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Come una semplice passione diventa un lavoro: La Ciclista Ignorante di Genova

Come una semplice passione diventa un lavoro: La Ciclista Ignorante di Genova

Sono risalita in sella nel giugno 2014, dopo quasi 20 anni che non pedalavo, dopo una vita a girare solo in scooter. Avevo bisogno di un cambiamento nella mia vita e ho fatto qualcosa totalmente all’opposto di com’ero all’epoca: sono andata a comprarmi una bicicletta.
Ero così convinta che non sarebbe durata che ho banalmente comprato quella che costava meno, dopo che il commesso aveva impiegato mezz’ora per spiegarmi le differenze tra le varie bici.

adriana-anselmo-genova-ciclomeccanica

“Prendo quella!”
“Ma quella non va bene, è una mountain bike, a lei serve una city…”
“Va benissimo perché tra una settimana è ferma, e non voglio spendere troppi soldi, mi conosco.”

Il giorno dopo sono andata al lavoro in bici: ho impiegato 10 minuti ad andare ed un ora e 40 minuti a tornare. Abitavo sulle alturi genovesi.
A distanza di quattro anni ho cambiato casa, venduto lo scooter, fatto più di 13000 km in bicicletta e, cosa ancora più interessante, aperto la mia ciclofficina.
Decisamente non mi conoscevo bene come pensavo.
È una storia molto lunga e in questo post vorrei raccontarvene un pezzettino.

La voglia di imparare a prendermi cura della mia bicicletta è nata subito dopo esserci risalita.
La bici, rispetto allo scooter, mi dava l’idea di accessibilità, di poterci metter mano da sola, e così ho iniziato a cercare qualcuno che mi formasse.
Nella mia città erano pochi e tutti mi hanno detto no, non ho tempo, non ne ho voglia.
Così ho iniziato a cercare in rete, e dopo circa un anno e mezzo ho incontrato la Scuola di formazione Bikeitalia ed il corso di meccanica base.

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Potevo portarmi la mia bici e i pezzi di ricambio, avrei imparato direttamente sul mio mezzo.
Ma all’epoca non viaggiavo ancora (ho iniziato grazie alla bicicletta) e non avevo molto budget: dormire fuori, partire il giorno prima, mi sembrava tutto impossibile.
La mia migliore amica, che non a caso è la mia migliore amica, mi ha portato al corso, è stata tutto il giorno in giro con un’altra nostra amica in attesa che finissi il corso e mi ha riportato a casa.

Volevo solo fare un corso di meccanica base per farmi un viaggio in serenità, per non essere totalmente sprovveduta nel caso accadesse qualcosa.
Li ho fatti tutti: ciclomeccanica avanzata, corso ruote, corso sospensioni, corso freni, biomeccanica.
Ogni corso è stato un weekend in giro per il Nord Italia.

Mi sono costruita il mio personale corso di studi: non c’era una scuola o un corso di formazione, e me lo sono creato grazie a Bikeitalia.
Ogni corso voleva dire partire il venerdì e tornare la domenica, dormire fuori e pedalare.
Ho imparato a prendermi cura della mia bici e non solo, sono diventata ciclomeccanica e cicloviaggiatrice.

È stato al corso di meccanica avanzata, Peschiera del Garda dicembre 2016, che ho pensato per la prima volta di farne un lavoro.
Da tempo per questioni personali cercavo la mia strada, ma i dubbi erano moltissimi. Ed anche la scelta di fare la meccanica di biciclette è stata pensata e pesata, sofferta, creata da zero.

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Vivo a Genova, che per definizione sembra essere una città non pedalabile (posso affermare ormai con certezza che è una leggenda senza fondamento).
Inoltre non ho mai avuto grossi capitali da parte e, lo ammetto, essere l’unica donna in un universo quasi esclusivamente maschile mi faceva paura.
Ai corsi, tranne quello base, sono sempre stata l’unica donna a partecipare.

Ad un certo punto del mio percorso è stato creato il Masterclass, che nella sua prima edizione consisteva in 12 lezioni, ogni lunedì da gennaio a marzo, a Monza.
Decisi di iscrivermi, nonostante tutti i corsi fatti e con il timore che fosse una ripetizione di cose che già sapevo.
Era l’ultima tappa, dopo avrei cambiato lavoro.

A ripensarci ora, realizzo che mazzo enorme mi sono fatta.
Tranne il primo e l’ultimo lunedì in cui sono partita e tornata direttamente da Genova, tutti gli altri ho fatto tappa da una delle mie cugine: salivo la domenica e rientravo il lunedì a casa, a volte con la bici a seguito altre volte no.
Con il passare dei lunedì ho acquisito sicurezza in me stessa, ho capito definitivamente che volevo fare la ciclomeccanica ed ho studiato quanto mi serviva per fare il business plan della mia futura attività.

Al contrario di quel che pensavo, il Masterclass non è stata la mera ripetizione di tutto quello acquisito ai corsi precedenti, ma un ulteriore approfondimento. Tra l’altro ho avuto il piacere di iniziare il percorso nel 2016 con Omar come insegnante e concludere nel 2018 con Alberto.

ciclomeccanica-genova
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A giugno 2018 ho concluso il rapporto lavorativo per l’azienda con cui lavoravo, ad agosto ho aperto la partita iva ed il 4 dicembre ho aperto la mia ciclofficina, anche detta bucofficina: 4,7 mq di officina, a Genova, unica nel suo genere.
Tutte le attività presenti sul territorio sono legate alla vendita e/o al noleggio di biciclette. Io faccio solo riparazioni, di tutti i tipi di bici. A quanto ne so, sono l’unica donna che fa questo lavoro nella mia città, o comunque l’unica ad averne fatto un’attività professionale.

Il mio progetto iniziale non era questo: avevo timore di aprire un posto fisso, credevo anche io nelle leggende infondate che vedono Genova una città non per biciclette, e sono felice di essere stata smentita e di essere stata abbastanza coraggiosa da provarci.

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Pensavo di aver finito con i corsi finché Bikeitalia ha lanciato quelli sulla mobilità ciclabile, mia grande passione proprio grazie alla bicicletta. Non ho resistito ed ho partecipato anche questi due.
Come avvenuto per quello di biomeccanica, non smetto di approfondire.
Non farò mai la biomeccanica nella vita, non ho le competenze necessarie, ma sono una tipa curiosa ed amo studiare.

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Non a caso il mio nome è La Ciclista Ignorante: in un mondo in cui tutti sanno tutto, io a testa bassa continuo ad imparare perché se si vuole essere dei veri professionisti nella vita, non si deve smettere mai di approfondire e migliorarsi.
Questo vuol dire che continuerò a fare corsi Bikeitalia? Se ne escono di nuovi, che mi possono interessare, perché no.

Come ho detto spesso, un corso è solo un punto di partenza.
Non si diventa meccanici dopo un solo corso ma può essere il punto di inizio per una nuova carriera lavorativa.
E’ innegabile l’importanza della pratica, è innegabile che da quando ho aperto l’attività ho dovuto risolvere tante cose con intuito e, come ho imparato dai corsi frequentati con un attento spirito di osservazione.
E comunque, per consegnare il lavoro al mio primo cliente, ho riaperto gli appunti sul modulo ruote.
Pratica e teoria sono un binomio vincente, un buon professionista è tale quando coniuga questi due aspetti.

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Adriana Anselmo
La Ciclista Ignorante – Ciclomeccanica
Via Nizza 41 rosso, Genova

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Commenti

  1. Stefan ha detto:

    🚲Eroicamente sei una Eroina!🚲🚲🚲Stimo tanto le persone come te, conoscendo la tua storia tramite Bike Italia mi spingi è mi stimoli per incoraggiarmi a essere più sicuro di me è di quello che voglio fare. Grazie!

  2. Antonio ha detto:

    Semplicemente GRANDE !!!!

  3. danilo ha detto:

    bravissima, ti stimo molto, anch’ io un giorno che non riuscirò più a farcela con il mio attuale lavoro da trasfertista da 70.000 km all’ anno , salterò il fosso e aprirò la mia piccola attività.

    ciao da Danilo da Parma

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