Bikeitalia svela quali sono le zone di Firenze più esposte al rischio di sinistri stradali: proprio nella città finita recentemente al centro delle polemiche a causa dello spot dell’Alfa Romeo con un bolide che sfrecciava per le vie del centro.
Introduzione
L’architetto urbanista Matteo Dondè, uno dei massimi esperti italiani in materia di pianificazione della mobilità ciclistica, sostiene che in Italia la percentuale di persone che utilizzano la bici come principale mezzo di spostamento non cresca perché all’interno delle istituzioni manca l’idea della mobilità leggera: le strade sono state realizzate e vengono tutt’ora progettate in funzione dei veicoli motorizzati, anziché dei pedoni e dei ciclisti.
Questo difetto del tessuto stradale – unitamente al numero spropositato di automobili in circolazione in Italia – causa ogni anno un’enorme quantità di incidenti stradali, da cui derivano costi elevatissimi in termini di vite umane e di spese ospedaliere (nel 2016 si sono registrati 249.175 feriti e 3.283 morti, per un costo sociale di oltre 17 miliardi di Euro che ha bruciato circa il 2% del PIL).
Se si potessero avere a disposizione delle mappe dei sinistri stradali, i tecnici delle amministrazioni comunali potrebbero identificare i punti del reticolo viario in cui si concentra il pericolo, analizzarne le cause e intervenire chirurgicamente per ristrutturare la carreggiata al fine di ridurre la pericolosità da incidente.
La data viz può far cambiare una cattiva pratica? @nelsonmau cita il lavoro di @EasyInve per l’Eco di Bergamo sugli incidenti stradali: dopo la pubblicazione della sua mappa è cambiata la viabilità della città! https://t.co/YFvpvOpf2R #dataviznonprofit pic.twitter.com/CtSHtCkDNV
— Dataninja (@dataninjait) June 16, 2018
Sfortunatamente però, per quasi tutte le città italiane, i dati georeferenziati degli incidenti stradali risultano irreperibili o protetti da normative che li rendono impubblicabili.
Nel tentativo di “liberare” questi dati, il giornale online The Submarine aveva condotto un’operazione di civic hacking pubblicando i dati sugli incidenti stradali raccolti da Istat nel 2016 e realizzando delle mappe interattive per Milano, Roma e Napoli.
Utilizzando lo stesso dataset e la stessa metodologia, oggi Bikeitalia è in grado di riprodurre la mappa degli incidenti stradali di Firenze.
La mappa
Abbiamo utilizzato i dati Istat del 2016 per costruire una mappa degli incidenti stradali di Firenze, sebbene in formato ridotto e di georeferenziazione approssimata.
Grazie alla notevole disciplina con cui la polizia municipale ha compilato i verbali, siamo riusciti a localizzare ben il 97% del dato (2.596 incidenti su 2.639), ma per alcuni sinistri la posizione viene assunta nel centroide della via anziché nel punto esatto dell’impatto. Inoltre, per una questione di privacy, abbiamo ritenuto che fosse più prudente mostrare solo il dato relativo alla posizione dei sinistri.
Abbiamo scelto di rappresentare ogni incidente con un’icona circolare rossa opaca al 5%; di conseguenza, i punti che risultano totalmente opachi (rossi al 100%) indicano la sovrapposizione di almeno 20 sinistri nello stesso punto, quelli opachi al 50% indicano la sovrapposizione di 10 incidenti, e così via.
Quanto più intensa la gradazione di rosso, tanto più elevato il rischio di incidente.
Fonte: Istat, “Rilevazione degli incidenti stradali con lesioni a persone: microdati ad uso pubblico” dataset ristretto al Comune di Firenze, georeferenziazione ed elaborazione a cura di Bikeitalia.
Grazie alla procedura di georeferenziazione raffinata da Bikeitalia, siamo stati in grado di analizzare i dati anche in ambiente GIS, in modo da trattare il problema in modo più scientifico.
A valle di questa elaborazione possiamo affermare con certezza che l’area più pericolosa della città è Porta al Prato (in particolare la rotonda dei Giardini di Porta al Prato), seguita dalla rotonda di Piazza della Libertà e dal tratto di Viale Spartaco Lavagnini compreso tra Via Agnolo Poliziano e Via Leone X.
Al quarto posto a pari (de)merito troviamo anche:
- L’incrocio tra via Francesco Baracca e via del Barco
- Piazza Paolo Uccello
Altre aree esposte a notevole pericolosità sono:
- L’incrocio tra Via Francesco Baracca e Via Paganini
- Il tratto di Via Maragliano compreso tra Via Vincenzo Bellini e Via Felice Fontana
- Piazza Taddeo Gaddi
- La zona circostante il tratto di strada di Via Arnolfo compreso tra Via Del Ghirlandaio e Via Giovanni Amendola
Tra le vie più flagellate dai sinistri, oltre al tratto comunale della SS 67, troviamo:
- Il Viadotto del Ponte All’Indiano (per la quale molti verbali della polizia risultano sprovvisti di informazioni più precise)
- Via Francesco Baracca
- Viale Etruria
- Via Pistoiese
Ad una scala di rappresentazione di circa 1:27.000 compaiono tantissimi incroci che sembrano avere più o meno lo stesso grado di pericolo. Tra quelli che non rientrano nelle aree citate fino ad ora, vale la pena evidenziare:
- L’incrocio tra Via Alessandro Guidoni e Via Eugenio Barsanti
- L’incrocio tra Via Alessandro Guidoni e Via Valdedera
- Viale Pietro Nenni e Via del Caravaggio
- Via Gaetano Pieraccini e Via Cosimo Il Vecchio
Stando a quanto riportato dall’Azienda Sanitaria Locale, l’intera provincia fiorentina si trova in una situazione preoccupante per quanto riguarda i sinistri stradali, soprattutto quelli mortali.
Infatti, secondo i dati più recenti (2018), il numero di incidenti rispetto al 2017 è diminuito del 5,2%, ma il numero di morti è aumentato del 54%, una cifra allarmante che, secondo le forze dell’ordine, sarebbe dovuta principalmente ad eccesso di velocità e guida in stato d’ebbrezza.
La tendenza è negativa nell’intera Toscana: l’Azienda Sanitaria Regionale riporta un aumento dei sinistri mortali del 20% rispetto all’anno precedente.
“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza, che dobbiamo affrontare tutti insieme, in una logica di squadra, mettendo a fattor comune le proprie esperienze per sviluppare un’azione corale, coordinata e condivisa”. Così si era espressa lo scorso febbraio il prefetto Laura Lega, indicando l’eccesso di velocità come principale fattore di pericolo. In tale occasione, il prefetto aveva annunciato l’istituzione di un Osservatorio permanente sugli incidenti stradali. “L’Osservatorio si occuperà di monitorare il numero e la tipologia di incidenti, di pianificare gli interventi delle forze dell’ordine e delle polizie locali, di misurare l’efficacia delle attività di contrasto intraprese.”
Oltre alle azioni di contrasto delle forze dell’ordine locali, bisognerebbe mettere in sicurezza le strade più a rischio attraverso degli interventi strutturali, quali ad esempio l’introduzione di elementi di moderazione del traffico (dossi, chicane, attraversamenti pedonali rialzati, ecc.) e la riqualificazione delle aree critiche a zone 30.
La trasparenza è fondamentale se si vuole evitare che la cittadinanza si opponga a questi interventi di riqualificazione urbana, ecco perchè i risultati delle analisi andrebbero mostrate alla cittadinanza e divulgate tramite la produzione di dati, dossier e altro materiale informativo accessibile a tutti.
Purtroppo, sotto questo punto di vista, le istituzioni toscane sembrano indietro.
Il comune ha aperto una pagina web che raccoglie in real-time notizie stringate degli avvenuti sinistri, ma l’argomento non viene approfondito. Tra gli open data della regione toscana invece troviamo alcune statistiche come la distribuzione degli incidenti per quartiere del capoluogo, la categoria dei veicoli coinvolti o la distribuzione oraria dei sinistri. Uno dei documenti che sembra fare maggiormente il punto sulla questione è un report stilato dalla polizia municipale nel 2016, ma si tratta di un’analisi molto sintetica.
Mentre aspettiamo che l’Osservatorio permanente analizzi la situazione e produca un piano dettagliato per la mitigazione del fenomeno, i dati raccolti da Istat nel 2016 ci consentono di delineare la logica di intervento più efficace.
Emerge infatti che a Firenze il 42% degli incidenti è avvenuto in corrispondenza di un incrocio, una rotatoria o un’intersezione, mentre il 50% su rettilineo, il restante 8% in curva o in galleria.
Dunque, se assumiamo, come indicato dall’architetto Dondè, che i tratti di strada più lunghi e diritti sono quelli che invogliano maggiormente gli automobilisti a spingersi fino al limite di velocità – se non a superarlo – appare chiaro quello che dovrebbe essere il primo passo dell’amministrazione fiorentina per mettere in sicurezza la popolazione:
Dato che la letteratura scientifica riconosce la velocità di marcia come il fattore più significativo nel determinare il rischio di impatto e il tasso di sopravvivenza delle vittime, e dato che a Firenze la metà dei sinistri avviene nelle vie rettilinee, per abbattere drasticamente il rischio e la violenza degli incidenti bisognerebbe iniziare col dotare i rettilinei degli appositi elementi architettonici per il traffic calming – quali ad esempio chicane, strozzature, dossi e attraversamenti pedonali rialzati.
Fonte: Rosen, Erik, Helena Stigson, and Ulrich Sander. “Literature review of pedestrian fatality risk as a function of car impact speed.” Accident Analysis Prevention 43.1 (2011): 25-33.
Secondo Istat nel 2016 il capoluogo fiorentino è stato teatro di 2,639 incidenti stradali (circa 7 ogni giorno), di cui il 17% ha coinvolto almeno un pedone e l’11% almeno un ciclista – si contano 3,182 feriti e 15 morti.
Il pericolo cui sono esposti ogni giorno quasi oltre 382mila cittadini fiorentini impone la necessità di riqualificare il reticolo urbano in funzione della sicurezza stradale e rappresenta l’occasione giusta per ripensare la rete viabilistica a favore di una maggiore mobilità pedonale, ciclistica e dei mezzi di trasporto pubblici – operazione essenziale per abbattere le emissioni climalteranti e inquinanti dei veicoli privati che minacciano la salute dei cittadini e mettono a repentaglio l’inestimabile patrimonio artistico della città.
Nota: La riproduzione delle immagini della mappa è concessa secondo la licenza CC BY 3.0, citando come fonti Istat e Bikeitalia e riportando i rispettivi link. I dati e le mappe degli incidenti stradali a Firenze sono disponibili nella nostra sezione open-data.
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