Ancma: “Vendite bici +60%”, ma non è solo merito del bonus

10 Giugno 2020

L’effetto “bonus bici” ha tirato la volata alle vendite, ma il settore del ciclo era già in trend positivo rispetto allo scorso anno. A fare un punto della situazione è Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) che ha registrato “un +60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” e stima “un aumento di circa 200mila pezzi venduti nel solo mese di maggio sul 2019”.

La coda di clienti davanti al negozio di bici Rossignoli in Corso Garibaldi a Milano

Insomma: gli italiani stanno riscoprendo le potenzialità della bicicletta come mezzo di trasporto polivalente, sempre più strategico per la mobilità in città così come per le pedalate fuori porta o i viaggi nella natura all’insegna del turismo sostenibile.

La crescita del mercato è omogenea su tutto il territorio nazionale, come conferma Ancma che parla di “circa 540mila biciclette acquistate dagli italiani dopo il periodo di lockdown in tutti i punti vendita presenti sul territorio”.

Un numero che “cresce anche al fuori delle restrizioni individuate dalle misure del Governo (capoluoghi di Regione e di Provincia anche sotto i 50.000 abitanti, nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane), interessando così in modo omogeneo anche territori meno popolosi”.

I numeri lasciano ben sperare per il futuro e nelle prossime settimane si dovrebbero vedere sempre più persone in sella, ma va ricordato – come fa anche Ancma nel suo comunicato – che proprio in questo momento così propizio per le due ruote a pedali vanno sviluppate le infrastrutture ciclabili: “Come associazione chiediamo alle istituzioni di cogliere questa occasione per investire su un’infrastrutturazione ciclabile finalmente più capillare, sicura, equilibrata e rispettosa degli interessi di tutti gli utenti della strada”.

Quindi va benissimo che il planfond per il bonus bici sia stato aumentato per ampliare la platea dei potenziali beneficiari per l’acquisto delle bici, ma occorre sottolineare che gli investimenti nelle infrastrutture ciclabili da parte dello Stato e delle amministrazioni locali devono essere messi a sistema ed essere programmati nel tempo: soltanto con una strategia di lungo periodo si potrà davvero modificare l’assetto stradale delle nostre città, dando alle bici percorsi sicuri e continui su cui sviluppare la ciclabilità.

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