Il nostro rally quotidiano a Milano

30 Luglio 2018

Sabato a Milano si è tenuto un rally dedicato alle auto elettriche: per una serata le strade del capoluogo lombardo si sono trasformate in un campo di gara tra automobili a “impatto zero” intente a ottenere il miglior tempo possibile.
Per l’occasione sono stati scelti piloti professionisti, equipaggiati con automobili preparate per affrontare le condizioni urbane e anche la città è stata opportunamente adattata per consentire il passaggio dei bolidi in sicurezza.

rally a Milano
Nonostante tutte le precauzioni del caso, un pilota (professionista) ha perso il controllo della propria automobile, ha sfondato le barriere di sicurezza e ha investito un membro dell’organizzazione che è attualmente ricoverato all’ospedale Niguarda con diverse fratture in tutto il corpo.

La cosa che colpisce di questo evento è che si è verificato in un ambiente controllato e gestito da professionisti: cosa sarebbe accaduto se non ci fossero stati professionisti alla guida, se non ci fossero state misure di protezione?

incidente suv milano

Milano, Porta Ticinese, 28 giugno

Dare una risposta a questa domanda è quanto mai facile, perché basta aprire un quotidiano a caso sulla cronaca di Milano per saperlo: perché le strade del capoluogo lombardo (come quelle di ogni altra città) sono quotidianamente occupate da piloti principianti in lotta contro il tempo per arrivare primi all’aperitivo, al posto di lavoro o a casa, in un ambiente non studiato per garantire la sicurezza di tutti.

Mappa Incidenti stradali

La mappa della vergogna: l’incidentalità stradale a Milano

E i risultati si vedono: secondo un’elaborazione di dati ISTAT effettuata dalla rivista online Thesubmarine, Milano nel 2016 è stata teatro di 8.935 incidenti stradali (circa 24 ogni giorno), di cui il 16% ha coinvolto almeno un pedone e l’11% almeno un ciclista.

In totale fanno 11.905 feriti e 50 morti all’anno.

Fanno 33 feriti al giorno. Uno ogni 44 minuti.

Nella sola Milano.

Di questi “incidenti” si sa tutto: dove, come e quando si sono verificati, ma stranamente la stampa mainstream si è guardata bene dal divulgare queste informazioni e il Comune ha conseguentemente evitato di commentarle o di offrire soluzioni.

Forse perché dimostrerebbe che la retorica dell’auto elettrica non regge più e che l’unica risposta plausibile sarebbe invece una sempre più rigida limitazione all’uso delle auto nella aree urbane. Ma sono cose che non si possono dire.

A noi cittadini non resta altro che metterci comodamente seduti a guardare il nostro rally quotidiano e, se proprio vogliamo vedere qualcosa di particolarmente spettacolare, andiamo a prendere posto nei luoghi più pericolosi della città (secondo la ricostruzione di The Submarine) per vedere dal vivo dove si creano i titoli di giornale della cronaca:

1. Le fermate della metro lilla Bicocca e Ca’ Granda;
2. Corso Sempione;
3. Il tratto di viale Umbria compreso tra piazza Michele Cappelli e via Ennio;
4. Piazza Napoli;
5. Il cavalcavia del Ghisallo.

Magari qualcuno, prima o poi, penserà anche di fare qualcosa in proposito.

Magari.

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Commenti

Un commento a "Il nostro rally quotidiano a Milano"

  1. Strelok ha detto:

    Convengo pienamente col punto di vista proposto nell’articolo.
    Tuttavia, a mio parere, una gran parte delle tragedie causate dalle automobili sarebbero evitabili modificando radicalmente le procedure per il conseguimento (e mantenimento) delle patenti di guida.
    Se vi fosse 1/5 dei conducenti abilitati, dopo corsi ed esami selettivi, che insegnino realmente cosa significhi portarsi in giro 15 quintali di ferraglia, avremmo subito una percentuale altissima di ciclisti per le strade :-) e una percentuale inferiore di sinistri stradali.
    Purtroppo, però, il giro d’affari stellare del settore, impedisce ancora di adottare scelte razionali e consapevoli.

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