La Ciclovia dell’Acquedotto fra i Luoghi del Cuore del Fai
“Scegli un futuro diverso per il Sud, pedaliamo insieme nella storia e nella natura del Mezzogiorno!”.
Con questo slogan la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese si candida fra i Luoghi del Cuore del Fai, la campagna che ogni anno vuole richiamare l’attenzione su monumenti e luoghi preziosi spesso abbandonati. Quest’anno, che il Fai ha voluto dedicare all’acqua e ai suoi problemi, è in corsa anche un bene che non è il “solito” monumento o rudere dimenticato, eppure prezioso per la storia che può raccontare. La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, accolta fra i Luoghi del Cuore (si vota online sul sito del Fai fino al 30 novembre) è un progetto vivo, che parla di futuro, come sottolineano gli esponenti del Coordinamento dal basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese che si sono fatti promotori della campagna.
Il cicloturismo, la mobilità lenta e a misura d’uomo, entrano così a far parte dello scrigno di tesori che il Fai può proteggere e incentivare. E non è un caso che sia proprio la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese a rappresentare questa novità: si tratta, infatti, di un percorso che segue le tracce del più grande acquedotto d’Europa per circa 500 chilometri, dalle generose sorgenti di Caposele (in Irpinia) fino alla trionfale cascata monumentale di Santa Maria di Leuca (nel Salento). Cinquecento chilometri di pura bellezza, attraversando paesaggi unici dell’Italia interna, dall’Alta Irpinia al Vulture, dall’Alta Murgia alla Valle d’Itria, dall’Arneo al Basso Salento, toccando borghi incantevoli e luoghi selvaggi, lungo i quali sono disseminati piccoli e grandi gioielli di archeologia industriale, elementi della “perfetta macchina idraulica” della condotta storica dell’Acquedotto Pugliese, costruita tra il 1906 e il 1939: ponti canale, case cantoniere, edifici di ispezione, targhe segnachilometri, fontantine, torrini, impianti di sollevamento e persino una centrale idroelettrica compongono uno straordinario mosaico che accompagna il ritmo della lunga pedalata nel cuore del Sud.
La passione del viaggio slow in scenari naturali unici e la scoperta di una delle pagine più affascinanti della storia di Puglia sono gli ingredienti che fanno di questo itinerario un appassionante viaggio nella storia e nella natura del Mezzogiorno. La ciclovia non è ancora ufficialmente segnalata ma è percorribile grazie alle tracce gps che si scaricano dal sito del Coordinamento dal Basso (www.aqp.bike).
Il racconto di questo straordinario itinerario è anche racchiuso nella guida “Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese” (Ediciclo editore, euro 14, in libreria in tutta Italia), firmata dal giornalista salentino Roberto Guido, che racconta non solo un itinerario possibile ma soprattutto l’esperienza di un gruppo di “cicloesploratori” che ha creduto nel progetto della Ciclovia, inserito nel 2016 fra le quattro ciclovie di interesse nazionale finanziate dalla Legge di Stabilità.
Basta un click qui per votare la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese oppure bisogna andare sul sito del Fai, cercare la pagina dedicata alla Ciclovia e votare.
La campagna, iniziata in estate, prosegue fino al 30 novembre prossimo.
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