Il sindaco di Diamante (CS) ha scelto di non partecipare a un convegno sulla sicurezza stradale a causa di una “grave malattia”: la passione per la Juventus.
La Fondazione Michele Scarponi è nata pochi mesi fa per ricordare il grande ciclista professionista ucciso sul suo luogo di lavoro, la strada, il 22 aprile del 2017.
I parenti di Michele hanno deciso di usare la forza del dolore per dare vita a una Fondazione che si impegna per diffondere la cultura della sicurezza stradale, con incontri, eventi e convegni.
Lo scorso fine settimana la Fondazione si trovava a Diamante, in provincia di Cosenza, per uno di questi incontri. Era in programma una pedalata di gruppo, e un convegno sulla sicurezza stradale, al quale era prevista la partecipazione del sindaco Gaetano Sollazzo.
Sollazzo, dopo i saluti iniziali, ha pensato bene di abbandonare l’incontro prima del suo inizio effettivo, citando una “grave malattia”: la passione per la Juventus. Stava per iniziare la partita, e ubi maior minor cessat.
Lo riporta la pagina Facebook della stessa Fondazione Michele Scarponi:
Gli incidenti stradali sono uno dei maggiori killer in Italia; queste morti vengono accettate come naturali, anche se le soluzioni per evitarle ci sono. Non volere informarsi su questi temi, nonostante la propria posizione di responsabilità, e facendo fra l’altro dell’ironia sulle malattie, è stata la scelta di Gaetano Sollazzo, sindaco di Diamante, provincia di Cosenza, nel 2018.
siamo d’accordo su tutta la linea, ma detta così calcate la mano sul fatto che la malattia del sindaco sia quella di essere juventino quando (ahinoi) la malattia (della maggior parte degli italiani) è quella del calcio in generale. Si capisce che a chi ha scritto l’articolo, se il sindaco fosse andato via prima per vedere un’altra squadra la cosa avrebbe pesato di meno. Insomma il problema dovrebbe essere la poca attenzione del sindaco ad un argomento così importante e la mancanza di rispetto alla fondazione Scarponi, invece fate passare il messaggio che il problema del sindaco è l’essere juventino.