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Da Grisciano per raggiungere Amatrice, a circa 1000 metri di quota, si può evitare un tratto di via Salaria percorrendo una stradina parallela in direzione di Libertino in teoria interdetta al traffico ma in cui, in realtà, passano un po’ tutti, compresi i mezzi motorizzati.
Per una distrazione all’altezza di Poggio Cancelli, allo svincolo per Campotosto, già in Abruzzo, perdo la strada che avrebbe costeggiato il bellissimo lago e, come se non bastasse, mi ritrovo ad allungare l’itinerario di qualche chilometro, con la sola consolazione che il percorso alternativo punta quasi subito in discesa verso L’Aquila, aggirando le pendenze previste. Alla fine, quindi, il tempo impiegato non è molto maggiore ma l’aver perso lo spettacolo del lago, in inverno spesso ghiacciato, è imperdonabile.
Dopo un giro a L’Aquila, le cui sensazioni suscitate sono riportate poco sopra, dalla stazione degli autobus si prende un mezzo in direzione Paganica, dove è previsto l’alloggio per la notte. Nonostante il regolamento non lo permetta, l’autista concede di caricare la bicicletta a bordo.
A cena, come consigliato dalla ragazza dell’affittacamere, il posto più vicino in cui assaporare qualche delizia locale è il ristorante “Le fontanelle“, a metà tra Paganica ed il vicinissimo comune di Tempera.
Menu: gnocchi al sugo di castrato e arrosticini di pecora. E vino, sottinteso.
Tappa 1: da Spoleto a Norcia
Tappa 2: da Norcia a Grisciano
Tappa 3: da Grisciano a Paganica (L’Aquila)
Tappa 4: da Paganica a Trasacco
Tappa 5: da Trasacco a Opi
Tappa 6: da Opi a Sora
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