UK, Boris Johnson: “2 miliardi di sterline per una nuova era della bicicletta”
Quando si parla di biciclette il premier britannico Boris Johnson non usa mezzi termini e anche questa volta va subito al sodo promettendo ben 2 miliardi di sterline per rendere la Gran Bretagna un paese ciclabile.
“Sarà il cambiamento più radicale per le nostre città dall’arrivo dell’automobile” ha dichiarato il premier ai giornalisti britannici.
In Italia Johnson potrebbe essere conosciuto esclusivamente per il suo ruolo da traghettatore del Regno Unito fuori dall’Unione Europea o per le sue dubbie teorie su come far fronte al Coronavirus, ma su Bikeitalia.it è considerato da sempre un esponente di spicco della ciclabilità urbana britannica.
Quando rivestiva il ruolo di primo cittadino di Londra è stato più volte additato come “il sindaco dei ciclisti” per aver sviluppato diverse infrastrutture a favore della ciclabilità urbana o semplicemente perché capitava spesso che si muovesse per appuntamenti di lavoro in sella alla sua bici.
Oggi si trova a guidare un paese duramente colpito dell’epidemia di Coronavirus e proprio per far in modo che la popolazione britannica rimanga in salute ha deciso di puntare fortemente sulla ciclabilità.
Le azioni del piano da 2 miliardi di sterline anticipate da Johnson sono notevoli:
- revisione del Codice della Strada a favore degli utenti fragili come pedoni e ciclisti;
- finanziamenti statali a sole infrastrutture ciclabili di qualità che riducano lo spazio delle auto e non lo sottraggano ai pedoni;
- possibilità per il Sistema Sanitario Nazionale di prescrivere la bicicletta come un farmaco;
- attività di formazione e guida sicura per bambini e adulti in tutti i comuni.
Il provvedimento ancora non è stato ufficialmente votato dal parlamento inglese, ma sembra che il premier possa vantare un’ampia maggioranza decisamente favorevole all’iniziativa, cosa che nessun altro governo ha mai avuto prima. Tanto è vero che Johnson commenta così la presentazione del piano:
“Dobbiamo costruire una nazione più sana e più attiva e per farlo abbiamo bisogno di infrastrutture, di formazione e del supporto adeguato per garantire alla stragrande maggioranza delle persone la sicurezza di viaggiare su due ruote“.
“Questo è il momento“, ha sottolineato Johnson, “di andare avanti con i nostri piani più grandi e audaci, in modo che tutti possano toccare i benefici dell’uso della bicicletta, non solo dal punto di vista ambientale ma soprattutto da quello della salute”.
E mentre la Gran Bretagna si prepara a diventare un paese ciclabile “in autonomia”, l’Italia potrebbe farlo grazie ai fondi del Recovery Fund. Cosa aspettano quindi i ministri Sergio Costa e Paola De Micheli a promuovere un grande piano per la ciclabilità diffusa anche nel nostro paese?
Commenti
Nessun commento