Mobilità

“Milano cambia Giro”: ora la politica dia seguito al nuovo corso della mobilità

“Milano cambia Giro”: ora la politica dia seguito al nuovo corso della mobilità

Domenica 31 maggio in Piazza Duomo oltre 400 persone hanno manifestato in bici per l’iniziativa “Milano cambia Giro”: un flash mob a numero chiuso – per rispettare le norme anti-assembramento del post Covid-19 – organizzato per sollecitare l’amministrazione del sindaco Beppe Sala a portare avanti con determinazione e senza tentennamenti il nuovo corso della mobilità in città che dovrà prevedere necessariamente più spazi pedonali e ciclabili.

Gli organizzatori, a fine evento, ringraziano i partecipanti e rilanciano le proposte: “Con grande orgoglio scriviamo queste poche righe per ringraziare tutti i manifestanti, ovvero chi è andato in giro con una rosa, chi ha sparso la voce, chi ha scritto un articolo, chi ha intervistato in radio, chi si è iscritto al presidio e si è presentato in Duomo.

È stato un bel momento di socialità – prosegue la nota – e di manifestazione di interesse: per la città e per le scelte che dovrebbe prendere la municipalità. E, soprattutto, di unione di intenti. Nessuno ha cercato di apparire più di altri, reclamando spazi o attenzioni. Il prossimo passo sarà quello di convincere il Comune a prendere in considerazione le nostre indicazioni“.

Le indicazioni sono chiare e delineano il nuovo corso che deve prendere la mobilità in città:

  • 150 chilometri di nuove corsie ciclabili (con 10 radiali e 2 circolari su scala metropolitana)
  • potenziamento di Area C trasformandola in una grande Zona 20 con precedenza a pedoni e bici
  • campagna di comunicazione rivolta ai cittadini per proporre un cambio ai abitudini di mobilità (sulla scorta della felice esperienza di Bologna #andràtuttinbici)
  • creazione di una Consulta della Bicicletta
“Milano cambia Giro”, 31 maggio 2020 – Piazza Duomo

Il Comune di Milano ha patrocinato l’evento e questo è il commento dell’assessore alla Partecipazione Lorenzo Lipparini: “È un periodo di grandi cambiamenti, la nuova normalità ci richiede scelte sostenibili e che privilegino la mobilità su due ruote. Vogliamo essere partner e interlocutori allo stesso tempo di queste istanze, anche perché sono in cima alle richieste ricevute dai cittadini per la strategia di adattamento Milano 2020”.

Diciamo che le premesse per portare avanti un piano ci sono tutte, ma va sottolineato come queste richieste fossero già sul piatto, sostanzialmente identiche, da almeno 7 anni: a maggio del 2013 a Milano ci fu proprio in Piazza Duomo una manifestazione di migliaia di persone “pedoni+pedali+pendolari” che chiedevano le stesse cose. Ma, nonostante aperture e promesse, le loro istanze finirono in un cassetto.

Oggi l’emergenza della pandemia ha rimesso in cima alla lista delle cose da fare la trasformazione “in senso pedonale e ciclabile” di Milano, con qualche anno di colpevole ritardo sulla tabella di marcia: ma è un’operazione che va portata avanti con una strategia sul medio/lungo periodo, risorse adeguate e soprattutto un processo partecipativo che tenga conto delle istanze della società civile che pedala da sempre, attraverso l’istituzione della Consulta della Bicicletta che appare come una scelta necessaria e non più procrastinabile.

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