Durante la notte non è piovuto, quasi un miracolo! C’è addirittura un timido sole che purtroppo non riscalda. Durante la colazione mi accorgo di avere un fastidioso torcicollo, forse è dovuto al maltempo di ieri; oltre al danno la beffa. Poco dopo le 9,00 parto. Il panorama è ancora di colline vitate solo ed esclusivamente a champagne. I vitigni che concorrono all’ottenimento delle pregiate bottiglie sono: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay.
Queste dolci colline vanno sempre più digradando, stiamo infatti arrivando in pianura. La strada è rettilinea, scavalcare questi ultimi residui di asperità è come affrontare cavalcavia in sequenza. A Bergères les Vertus le viti lasciano il posto ai più disparati ortaggi e cereali. Noto anche vasti campi coltivati con strani “papaveri” rosa. Non li ho mai visti, che cosa saranno? (solo al rientro in Italia e mostrando la foto ad un florovivaista ho saputo che si tratta di Papaver sonniferum da cui si ricava oppio). Spero ci siano controlli rigorosi per evitare furti di materia prima. (Il papavero da oppio (Papaver somniferum L.) è una pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla famiglia delle Papaveracee. Il nome scientifico ne sottolinea le proprietà narcotiche dovute all’azione di vari alcaloidi, principalmente la morfina, presenti nell’oppio grezzo, una sostanza lattiginosa secreta dalla tipica capsula seminifera che caratterizza il genere Papaver.)
Salite finite, pioggia assente, vento più clemente ma mi guarda diritto negli occhi e non accenna ad abbassare lo sguardo. Dopo circa 75 km mi fermo per il pranzo; come al solito leggero ma nutriente (pasta in bianco con O.E.V.O. e grana padano). Alle 13,30 riprendo l’andare. Durante uno dei tanti ricongiungimenti con Marisa (a cui, ripeto, devo fare un monumento) mi cade l’occhio sulla ruota anteriore sinistra, tra le scanalature della gomma c’è conficcata una vite!!! Non la rimuovo per evitare di far perdere pressione al pneumatico che, spero, tenga fino a sera quando arriveremo al campeggio dove chiederemo aiuto. Quello che stamane era un embrione di sole si è trasformato in una caldaia a pieno regime, scalda e bene; lo assaporo in pieno, sono contento, era ora. Marisa mi informa che ha parlato al telefono con nostro figlio che, avendo visto le previsioni del tempo sul territorio francese, assicura la venuta dell’anticiclone delle Azzorre e quindi del bel tempo. Ci conto veramente tanto.
Appena arrivati al campeggio di Geraudot chiediamo al gestore se nelle vicinanze c’è un gommista. Certo che c’è e domani mattina lo chiamerà per avvisarlo che un camper italiano andrà da lui per una riparazione. Dopo le rituali docce Marisa mi chiede: “Sei stanco, visti i chilometri fatti?”. La risposta è NO. Non è una sbruffonata è “veramente vero”. Il mio doping odierno è stato il sole che mi ha regalato un’ottima pedalata. Il campeggio affaccia direttamente sul Lac d’Orient con spiaggia attrezzata e pista ciclabile che gira attorno al lago. Prima di cena ci concediamo una passeggiata sulle rive tra alberi e…zanzare che ci convincono al rientro. Ancora prima di cena abbiamo l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere in italiano, francese (poco) ed inglese (meno ancora) con una coppia di belgi fiamminghi; entrambi adorano l’italiano (inteso come lingua), lo ritengono molto più bello e musicale del francese e dello spagnolo.
Mappa
Km 101,31 | media 24,2 | Vel Max 52,0
Mareuil sur Ay – Vertus – Fère Champenoise – Semoine – Herbisse –Arcis sur Aube – Voué Roully – Geraudot
[continua]
La Via Francigena in bicicletta da Calais a Pavia
Tappa 1: da Wissant a Divion
Tappa 2: da Divion ad Amens
Tappa 3: da Fricourt a Le Fère
Tappa 4: da Le Fère a Epernay
Tappa 5: da Mareuil a Gèraudot
Giorno di riposo a Geraudot
Tappa 6: da Geraudot a Digione
Tappa 7: da Digione a Pontarlier
Tappa 8: da Pontarler a Losanna
Giorno di riposo a Losanna
Tappa 9: da Losanna a Orsieres
Tappa 10: da Orsieres a San Giuliano Milanese
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