Il coraggio di dare spazio alle bici (e toglierlo alle auto)
Tutti gli amministratori pubblici dovrebbero spendere 6 minuti del proprio tempo per guardare questo video, illuminante più di mille parole sul perché e sul per come sia necessario mettere in sicurezza gli incroci e dare spazio alle bici per aumentare la sicurezza di tutti.
Il video, realizzato da Nick Falbo e diffuso tramite la piattaforma Vimeo, spiega molto bene come annullare o minimizzare i rischi di collisione tra mezzi a motore e bici nei punti più a rischio, rappresentati dagli incroci. L’illusione della sicurezza nei percorsi ciclabili separati dal traffico – le piste ciclabili in sede propria – svanisce al primo incrocio mal segnalato e realizzato senza tenere in debita considerazione la natura del mezzo bicicletta calata in un contesto urbano ad alto tasso di motorizzazione.
Naturalmente la situazione rappresentata nel video – cioè un incrocio di grandi dimensioni – è il banco di prova tipo per testare la reale efficacia di tutte le azioni che i diversi utenti della strada possono compiere e dà plasticamente l’idea di come fare per evitare che i flussi di motori entrino in contatto con quelli delle bici, in un sistema di stop e precedenze che riduce drasticamente il rischio di collisioni.
Da questi fotogrammi appare fin da subito evidente come, per funzionare, questo sistema abbia bisogno di un assunto fondamentale: “dare spazio alle bici”. E questo significa non solo realizzare percorsi ciclabili protetti e innervati nel tessuto stradale urbano, ma soprattutto sottrarre spazio vitale a quelle situazioni che limitano la visibilità e aumentano a dismisura il rischio d’incidenti come le auto parcheggiate agli incroci e la sosta dei veicoli ai margini della carreggiata, spesso anche in doppia o tripla fila.
Ogni giorno sui social vengono pubblicate immagini di auto che ostruiscono il passaggio di chi pedala sulle ciclabili o oscurano la visuale agli incroci, parcheggiando a ridosso o direttamente sopra le strisce pedonali e davanti gli scivoli per disabili (laddove presenti, visto che in Italia stiamo parecchio indietro anche sul fronte dell’eliminazione delle barriere architettoniche).
Comprendere che per dare spazio alle bici e rendere la circolazione più sicura per tutti occorre sottrarre spazio alle auto – eliminando fisicamente la possibilità di commettere abusi come la sosta selvaggia – rappresenta il primo passo da compiere per poter imboccare la strada per cambiare in meglio la viabilità cittadina. Certo, ogni realtà urbana ha le proprie peculiarità ma alla base della trasformazione “in senso ciclabile” di qualsiasi strada c’è la premessa della “messa in condizione di non nuocere” dei mezzi a motore in sosta e circolanti: il coraggio di dare spazio alle bici deve cominciare da qui.
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