“Il ciclismo a me piace perché non è uno sport qualunque. Nel ciclismo non perde mai nessuno, tutti vincono nel loro piccolo, chi si migliora, chi ha scoperto di poter scalare una vetta in meno tempo dell’anno precedente, chi piange per essere arrivato in cima, chi ride per una battuta del suo compagno di allenamento, chi non è mai stanco, chi stringe i denti, chi non molla, chi non si perde d’animo, chi non si sente mai solo. Tutti siamo una famiglia, nessuno verrà mai dimenticato. Chi, scalando una vetta, ti saluta, anche se ti ha visto per la prima volta, ti incita, ti dice che ‘è finita’, di non mollare. Questo è il ciclismo, per me” (Marco Pantani)
La bicicletta, tante storie che s’intrecciano: quelle di gente comune e di grandi campioni, di chi la usa come irrinunciabile mezzo di trasporto o compagna di avventure nel tempo libero e di chi la cavalca per imprese sportive che sono un inno alla gioia ma anche alla fatica. La bicicletta si è evoluta ma le storie alle quali è legata restano, sempre e comunque, di grande passione, coraggio e soprattutto umanità.
Il ciclismo ha tramandato, in oltre cent’anni, immagini che sono rimaste scolpite nella memoria di chiunque le abbia osservate anche solo per un attimo. Ognuna di quelle immagini “racconta” una sua storia. E una selezione di queste immagini, fornite dagli Archivi Alinari e dall’Agenzia Ansa, è diventata una mostra fotografica dal titolo “Il ciclismo non è più lo stesso”, allestita a Desenzano del Garda (Brescia), al T°RED Bikes Concept Store, una nuova location che ha la bicicletta come filo conduttore e che si propone di diventare luogo d’incontro di sportivi praticanti e di semplici appassionati.
La mostra inaugura il 6 maggio 2016, data emblematica perché coincide con la partenza del 99° Giro d’Italia, e accompagna il mese della “corsa rosa” con una serie di appuntamenti che consentiranno ad appassionati e semplici curiosi di rivivere o scoprire le gesta di Coppi e Bartali, il coraggio di Fiorenzo Magni che corre con il braccio al collo per una frattura, i duelli allo sprint di Maspes e Gaiardoni nel mitico Vigorelli, l’eleganza vincente di Jacques Anquetil, la smorfia triste dell’eterno secondo Raymond Poulidor, il cannibalismo sportivo di Eddy Merckx e le sue sfide con Felice Gimondi per arrivare ai tempi più recenti di Moser, Saronni, Bugno e poi Marco Pantani, fino a Vincenzo Nibali.