Strade a misura di persone: il woonerf

Quando oggi le amministrazioni comunali di tutta Italia si preoccupano di come rigenerare le periferie e i quartieri più degradati del Paese non possono dimenticarsi del valore che acquisisce lo spazio stradale. Sono proprio le strade a rappresentare la dotazione principale di spazio pubblico delle nostre città e non possiamo lasciare che vengano vissute esclusivamente come parcheggi a cielo aperto.

woonerf

Nel 1976, in Olanda, la volontà di creare quartieri a misura di persone produsse la diffusione di aree residenziali dove l’auto fosse solo un ospite e non il padrone della strada.
Venne ideato così il woonerf, una strada di tipo residenziale con delle caratteristiche che la rendono non solo un canale di traffico ma soprattutto uno spazio condiviso per il vicinato.
L’ obiettivo era quello di effettuare un’operazione di rallentamento del traffico e di restituzione dello spazio pubblico alle persone. Chiunque sia stato nei Paesi Bassi, lontano dai grandi centri del turismo di massa sa benissimo di cosa sto parlando.

woonerf

L’idea di base del woonerf consiste nella condivisione della strada tra i diversi utenti, eliminando la separazione fisica tra spazio del pedone, del ciclista e dell’automobilista.
Marciapiedi, piste ciclabili e corsie per auto perdono la loro conformazione usuale per lasciare posto a un’unica superficie costituita da una pavimentazione continua.
Questa viene modellata in modo da offrire uno spazio condiviso dove il pedone non è relegato al marciapiede ma può muoversi liberamente grazie a una serie di interventi che riducono la velocità delle auto.
Piccoli dossi, gincane, aree verdi e un diverso disegno della pavimentazione sono solo alcuni esempi delle strategie applicate nell’ambito dei woonerf per guidare l’automobilista ad adottare velocità contenute.

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Si tratta di soluzioni che oltre a incrementare la sicurezza degli utenti deboli permettono di aumentare la vivibilità del quartiere. La strada non viene vissuta come uno spazio privo di identità, destinato puramente alla movimentazione di cose o persone ma come uno spazio accogliente, dove i bambini possono giocare, senza doversi recare al parco più vicino.

Le ampiezze stradali ridotte permettono un abbassamento dei costi dei sottoservizi (fognature, telecomunicazioni, rete idraulica e elettrica) e dello spazzamento stradale. Questi benefici si riversano sui bilanci delle municipalità che possono investire i risparmi in altro. Oltre ai benefici per il pubblico è plausibile pensare che un’abitazione che si affaccia su una strada di questo tipo sia più richiesta rispetto a un’altra sita su una strada di scorrimento. La conseguenza diretta è un incremento del valore immobiliare.

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Personalmente ritengo necessario abbandonare l’idea novecentesca di città pensate per le automobili e tornare a pianificare città a misura di persone.

Non pensi anche tu che sulle strade italiane ci sia troppo spazio per le auto e troppo poco per le persone?

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