Omar Di Felice investito da un automobilista: salta la traversata del deserto del Gobi
Doveva essere un tranquillo allenamento prima della grande partenza che avrebbe consegnato a Omar Di Felice un altro primato mondiale, quello della prima traversata in bicicletta del deserto del Gobi in inverno in solitaria.
Ma l’ultracycler romano, pronto ad affrontare uno dei luoghi più pericolosi e inospitali del pianeta, non aveva fatto i conti con un altro dei luoghi più pericolosi e inospitali per la vita umano: le strade italiane.
Galeotto fu un attimo di distrazione dell’automobilista che lo ha investito – come riporta lo stesso Di Felice in un post su Facebook – con un sorpasso avventato e quell’ultimo allenamento si è tradotto in un trauma cranico e la cancellazione della partenza per la Mongolia.
“Così non si può più andare avanti” è la conclusione del post che Di Felice affida ai propri sostenitori che, dal canto loro, hanno manifestato affetto e comprensione al campione romano.
Di Felice non è nuovo al tema della sicurezza stradale e spesso ha esortato le autorità pubbliche a prendere una posizione forte per tutelare gli utenti deboli della strada, ma invano fino a questo momento.
Per fortuna le condizioni di Di Felice sono buone non avendo riportato fratture né traumi gravi, ma deve restare sotto controllo medico.
Da spettatori non si può non notare il paradosso di un uomo pronto ad affrontare per 2000 km un luogo totalmente disabitato e con temperature inadatte alla vita umana (-40°) fermato nell’impresa mentre svolge un’attività tanto comune come percorrere un a strada qualunque della nostra penisola.
Come di consueto la politica tace.
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