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Montecitorio: il convegno sull’ambiente e il flash mob per la #Bicifestazione


Mattinata di attività a Montecitorio: l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha presentato il primo Rapporto Ambiente di Sistema e il quindicesimo Annuario dei Dati Ambientali, pubblicazioni da cui è possibile ottenere una fotografia sullo stato di salute del nostro Paese dall’incrocio di 311 indicatori per un totale di 140 mila dati aggiornati: un quadro completo sulle principali tematiche ambientali da cui si evince che l’Italia in diversi campi – in primis sulla mobilità – ha ancora molta strada da fare.

Mentre nella Sala della Regina della Camera dei Deputati il parterre era al gran completo – dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e, in rappresentanza della sindaca di Roma Virginia Raggi l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari – all’esterno c’è stato un flash mob per promuovere la #Bicifestazione del 28 aprile ai Fori Imperiali, con i cicloattivisti che hanno srotolato uno striscione. Mentre dentro al Palazzo si discuteva, tra gli altri, dei problemi dell’inquinamento atmosferico, dentro si proponeva una delle soluzioni: spostarsi di più in bicicletta.

L’inquinamento atmosferico e il monitoraggio della qualità dell’aria sono temi cruciali: in Italia, come si evince dai dati presentati dall’Ispra, il bacino padano rappresenta una delle aree di maggior criticità (insieme con l’area di Frosinone, nel Lazio). Nel nostro Paese, nel 2015, l’81% delle stazioni non rispetta il valore giornaliero di riferimento OMS per il PM10.

In un contesto di sostanziale miglioramento della qualità dell’aria – con trend generalmente decrescenti per le emissioni dei principali inquinanti – la situazione rimane però critica in particolare per il particolato atmosferico (il 40% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero) e il biossido di azoto (il 13% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero) per i quali continuano a registrarsi livelli elevati, che troppo spesso superano gli standard normativi.

Per quanto riguarda i trasporti – come si legge nell’Annuario – “la domanda viene soddisfatta in maniera crescente dal trasporto stradale individuale (autovetture e motocicli), che per incremento e quota modale (circa l’80% nel 2015) continua a essere predominante rispetto alle altre modalità di trasporto”. Queste tendenze esercitano un’abnorme pressione sulla rete stradale e generano traffico, ritardi e altre “esternalità negative” (come gli enormi costi sociali derivanti dall’incidentalità); inoltre l’abuso di mezzi privati motorizzati ha attenuato e talvolta addirittura annullato i progressi ottenuti in termini di riduzione dell’impatto ambientale e di aumento di sicurezza dei trasporti.

Tra le righe viene messo nero su bianco dall’Ispra che “riguardo alle emissioni di composti nocivi, i dati relativi a veicoli euro 6 immatricolati nel 2014 mostrano che, per quanto riguarda gli ossidi di azoto, il confronto tra i fattori di emissione vede il diesel caratterizzato da valori sensibilmente maggiori rispetto agli altri carburanti” e anche che “per quanto riguarda il particolato allo scarico il diesel presenta i valori più elevati, seguito a breve distanza dalla benzina”.

Il presidente del Consiglio Gentiloni chiede di guardare al futuro: “Non ai prossimi giorni, ma ai prossimi anni e decenni e se si guarda lontano viene chiarissimo che affrontare le sfide ambientali è una delle cose più importanti che possiamo fare per il nostro Paese”. Dal canto suo il ministro dell’Ambiente Galletti sottoscrive e rilancia: “La mia speranza è che il ministro dell’Ambiente che verrà dopo di me sarà più bravo di me”.
Alla luce di questi dati in chiaroscuro, dove le ombre dell’inquinamento prevalgono sulle illuminanti buone pratiche per l’ambiente, l’appello dei cicloattivisti in bici fuori da Montecitorio è uno solo: “Cambiamo noi la strada, il 28 aprile ai Fori Imperiali, in bicicletta”.

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